Ma Italia grande se smette di piangersi addosso.
Roma (WSI) - "La riduzione delle tasse serve ad aumentare la libertà del Paese, non il consenso elettorale". Lo ha detto, dal palco del Meeting Cl a Rimini, il premier Matteo Renzi. E "aumenta il tasso di giustizia sociale" Nel suo discorso Renzi ha anche affermato che "L'Europa ha smesso di essere creatura italiana per diventare matrigna. In questi 20 anni abbiamo trasformato l'Europa in qualcosa che ci dà i voti, che ci dice se facciamo bene o male".
"E' centrale per noi avere il coraggio di ricordarsi chi siamo: noi non possiamo aver paura della globalizzazione. Io sono il primo presidente del Consiglio che è andato in Africa, sotto il Mediterraneo, due volte. In questi anni abbiamo abbandonato un'aria eppure noi siamo naturalmente il ponte di collegamento. E questo è successo perchè ci hanno raccontato che la globalizzazione è il problema. E invece la globalizzazione è il più grande asset per l'Italia nei prossimi anni, perchè il mondo che viaggia a quella velocità chiede bellezza".
"Esiste un bisogno di qualcosa di più grande, di altro e di altrove. L'Italia è un luogo che dà risposte straordinarie perché qui nel corso dei secoli si è prodotta bellezza. E si continua anche oggi".
"Io credo che questo mondo, con tutte le discussioni e le polemiche che abbiamo, è un mondo che chiede Italia. Ma questa Italia - ha sottolineato ancora Renzi - ha bisogno di mettersi in movimento".
Il premier ha citato lo scrittore inglese G.K. Chesterton, che disse: "il mondo non finirà mai per mancanza di meraviglie ma per mancanza di meraviglia".
"Noi italiani ci siamo bloccati come nell'immagine di chi è assuefatto alla bellezza. Quel gesto della pedonalizzazione è servito per dire 'ehi, alza lo sguardo quando passi in piazza Duomo'".
Renzi ha affermato che c'è bisogno di "richiamare ciascuno di noi a prendere atto che quello che salverà il paese è prendere atto della straordinaria ricchezza che abbiamo. Quello che è importante oggi non è una discussione sul singolo punto, sulla singola riforma, sul singolo intervento, sull'ultima dichiarazione; ma riconoscere, di fronte a quello che sta accadendo nel nostro Paese, che l'Italia ha uno spazio gigantesco a condizione di smetterla di piangersi addosso e riconoscere che ciò che ci fa grandi è ancora tutto lì e ha ancora bisogno del nostro impegno personale". Insomma, ribadito il messaggio agli italiani: "Italia grande se smette di piangersi addosso".
Sul Senato: "E' incredibile la discussione. Dicono che se non c'è elezione diretta" dei senatori "è a rischio la democrazia" ma "non è che devi votare tante volte, quello è il telegatto. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori". E ancora: "Non mi sono candidato al Parlamento perchè il sistema non prevede la corrispondenza tra chi si candida e chi guida il paese. La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell'opposizione. E' una rivoluzione".
Un messaggio particolare è stato rivolto al leader della Lega, Matteo Salvini, anche se il suo nome non è stato pronunciato: "L'Italia ha bisogno di rimettersi in movimento". "Ho letto che c'è stato un politico che ha detto di voler bloccare il paese per 3 giorni a novembre... ma sono 20 anni che la stanno bloccando! E la risposta, invece, è rimetterla in moto".
In tema di politica estera, Renzi ha tenuto a precisare che l'Italia non pratica una politica dell'equidistanza, e che, sì, gli Stati Uniti sono "una stella polare", ma è un errore pensare di "costruire l'Ue contro la Russia".
"Noi abbiamo una stella polare che sono gli Stati Uniti. Non credo a un'equidistanza dell'Italia sul contesto internazionale. Credo a un ruolo forte".
"Non sono le sanzioni il problema economico in questo momento in Russia, il petrolio a 40 dollari è il problema. L'Europa non può essere costruita contro il vicino più grande".
