martedì, settembre 29, 2015
Determinazione a collaborare per fermare la violenza del cosiddetto Stato islamico è emersa dal summit sul terrorismo presieduto oggi da Barack Obama a New York a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. Elena Molinari: ascolta  

Radio Vaticana - "L’Isis è circondato da forze che vogliono distruggerlo e può essere sconfitto”. È stato ottimista Barack Obama nel rivolgersi ai rappresentanti di 100 Paesi alla ricerca di soluzioni all’avanzata dei jihadisti. Ma ha ribadito che in Siria, "c’e’ bisogno di un nuovo leader”, un punto sul quale Obama si è scontrato pubblicamente con il presidente russo Putin. Il capo della Casa Bianca, che ha scambiato una stretta di mano con l’omologo cubano Raul Castr, ha raccolto invece il consenso del premier italiano, che ha promesso il sostegno risoluto dell’Italia. “Contro l’Isis siamo di fronte alla più grande coalizione mai vista – ha detto Renzi –. Sono sicuro che prevarremo".

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha invece lanciato l’allarme del reclutamento straniero nelle file dell’Isis, spiegando che i combattenti in arrivo da oltre cento nazioni verso le regioni del conflitto sono aumentati del 70%.

Intanto all’Assemblea generale il presidente ucraino Poroshenko lamentava l’aggressione russa, definendo ipocrita un Paese che invoca la lotta al terrorismo mentre finanzia attività terroristiche in una nazione vicina. Da New York, Elena Molinari per la Radio Vaticana


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