Nuovo terremoto nel calcio italiano, scosso da attività illecite di organizzazioni criminali in grado di alterare i risultati di partite di campionati di Lega Pro e della Serie D.
Radio Vaticana - Una inchiesta sul calcioscommesse, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha fatto scattare nella notte un’operazione della polizia che ha portato all’arresto di oltre 50 persone, tra cui calciatori, dirigenti e presidenti. La Federazione italiana giuoco calcio (Figc) si dichiara parte lesa. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Le indagini hanno portato all’individuazione di una rete di finanziatori stranieri in Asia e nell’Est Europa che hanno fornito denaro ad organizzazioni criminali per corrompere i calciatori e alterare i risultati delle partite. Dietro alcune delle partite truccate ci sarebbe anche la ‘ndrangheta. Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione italiana allenatori:
“È indubbio che il discorso è internazionale, però si va ad inserire in realtà difficili come sono quelle dei campionati della Lega Pro e i campionati del mondo dilettantistico. Io credo che, a questo punto, si impongano regole ferree, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso di dirigenti in ogni squadra e in ogni categoria. Queste sono cose che preoccupano, perché, a questo punto, i legami con la criminalità organizzata cominciano a farsi evidenti. È un sistema, quello del calcio, che è minato dalle fondamenta”
Un’altra bufera scuote il mondo del calcio. Nell'ambito di accertamenti sulla vendita dei diritti televisivi per le stagioni calcistiche dal 2015 al 2018, sono state eseguite ispezioni a Milano e Roma presso le sedi della Lega calcio di Serie A e di alcune pay-tv. L'ipotesi investigativa, all’esame dell’Antitrust e della Guardia di Finanza, è che l'esito finale della vendita dei diritti televisivi sia stato alterato da un accordo restrittivo della concorrenza. Per Mediaset però l'assegnazione è stata regolare.
“Io spero che non sia così e che questa trattativa sia stata condotta in maniera pulita. Se così non fosse, sarebbe un fatto estremamente grave, perché verrebbe dai vertici che hanno in mano il calcio italiano. Questo sarebbe molto grave. Speriamo che non sia così”.
Radio Vaticana - Una inchiesta sul calcioscommesse, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha fatto scattare nella notte un’operazione della polizia che ha portato all’arresto di oltre 50 persone, tra cui calciatori, dirigenti e presidenti. La Federazione italiana giuoco calcio (Figc) si dichiara parte lesa. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Le indagini hanno portato all’individuazione di una rete di finanziatori stranieri in Asia e nell’Est Europa che hanno fornito denaro ad organizzazioni criminali per corrompere i calciatori e alterare i risultati delle partite. Dietro alcune delle partite truccate ci sarebbe anche la ‘ndrangheta. Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione italiana allenatori:
“È indubbio che il discorso è internazionale, però si va ad inserire in realtà difficili come sono quelle dei campionati della Lega Pro e i campionati del mondo dilettantistico. Io credo che, a questo punto, si impongano regole ferree, soprattutto per quanto riguarda l’ingresso di dirigenti in ogni squadra e in ogni categoria. Queste sono cose che preoccupano, perché, a questo punto, i legami con la criminalità organizzata cominciano a farsi evidenti. È un sistema, quello del calcio, che è minato dalle fondamenta”
Un’altra bufera scuote il mondo del calcio. Nell'ambito di accertamenti sulla vendita dei diritti televisivi per le stagioni calcistiche dal 2015 al 2018, sono state eseguite ispezioni a Milano e Roma presso le sedi della Lega calcio di Serie A e di alcune pay-tv. L'ipotesi investigativa, all’esame dell’Antitrust e della Guardia di Finanza, è che l'esito finale della vendita dei diritti televisivi sia stato alterato da un accordo restrittivo della concorrenza. Per Mediaset però l'assegnazione è stata regolare.
“Io spero che non sia così e che questa trattativa sia stata condotta in maniera pulita. Se così non fosse, sarebbe un fatto estremamente grave, perché verrebbe dai vertici che hanno in mano il calcio italiano. Questo sarebbe molto grave. Speriamo che non sia così”.
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