venerdì, febbraio 06, 2015
Attivisti pakistani schierati contro la violenza e l'odio religioso  

Misna - “La lista delle organizzazioni proscritte deve essere resa pubblica in modo che le persone evitino di far loro delle donazioni e l’elenco dei donatori che sostengono finanziariamente le attività contro la pace in Pakistan deve essere identificato e reso noto. Il governo deve agire immediatamente contro coloro che sono coinvolti nella diffusione dell’odio e mettono a rischio la convivenza sociale”: lo hanno detto gli attivisti dei diritti umani nel corso di un incontro su “Prevenire il linguaggio ostile per la coesione sociale” a Faisalabad. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione per la consapevolezza e la motivazione delle donne (Awam) in collaborazione con esperti di diritti di espressione, riunione, associazione e di pensiero (Reat)

“E’ un peccato che i chierici usino gli altoparlanti dei luoghi di culto per avvelenare le menti dei giovani maledicendo gruppi sociali che praticano diverse fedi, istigando i loro sentimenti religiosi e incoraggiando attacchi violenti contro le minoranze come sciiti, ahmedis, indù e cristiani. Pertanto, le madrasse (scuole coraniche, ndr) che diffondono ideologie radicali devono essere attentamente monitorate e controllate e studiosi religiosi e chierici che fanno discorsi di odio e diffondono letteratura di odio devono essere richiamati, nel rispetto della legge del paese” ha detto Shahid Anwar, attivista per i diritti umani.

Durante l’intenso dibattito, Naseem Anthony, membro dell’Awam, ha detto che il presente curriculum educativo crea divisione tra i gruppi di maggioranza e di minoranza e promuove l’intolleranza religiosa che porta alla disarmonia e alla violenza sociale. Secondo Anthony, nel curriculum educativo che viene usato nelle scuole e nelle madrasse devono essere eliminati tutti i tipi di letteratura che incitano all’odio verso una specifica comunità e devono essere introdotte nuovi temi educativi, imparziali, per promuovere la tolleranza e la diversità per il futuro delle nuove generazioni. I partecipanti al dibattito hanno invitato il governo e i partiti a mostrare convinzione e coraggio e a formulare politiche che tengano in considerazione l’interesse dell’intera popolazione pachistana.


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