Ennesima carneficina in Camerun, 30 le vittime per mano degli estremisti islamici di Boko Haram. Quattro kamikaze provenienti dalla Nigeria si sono fatti esplodere nel villaggio di Bodo, nel nord del Paese. Il servizio di Giulio Albanese: ascolta
Radio Vaticana - L’attentato è sintomatico della debolezza strutturale e dunque sistemica dei servizi di sicurezza. Le ragioni sono fondamentalmente due. Anzitutto vi è una palese permeabilità della frontiera con la vicina Nigeria dove i famigerati terroristi Boko Haram sono ben radicati. Vi sono poi le complicità locali, interne al Camerun, non foss’altro perché le modalità dell’attentato, a detta degli inquirenti, dimostrano una notevole conoscenza del territorio da parte dei jihadisti.
Quello di ieri è stato certamente il più sanguinoso attacco terroristico da quando i fondamentalisti nigeriani hanno iniziato, due anni fa, a inviare kamikaze nel Paese (Il Camerun) che per anni li aveva invece ospitati, permettendo loro di stabilire basi e accampamenti di retrovia. Ma attenzione, la situazione è grave anche perché, a detta di autorevoli fonti della società civile, prosegue indisturbato il reclutamento dei giovani da prete dei terroristi nelle zone rurali del Camerun settentrionale, a riprova del fatto che da quelle parti, nei ranghi dell’esercito c’è chi - come già avvenuto in Nigeria – li difende e fa il doppio gioco.
Radio Vaticana - L’attentato è sintomatico della debolezza strutturale e dunque sistemica dei servizi di sicurezza. Le ragioni sono fondamentalmente due. Anzitutto vi è una palese permeabilità della frontiera con la vicina Nigeria dove i famigerati terroristi Boko Haram sono ben radicati. Vi sono poi le complicità locali, interne al Camerun, non foss’altro perché le modalità dell’attentato, a detta degli inquirenti, dimostrano una notevole conoscenza del territorio da parte dei jihadisti.
Quello di ieri è stato certamente il più sanguinoso attacco terroristico da quando i fondamentalisti nigeriani hanno iniziato, due anni fa, a inviare kamikaze nel Paese (Il Camerun) che per anni li aveva invece ospitati, permettendo loro di stabilire basi e accampamenti di retrovia. Ma attenzione, la situazione è grave anche perché, a detta di autorevoli fonti della società civile, prosegue indisturbato il reclutamento dei giovani da prete dei terroristi nelle zone rurali del Camerun settentrionale, a riprova del fatto che da quelle parti, nei ranghi dell’esercito c’è chi - come già avvenuto in Nigeria – li difende e fa il doppio gioco.
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