Nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, Papa Francesco all’Angelus ha pregato affinché la Madre di Dio “rivolga a noi i suoi occhi misericordiosi, ci rischiari la strada, ci indichi la meta, e ci mostri Gesù”.
Radio Vaticana - Un timido sole - dopo una mattinata sferzata da pioggia e nuvole - ha accompagnato l’Angelus, il primo dopo 61 anni recitato il 15 agosto da un Pontefice in piazza San Pietro. Il pensiero del Santo Padre è andato, in particolare, alla popolazione della città cinese di Tianjin, dove alcune esplosioni nell’area industriale hanno causato, nei giorni scorsi, numerose vittime e ingenti danni. Il servizio di Amedeo Lomonaco: ascolta
La fede – ha detto Papa Francesco – è “il motivo più vero della grandezza di Maria e della sua beatitudine”. La fede è “il cuore di tutta la storia di Maria”:
“Lei è la credente, la grande credente. Lei sa – e lo dice – che nella storia pesa la violenza dei prepotenti, l’orgoglio dei ricchi, la tracotanza dei superbi. Tuttavia, Maria crede e proclama che Dio non lascia soli i suoi figli, umili e poveri, ma li soccorre con misericordia e con premura, rovesciando i potenti dai loro troni, disperdendo gli orgogliosi nelle trame del loro cuore”.
La misericordia del Signore è il motore della storia. Le grandi cose fatte nella Madre di Dio dall’Onnipotente – ha aggiunto il Papa – non riguardano solo Maria. “Ci toccano profondamente, ci parlano del nostro viaggio nella vita, ci ricordano la meta che ci attende: la casa del Padre”:
“La nostra vita, vista alla luce di Maria assunta in Cielo, non è un vagabondare senza senso, ma è un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, ha una meta sicura: la casa di nostro Padre, che ci aspetta con amore”.
Il segno di consolazione e di speranza che Dio fa risplendere per il suo popolo ha un volto e un nome:
“Il volto luminoso della Madre del Signore, il nome benedetto di Maria, la piena di grazia, beata perché ha creduto nella parola del Signore. La grande credente! Come membri della Chiesa, siamo destinati a condividere la gloria della nostra Madre, perché, grazie a Dio, anche noi crediamo nel sacrificio di Cristo sulla croce e, mediante il Battesimo, siamo inseriti in tale mistero di salvezza”.
Dopo l’Angelus, il pensiero di Papa Francesco è andato alla popolazione della città di Tianjin, nel nord della Cina, dove alcune esplosioni nell’area industriale hanno causato numerosi morti e feriti:
“Assicuro la mia preghiera per coloro che hanno perso la vita e per tutte le persone provate da questa sciagura; il Signore dia sollievo ad esse e sostegno a quanti sono impegnati per alleviare le loro sofferenze”.
Il Pontefice ha salutato infine i romani e i pellegrini giunti in piazza San Pietro, provenienti da diversi Paesi, affidandoli alla materna premura di Maria, che sempre – ha detto – “accompagna il nostro cammino”.
Radio Vaticana - Un timido sole - dopo una mattinata sferzata da pioggia e nuvole - ha accompagnato l’Angelus, il primo dopo 61 anni recitato il 15 agosto da un Pontefice in piazza San Pietro. Il pensiero del Santo Padre è andato, in particolare, alla popolazione della città cinese di Tianjin, dove alcune esplosioni nell’area industriale hanno causato, nei giorni scorsi, numerose vittime e ingenti danni. Il servizio di Amedeo Lomonaco: ascolta
La fede – ha detto Papa Francesco – è “il motivo più vero della grandezza di Maria e della sua beatitudine”. La fede è “il cuore di tutta la storia di Maria”:
“Lei è la credente, la grande credente. Lei sa – e lo dice – che nella storia pesa la violenza dei prepotenti, l’orgoglio dei ricchi, la tracotanza dei superbi. Tuttavia, Maria crede e proclama che Dio non lascia soli i suoi figli, umili e poveri, ma li soccorre con misericordia e con premura, rovesciando i potenti dai loro troni, disperdendo gli orgogliosi nelle trame del loro cuore”.
La misericordia del Signore è il motore della storia. Le grandi cose fatte nella Madre di Dio dall’Onnipotente – ha aggiunto il Papa – non riguardano solo Maria. “Ci toccano profondamente, ci parlano del nostro viaggio nella vita, ci ricordano la meta che ci attende: la casa del Padre”:
“La nostra vita, vista alla luce di Maria assunta in Cielo, non è un vagabondare senza senso, ma è un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, ha una meta sicura: la casa di nostro Padre, che ci aspetta con amore”.
Il segno di consolazione e di speranza che Dio fa risplendere per il suo popolo ha un volto e un nome:
“Il volto luminoso della Madre del Signore, il nome benedetto di Maria, la piena di grazia, beata perché ha creduto nella parola del Signore. La grande credente! Come membri della Chiesa, siamo destinati a condividere la gloria della nostra Madre, perché, grazie a Dio, anche noi crediamo nel sacrificio di Cristo sulla croce e, mediante il Battesimo, siamo inseriti in tale mistero di salvezza”.
Dopo l’Angelus, il pensiero di Papa Francesco è andato alla popolazione della città di Tianjin, nel nord della Cina, dove alcune esplosioni nell’area industriale hanno causato numerosi morti e feriti:
“Assicuro la mia preghiera per coloro che hanno perso la vita e per tutte le persone provate da questa sciagura; il Signore dia sollievo ad esse e sostegno a quanti sono impegnati per alleviare le loro sofferenze”.
Il Pontefice ha salutato infine i romani e i pellegrini giunti in piazza San Pietro, provenienti da diversi Paesi, affidandoli alla materna premura di Maria, che sempre – ha detto – “accompagna il nostro cammino”.
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