Il presidente russo Vladimir Putin ha ottenuto il via libera dal senato di Mosca per bombardare le posizioni del sedicente Stato Islamico (Is) in Siria, a sostegno dell’alleato governo di Bashar al Assad.
Misna - La richiesta del Cremlino di autorizzare il ricorso ad un contingente militare all’estero, che come ha precisato il capo dell’amministrazione presidenziale Sergei Ivanov sarà incaricato di realizzare raid aerei escludendo almeno per il momento il ricorso a truppe di terra, è stata approvata all’unanimità. “Tutti i nostri partner e alleati saranno informati della nostra decisione e i ministeri della Difesa riceveranno informazioni specifiche al riguardo” ha precisato Ivanov, aggiungendo che quest’iniziativa “si svolgerà in un arco di tempo definito” e di è legittima secondo il diritto internazionale, “poiché il presidente siriano ha ufficialmente chiesto l’aiuto della Russia per contrastare il terrorismo jihadista nel suo paese”.
Davanti all’Assemblea delle Nazioni unite riunita a New York, il residente russo aveva rivolto un appello alla creazione di una ‘ampia coalizione’ contro il terrorismo, che includesse Damasco e Teheran. Una proposta caduta nel vuoto, almeno da parte dell'Arabia Saudita e delle altre monarchie del Golfo: "Non c'è futuro per Assad in Siria - ha detto il ministro degli Esteri saudita, Adel al-Jubeir - con tutto il rispetto per i russi o per chiunque altro". Più morbida è apparsa invece la posizione degli Stati Uniti che nelle scorse settimane avevano accusato Mosca di aver rafforzato la sua presenza militare nell’ovest del paese mediorientale,bastione della famiglia Assad, e di aver aumentato il rifornimento di armi alle forze governative. Il Segretario di Stato John Kerry, dopo gli incontri di questi giorni a margine del vertice Onu, ha invece definito “un’opportunità” il coinvolgimento della Russia nella crisi siriana.
Sul fronte militare intanto, sarebbe di 30 jihadisti morti e 20 feriti il bilancio del primo raid aereo messo a segno dalla Francia in Siria contro l'Is. La notizia è stata diffusa da una Ong, che ha specificato tra le vittime dell'attacco francese a un campo di addestramento ci sarebbero anche 12 bambini soldato. Il campo preso di mira si trovava in una piantagione di palme presso la città di Al Jalaa, nella provincia di Deyr az Zor, vicino al valico di confine di Albu Kamal utilizzato dal sedicente Califfato per i territori conquistati in Siria con quelli dell’Iraq.
Misna - La richiesta del Cremlino di autorizzare il ricorso ad un contingente militare all’estero, che come ha precisato il capo dell’amministrazione presidenziale Sergei Ivanov sarà incaricato di realizzare raid aerei escludendo almeno per il momento il ricorso a truppe di terra, è stata approvata all’unanimità. “Tutti i nostri partner e alleati saranno informati della nostra decisione e i ministeri della Difesa riceveranno informazioni specifiche al riguardo” ha precisato Ivanov, aggiungendo che quest’iniziativa “si svolgerà in un arco di tempo definito” e di è legittima secondo il diritto internazionale, “poiché il presidente siriano ha ufficialmente chiesto l’aiuto della Russia per contrastare il terrorismo jihadista nel suo paese”.
Davanti all’Assemblea delle Nazioni unite riunita a New York, il residente russo aveva rivolto un appello alla creazione di una ‘ampia coalizione’ contro il terrorismo, che includesse Damasco e Teheran. Una proposta caduta nel vuoto, almeno da parte dell'Arabia Saudita e delle altre monarchie del Golfo: "Non c'è futuro per Assad in Siria - ha detto il ministro degli Esteri saudita, Adel al-Jubeir - con tutto il rispetto per i russi o per chiunque altro". Più morbida è apparsa invece la posizione degli Stati Uniti che nelle scorse settimane avevano accusato Mosca di aver rafforzato la sua presenza militare nell’ovest del paese mediorientale,bastione della famiglia Assad, e di aver aumentato il rifornimento di armi alle forze governative. Il Segretario di Stato John Kerry, dopo gli incontri di questi giorni a margine del vertice Onu, ha invece definito “un’opportunità” il coinvolgimento della Russia nella crisi siriana.
Sul fronte militare intanto, sarebbe di 30 jihadisti morti e 20 feriti il bilancio del primo raid aereo messo a segno dalla Francia in Siria contro l'Is. La notizia è stata diffusa da una Ong, che ha specificato tra le vittime dell'attacco francese a un campo di addestramento ci sarebbero anche 12 bambini soldato. Il campo preso di mira si trovava in una piantagione di palme presso la città di Al Jalaa, nella provincia di Deyr az Zor, vicino al valico di confine di Albu Kamal utilizzato dal sedicente Califfato per i territori conquistati in Siria con quelli dell’Iraq.
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