In un’intervista a Famiglia Cristiana Galantino rilancia: «Sui migranti fanfaronate da osteria. Ci sono vescovi che li ospitano e non si sono riempiti le tasche di soldi, anzi».
di Domenico Agasso jr
Vatican Insider - L’ultima parola non la lascia agli esponenti della Lega Nord e del Movimento 5 Stelle. Non solo: critica il governo, dicendo che è «del tutto assente» e che non si occupa «di integrazione». «I piazzisti sono molti - ribadisce - piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti». Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), alza il tono delle accuse sull'immigrazione in un’intervista a Famiglia Cristiana. «Ci sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche di soldi, anzi. Lo fanno anche Salvini, Zaia e Grillo?». Peraltro il Settimanale paolino alcune ore dopo preciserà che le dichiarazioni attribuite a Galantino «sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale».
Rispondendo così al Segretario della Lega, al Presidente del Veneto e al leader del Movimento 5 Stelle, Galantino ribadisce: «Hanno criticato pesantemente il Papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso perché papa Francesco è molto popolare».
Alla domanda sul motivo per cui sia criticato periodicamente risponde che in Italia la percezione dell'accoglienza ai migranti è errata: «La gente crede che abbiamo accolto 18 milioni di stranieri. Invece sono meno del 7%, lavorano, pagano le tasse e contribuiscono quasi al 7% della nostra ricchezza».
Riconferma che i «piazzisti da quattro soldi» sono molti: «Piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti»; per esempio, «un pugno di cittadini, appoggiati da un movimento di estrema destra a Roma si oppone alla presenza di venti immigrati, ma sui giornali diventa subito “la rivolta della capitale”. Non è così che si favorisce la convivenza pacifica».
Sottolinea come l'accusa alla Cei di «guadagnarci con gli immigrati» è «una banalità spaventosa»: «Vengano a dare un'occhiata; noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna». «Facciamo ciò che il Vangelo ci impone di fare – aggiunge - e non dobbiamo giustificarci. Piuttosto è il governo che è del tutto assente sul tema dell'immigrazione. Abbiamo scritto leggi che respingono gli immigrati e non prevedono un'integrazione positiva»; le norme impongono «la non integrazione»: secondo Galantino, «le pratiche per la richiesta di asilo sono lunghissime, un calvario la richiesta di permesso di soggiorno. Parcheggiamo gli immigrati qui e là in Italia. Se invece ci fosse almeno uno straccio di permesso di soggiorno provvisorio potrebbero lavorare e la gente non li vedrebbe più bighellonare in giro e non direbbe che mangiano a spese degli italiani già in crisi. Ma nessuno spiega che è la legge che impone la non integrazione». Per il «numero due» della Cei, «potremmo imparare dalla Germania e copiare le sue leggi. Invece noi abbiamo sempre scritto leggi che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva. Prima la Turco-Napolitano e adesso la Bossi-Fini».
E «nessuna forza politica si applica alla questione» dal momento che si rischiano i voti.
Aggiunge: «Smettiamo una volta per tutte con la richiesta al Papa di portare immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitarli nelle chiese e nei seminari. È un mantra che non si può più ascoltare. In Vaticano Papa Wojtyla ha aperto una delle prime mense ai poveri e vi sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche». «Perché non vengono a vedere?», dice Galantino a chi accusa la Cei di guadagnare con gli immigrati. «Nelle nostre strutture, quelle accreditate, la polizia ci porta gli immigrati e poi chi si è visto si è visto - spiega - Ogni tanto vengono a dare un'occhiata, appare magari un impiegato della asl per controllare e basta». «Noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna - aggiunge - Noto che anche in questo caso parlano piazzisti di parole che incendiano ed esasperano gli animi».
In conclusione Galantino si chiede se anche Salvini, Zaia e Grillo agiscano allo stesso modo: «Forse se visitassero i campi profughi e le Caritas capirebbero».
In serata Famiglia Cristiana dirama un comunicato in cui scrive: «In merito all’intervista con Sua Eccellenza monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza episcopale italiana, pubblicata sul sito Internet di Famiglia Cristiana, precisiamo, dopo aver parlato con lo stesso monsignor Galantino, che le dichiarazioni a lui attribuite sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista. Sua Eccellenza è stato strumentalizzato in quanto l’intervista doveva vertere solo sul progetto della Chiesa italiana per consentire a 1.400 ragazzi iracheni profughi di tornare sui banchi di scuola. Monsignor Galantino ribadisce che il suo unico e vero interesse è e resta quello di difendere l’operato del Papa, nella linea del Vangelo secondo le parole di Gesù: “Ero forestiero e mi avete accolto”. Siamo dispiaciuti per l’incidente e, ribadendo stima e affetto a monsignor Galantino, gli porgiamo le nostre più sincere scuse».
di Domenico Agasso jr
Vatican Insider - L’ultima parola non la lascia agli esponenti della Lega Nord e del Movimento 5 Stelle. Non solo: critica il governo, dicendo che è «del tutto assente» e che non si occupa «di integrazione». «I piazzisti sono molti - ribadisce - piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti». Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), alza il tono delle accuse sull'immigrazione in un’intervista a Famiglia Cristiana. «Ci sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche di soldi, anzi. Lo fanno anche Salvini, Zaia e Grillo?». Peraltro il Settimanale paolino alcune ore dopo preciserà che le dichiarazioni attribuite a Galantino «sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale».
