In Siria infuria la battaglia. La città di Palmyra sarebbe ormai completamente nelle mani dei jihadisti del sedicente Stato islamico. Bombe anche su Aleppo, oltre 40 i morti. E mentre il presidente Usa, Barack Obama, ribadisce che la coalizione non sta perdendo la battaglia contro l’Is, in Iraq i jihadisti hanno distrutto la facciata di una delle più antiche chiese della città di Mosul. Massimiliano Menichetti:
Radio Vaticana - Siria e Iraq sono sotto la pressione dello Stato Islamico che conquista porzioni di territorio giorno dopo giorno. Nel regno di Assad secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i jihadisti controllano più del 50% del Paese. Secondo le ultime informazioni gli estremisti hanno ormai il totale possesso di Palmyra, città che risale al XIX secolo a.C. Sarebbero in corso rastrellamenti e uccisioni. L’Unesco parla di “catastrofe” se venisse distrutto l’antico sito archeologico, denuncia però “che negli ultimi due anni" quel luogo è stato "trasformato in un campo militare" dalle forze di Assad con gravi danni e "alcune colonne sono crollate".
Ma in Siria infuria alche la guerra civile, 40 i morti ad Aleppo nelle ultime ore per i bombardamenti del regime. Nel vicino Iraq stesso scenario, attentati e vittime, domenica la caduta di Ramadi e oggi i jihadisti dell’Is hanno distrutto a Mosul la facciata di una delle più antiche chiese della città: quella della Vergine dei cristiani siro-ortodossi. In questo scenario il presidente Obama in un’intervista diffusa oggi, ma realizzata martedì ribadisce che la coalizione non sta perdendo contro i jihadisti, e sottolinea che nel nord dell’Iraq sono stati compiuti "progressi significativi". Nota diversa la provincia di Anbar e l'area sunnita dell'Iraq, dove spiega che “la formazione delle forze di sicurezza irachene, le fortificazioni, i sistemi di comando e controllo non si stanno realizzando abbastanza velocemente”.
Radio Vaticana - Siria e Iraq sono sotto la pressione dello Stato Islamico che conquista porzioni di territorio giorno dopo giorno. Nel regno di Assad secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i jihadisti controllano più del 50% del Paese. Secondo le ultime informazioni gli estremisti hanno ormai il totale possesso di Palmyra, città che risale al XIX secolo a.C. Sarebbero in corso rastrellamenti e uccisioni. L’Unesco parla di “catastrofe” se venisse distrutto l’antico sito archeologico, denuncia però “che negli ultimi due anni" quel luogo è stato "trasformato in un campo militare" dalle forze di Assad con gravi danni e "alcune colonne sono crollate".
Ma in Siria infuria alche la guerra civile, 40 i morti ad Aleppo nelle ultime ore per i bombardamenti del regime. Nel vicino Iraq stesso scenario, attentati e vittime, domenica la caduta di Ramadi e oggi i jihadisti dell’Is hanno distrutto a Mosul la facciata di una delle più antiche chiese della città: quella della Vergine dei cristiani siro-ortodossi. In questo scenario il presidente Obama in un’intervista diffusa oggi, ma realizzata martedì ribadisce che la coalizione non sta perdendo contro i jihadisti, e sottolinea che nel nord dell’Iraq sono stati compiuti "progressi significativi". Nota diversa la provincia di Anbar e l'area sunnita dell'Iraq, dove spiega che “la formazione delle forze di sicurezza irachene, le fortificazioni, i sistemi di comando e controllo non si stanno realizzando abbastanza velocemente”.
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