Roma (WSI) - "La riduzione delle tasse serve ad aumentare la libertà del Paese, non il consenso elettorale". Lo ha detto, dal palco del Meeting Cl a Rimini, il premier Matteo Renzi. E "aumenta il tasso di giustizia sociale" Nel suo discorso Renzi ha anche affermato che "L'Europa ha smesso di essere creatura italiana per diventare matrigna. In questi 20 anni abbiamo trasformato l'Europa in qualcosa che ci dà i voti, che ci dice se facciamo bene o male".
"E' centrale per noi avere il coraggio di ricordarsi chi siamo: noi non possiamo aver paura della globalizzazione. Io sono il primo presidente del Consiglio che è andato in Africa, sotto il Mediterraneo, due volte. In questi anni abbiamo abbandonato un'aria eppure noi siamo naturalmente il ponte di collegamento. E questo è successo perchè ci hanno raccontato che la globalizzazione è il problema. E invece la globalizzazione è il più grande asset per l'Italia nei prossimi anni, perchè il mondo che viaggia a quella velocità chiede bellezza".
"Esiste un bisogno di qualcosa di più grande, di altro e di altrove. L'Italia è un luogo che dà risposte straordinarie perché qui nel corso dei secoli si è prodotta bellezza. E si continua anche oggi".
"Io credo che questo mondo, con tutte le discussioni e le polemiche che abbiamo, è un mondo che chiede Italia. Ma questa Italia - ha sottolineato ancora Renzi - ha bisogno di mettersi in movimento".
Il premier ha citato lo scrittore inglese G.K. Chesterton, che disse: "il mondo non finirà mai per mancanza di meraviglie ma per mancanza di meraviglia".
"Noi italiani ci siamo bloccati come nell'immagine di chi è assuefatto alla bellezza. Quel gesto della pedonalizzazione è servito per dire 'ehi, alza lo sguardo quando passi in piazza Duomo'".
Renzi ha affermato che c'è bisogno di "richiamare ciascuno di noi a prendere atto che quello che salverà il paese è prendere atto della straordinaria ricchezza che abbiamo. Quello che è importante oggi non è una discussione sul singolo punto, sulla singola riforma, sul singolo intervento, sull'ultima dichiarazione; ma riconoscere, di fronte a quello che sta accadendo nel nostro Paese, che l'Italia ha uno spazio gigantesco a condizione di smetterla di piangersi addosso e riconoscere che ciò che ci fa grandi è ancora tutto lì e ha ancora bisogno del nostro impegno personale". Insomma, ribadito il messaggio agli italiani: "Italia grande se smette di piangersi addosso".
Sul Senato: "E' incredibile la discussione. Dicono che se non c'è elezione diretta" dei senatori "è a rischio la democrazia" ma "non è che devi votare tante volte, quello è il telegatto. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori". E ancora: "Non mi sono candidato al Parlamento perchè il sistema non prevede la corrispondenza tra chi si candida e chi guida il paese. La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell'opposizione. E' una rivoluzione".
Un messaggio particolare è stato rivolto al leader della Lega, Matteo Salvini, anche se il suo nome non è stato pronunciato: "L'Italia ha bisogno di rimettersi in movimento". "Ho letto che c'è stato un politico che ha detto di voler bloccare il paese per 3 giorni a novembre... ma sono 20 anni che la stanno bloccando! E la risposta, invece, è rimetterla in moto".
In tema di politica estera, Renzi ha tenuto a precisare che l'Italia non pratica una politica dell'equidistanza, e che, sì, gli Stati Uniti sono "una stella polare", ma è un errore pensare di "costruire l'Ue contro la Russia".
"Noi abbiamo una stella polare che sono gli Stati Uniti. Non credo a un'equidistanza dell'Italia sul contesto internazionale. Credo a un ruolo forte".
"Non sono le sanzioni il problema economico in questo momento in Russia, il petrolio a 40 dollari è il problema. L'Europa non può essere costruita contro il vicino più grande".
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