Rispondendo così al Segretario della Lega, al Presidente del Veneto e al leader del Movimento 5 Stelle, Galantino ribadisce: «Hanno criticato pesantemente il Papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso perché papa Francesco è molto popolare».
Alla domanda sul motivo per cui sia criticato periodicamente risponde che in Italia la percezione dell'accoglienza ai migranti è errata: «La gente crede che abbiamo accolto 18 milioni di stranieri. Invece sono meno del 7%, lavorano, pagano le tasse e contribuiscono quasi al 7% della nostra ricchezza».
Riconferma che i «piazzisti da quattro soldi» sono molti: «Piazzisti di fanfaronate da osteria, chiacchiere da bar che rilanciate dai media rischiano di provocare conflitti»; per esempio, «un pugno di cittadini, appoggiati da un movimento di estrema destra a Roma si oppone alla presenza di venti immigrati, ma sui giornali diventa subito “la rivolta della capitale”. Non è così che si favorisce la convivenza pacifica».
Sottolinea come l'accusa alla Cei di «guadagnarci con gli immigrati» è «una banalità spaventosa»: «Vengano a dare un'occhiata; noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna». «Facciamo ciò che il Vangelo ci impone di fare – aggiunge - e non dobbiamo giustificarci. Piuttosto è il governo che è del tutto assente sul tema dell'immigrazione. Abbiamo scritto leggi che respingono gli immigrati e non prevedono un'integrazione positiva»; le norme impongono «la non integrazione»: secondo Galantino, «le pratiche per la richiesta di asilo sono lunghissime, un calvario la richiesta di permesso di soggiorno. Parcheggiamo gli immigrati qui e là in Italia. Se invece ci fosse almeno uno straccio di permesso di soggiorno provvisorio potrebbero lavorare e la gente non li vedrebbe più bighellonare in giro e non direbbe che mangiano a spese degli italiani già in crisi. Ma nessuno spiega che è la legge che impone la non integrazione». Per il «numero due» della Cei, «potremmo imparare dalla Germania e copiare le sue leggi. Invece noi abbiamo sempre scritto leggi che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazione positiva. Prima la Turco-Napolitano e adesso la Bossi-Fini».
E «nessuna forza politica si applica alla questione» dal momento che si rischiano i voti.
Aggiunge: «Smettiamo una volta per tutte con la richiesta al Papa di portare immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitarli nelle chiese e nei seminari. È un mantra che non si può più ascoltare. In Vaticano Papa Wojtyla ha aperto una delle prime mense ai poveri e vi sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e non si sono mai riempiti le tasche». «Perché non vengono a vedere?», dice Galantino a chi accusa la Cei di guadagnare con gli immigrati. «Nelle nostre strutture, quelle accreditate, la polizia ci porta gli immigrati e poi chi si è visto si è visto - spiega - Ogni tanto vengono a dare un'occhiata, appare magari un impiegato della asl per controllare e basta». «Noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna - aggiunge - Noto che anche in questo caso parlano piazzisti di parole che incendiano ed esasperano gli animi».
In conclusione Galantino si chiede se anche Salvini, Zaia e Grillo agiscano allo stesso modo: «Forse se visitassero i campi profughi e le Caritas capirebbero».
In serata Famiglia Cristiana dirama un comunicato in cui scrive: «In merito all’intervista con Sua Eccellenza monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza episcopale italiana, pubblicata sul sito Internet di Famiglia Cristiana, precisiamo, dopo aver parlato con lo stesso monsignor Galantino, che le dichiarazioni a lui attribuite sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista. Sua Eccellenza è stato strumentalizzato in quanto l’intervista doveva vertere solo sul progetto della Chiesa italiana per consentire a 1.400 ragazzi iracheni profughi di tornare sui banchi di scuola. Monsignor Galantino ribadisce che il suo unico e vero interesse è e resta quello di difendere l’operato del Papa, nella linea del Vangelo secondo le parole di Gesù: “Ero forestiero e mi avete accolto”. Siamo dispiaciuti per l’incidente e, ribadendo stima e affetto a monsignor Galantino, gli porgiamo le nostre più sincere scuse».
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