venerdì, maggio 22, 2015
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ordinato la sospensione degli autobus separati per manovali palestinesi, tra Tel Aviv e la Cisgiordania.  

Radio Vaticana - La proposta – che avrebbe dovuto diventare operativa a partire da ieri – era stata ideata dal ministro della Difesa Moshe Yaalon per proteggere i coloni e aveva scatenato - riporta l'agenzia Misna - innumerevoli critiche da parte delle associazioni per i diritti dei palestinesi.

La direttiva definita "apartheid" e "umiliazione superflua"

L’ong Peace Now aveva chiaramente parlato di ‘apartheid’ mentre il leader dell’opposizione laburista Isaac Herzog aveva affermato che la separazione tra israeliani e palestinesi sui mezzi pubblici “è una umiliazione superflua ed una macchia sull’immagine del nostro Stato e dei nostri cittadini”. Parole di condanna sono giunte anche da Gideon Saar, ex ministro degli interni del Likud.

I gravi disagi per i lavoratori palestinesi in Israele

​Secondo la direttiva, i palestinesi non avrebbero potuto più viaggiare sugli stessi autobus usati dagli israeliani. Non solo. I lavoratori palestinesi che si recano in Israele sarebbero dovuti tornare in Cisgiordania attraversando gli stessi posti di blocco da cui erano passati all’andata. In seguito alle nuove misure, aveva scritto il quotidiano israeliano Haaretz, i tempi di spostamenti per i lavoratori palestinesi avrebbero potuto allungarsi anche di due ore. La misura avrebbe dovuto essere attuata a livello sperimentale per tre mesi. (A.d.L.)

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