Il ministro: "Notizie allarmanti a 200 miglia marine da noi"
Nuove minacce dell'Isis all'Italia, contenute in un video intitolato "Un messaggio firmato con il sangue alla Nazione della Croce" nel quale si mostra la decapitazione di 21 egiziani copti, sequestrati in Libia tra dicembre e gennaio. "Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a Sud di Roma, in Libia". Lo riferisce Rita Katz, direttrice del Site, che monitorizza siti jihadisti. Nel video, intitolato "Un messaggio firmato con il sangue alla nazione della Croce", è contenuta la frase: "Avete buttato in mare il corpo di Bin Laden, Mischieremo il suo sangue con il vostro".
L'ambasciata d'Italia a Tripoli ha sospeso le sue attività in relazione al peggioramento delle condizioni di sicurezza. Il personale e' stato temporaneamente rimpatriato via mare.
"La chiusura temporanea della nostra ambasciata è avvenuta in modo tempestivo e ordinato e di questo ringrazio i responsabili della Farnesina e delle altre amministrazioni che hanno collaborato all'operazione. La chiusura si è resa necessaria a causa del deteriorarsi della situazione in Libia", così il ministro degli esteri Gentiloni. "L'Italia - sottolinea il ministro - rimane al lavoro con la comunità internazionale per combattere il terrorismo e ricostruire uno stato unitario e inclusivo in Libia, sulla base del negoziato avviato dall'inviato speciale dell'Onu Leon, al quale continuerà a partecipare il nostro inviato speciale Ambasciatore Buccino". "Il peggioramento della situazione (in Libia) richiede ora un impegno straordinario e una maggiore assunzione di responsabilità, secondo linee che il governo discuterà in Parlamento a partire dal prossimo giovedì 19 febbraio", annuncia il ministro degli esteri.
L'ambasciata d'Italia a Tripoli ha sospeso le sue attività in relazione al peggioramento delle condizioni di sicurezza. Il personale e' stato temporaneamente rimpatriato via mare.
"La chiusura temporanea della nostra ambasciata è avvenuta in modo tempestivo e ordinato e di questo ringrazio i responsabili della Farnesina e delle altre amministrazioni che hanno collaborato all'operazione. La chiusura si è resa necessaria a causa del deteriorarsi della situazione in Libia", così il ministro degli esteri Gentiloni. "L'Italia - sottolinea il ministro - rimane al lavoro con la comunità internazionale per combattere il terrorismo e ricostruire uno stato unitario e inclusivo in Libia, sulla base del negoziato avviato dall'inviato speciale dell'Onu Leon, al quale continuerà a partecipare il nostro inviato speciale Ambasciatore Buccino". "Il peggioramento della situazione (in Libia) richiede ora un impegno straordinario e una maggiore assunzione di responsabilità, secondo linee che il governo discuterà in Parlamento a partire dal prossimo giovedì 19 febbraio", annuncia il ministro degli esteri.
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