venerdì, maggio 22, 2015
“Nel Vangelo non c’è scritto che non bisogna usare parolacce”. “Confessione? Ho commesso ben altri peccati…”. “Ogni italiano con un minimo di muscoli reagisce così”. “Chiederò risarcimento, mi aspetto anche biglietto di scuse”. “Dipendenti Alitalia sfruttati da compagnia”. 

“ “Le parolacce? Le ho dette ad Alitalia-Ethiad, non alla singola persona. Da cristiano non mi pento, i cristiani le parolacce le dicono se hanno i muscoli. E non ho bisogno di confessarmi, ho ben altri peccati da confessare”. Lo dice Roberto Formigoni, senatore di Ncd, a La Zanzara su Radio 24 dopo la ‘sceneggiata’, con annesse parolacce, all’aeroporto di Roma per aver perso un volo. Formigoni insiste: “Dove sta scritto che non bisogna dire le parolacce, nel Vangelo c’è scritto che bisogna trattare con carità, ma io i dipendenti di Alitalia li ho trattati con carità. Non è colpa loro, anzi credo che siano sfruttati dalla compagnia”.

“Il turpiloquio – dice Formigoni - è ormai diventato comune, altri politici hanno fatto del turpiloquio la loro politica”. Poi aggiunge: “Sono parole che ogni italiano dotato di un minimo di muscoli dice di fronte a soprusi di questo tipo, e se non le dicono lo pensano”.

E l’Alitalia? : “Ho detto che è una compagnia di disonesti, incapaci, inefficienti, perché hanno firmato un contratto con me. Mi sono arrivati decine e decine di messaggi di italiani che sono dalla mia parte e mi dicono: finalmente qualcuno che gliene dice quattro. Gli italiani, i viaggiatori di Alitalia sono abituati ai soprusi di Alitalia, che da 6 mesi sulla tratta Milano-Roma è sempre in ritardo”. “Chiederò un risarcimento – aggiunge Formigoni - per il taxi della sera, l’albergo, di nuovo il taxi e gli appuntamenti annullati. Vorrei un biglietto di scuse come avviene in tutte le compagnie civili del mondo”.

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