mercoledì, giugno 03, 2015
Tensione alle stelle nel Pd. Vincenzo De Luca, vincitore delle Regionali in Campania, inserito tra gli 'impresentabili', ha denunciato Rosy Bindi a capo della Commissione parlamentare Antimafia. Bindi risponde: un atto senza fondamento. Giampiero Guadagni:



Radio Vaticana - Diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali, abuso d'ufficio. Questi i reati ipotizzati nella denuncia-querela presentata dal neo governatore della Campania De Luca, Pd, nei confronti di Rosy Bindi, collega di partito e presidente della Commissione parlamentare antimafia che alla vigilia del voto amministrativo lo aveva inserito nella lista dei 16 candidati cosiddetti impresentabili. Rosy Bindi parla di denuncia priva di fondamento, ribadisce di avere agito secondo il proprio ruolo istituzionale e chiede le scuse del suo partito.

Ma la maggioranza Pd fa quadrato intorno a De Luca, convinta che l’iniziativa della Bindi non sia altro che l’ultimo messaggio politico in ordine di tempo inviato a Renzi dalla minoranza dem dopo il dissenso espresso sull’Italicum e sulla riforma della scuola. Uno scontro interno causa almeno in parte di una perdita di voti in termini assoluti, della sconfitta in Liguria, del tonfo in Veneto e di una vittoria risicata nella tradizionale roccaforte dell’Umbria. Ma le amministrative non lasciano problemi in eredità solo al Pd.

Il centrodestra è alle prese con il sorpasso della Lega nei confronti di Forza Italia. La crescita dei consensi al Carroccio, insieme all’ulteriore aumento dell’astensionismo, rappresenta il dato più certo del voto di domenica. Salvini ora reclama la leadership dello schieramento, convinto di essere la vera alternativa a Renzi.

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