Bao Guohua, la moglie e altri 10 fedeli protestanti di Jinhua riconosciuti colpevoli di “appropriazione indebita, turbamento dell’ordine pubblico, attività commerciali illecite, occultamento di documenti e fatture finanziarie”. Aveva assunto 11 avvocati per evitare la demolizione del simbolo sacro dalla sua chiesa. La “confessione” televisiva dell’avvocato Zhang Kai: “Volevo soldi e fama, ho usato la religione per farmi conoscere. Gli stranieri mi hanno fomentato contro il governo”.
di John Ai
Wenzhou (AsiaNews) - Un tribunale di Jinhua, nella provincia orientale del Zhejiang, ha condannato 12 fedeli di una chiesa protestante locale a diversi anni di carcere. La sentenza più pesante è stata comminata al pastore Bao Guohua, che dovrà scontare 14 anni di reclusione per “appropriazione indebita, turbamento dell’ordine pubblico, attività commerciali illecite, occultamento di documenti e fatture finanziarie” . Sua moglie Xing Wenxiang è stata riconosciuta colpevole delle stesse accuse e condannata a 10 anni. Gli altri 10 imputati hanno ricevuto pene inferiori.
I media di Stato hanno iniziato una campagna contro Bao Guohua sin dall’agosto 2015. Il Jinhua Daily, giornale locale che risponde alle autorità, ha pubblicato in prima pagina un articolo sulla coppia il 4 agosto: nel testo si accusano i due di sfruttare la chiesa per fare denaro, sottrarne ai fedeli, comprare macchine e proprietà di vario tipo “conducendo una vita lussuosa”.
L’articolo dice inoltre che durante l’ispezione da parte dell’Ufficio affari religiosi di zona alla sua chiesa, il pastore ha chiesto ai revisori dei conti di nascondere documenti e ricevute fiscali. Infine, l’autore sostiene che nonostante la coppia “apparisse austera in pubblico”, la polizia ha trovato durante una perquisizione in casa una stanza segreta piena di contanti e gioielli.
Fino all'arresto, il pastore Bao Guohua guidava la chiesa del Santo amore – nota come Sheng’aitang, affiliata a quella di Jinhua – e aveva assunto 11 avvocati come consulenti per evitare la rimozione della propria croce nel giugno 2015. Dopo la detenzione, alla coppia è stato impedito di vedere i legali da loro assunti. Anche Joseph Gu, pastore della chiesa Chonqyi di Hangzhou, deve affrontare l’accusa di appropriazione indebita: è stato arrestato nel gennaio 2016.
Nel frattempo il noto avvocato Zhang Kai, che ha dedicato se stesso e la sua attività a proteggere le croci delle chiese di Wenzhou, è apparso in televisione per “confessare”. Nel servizio il legale dichiara di “aver voluto fare soldi e divenire famoso”. Per ottenere questo duplice obiettivo Zhang avrebbe provocato “emozione pubblica contro il governo” incitando assemblee illegali.
Zhang, prosegue il servizio, “ha incitato i fedeli a ignorare l’autorità dello Stato per impedire la demolizione degli edifici illegali delle chiese”. Per farlo, avrebbe “in maniera indebita” descritto queste demolizione come “persecuzione religiosa”. Il suo assistente Liu Peng), anche lui in carcere, lo avrebbe inoltre accusato di “aver voluto perseguire i suoi scopi nonostante gli interessi dei propri clienti”. Infine, Zhang Kai sarebbe stato “sostenuto da organizzazioni straniere”.
Nella sua “confessione”, Zhang ha dichiarato: “Questi casi religiosi sono molto sensibili, potevano crearmi in poco tempo molta fama e portare anche un guadagno economico. Anche le nazioni straniere erano interessate, quindi la mia notorietà all’estero è cresciuta”. Egli si è poi “pentito delle sue azioni” e ha aggiunto che “organizzazioni straniere mi hanno incitato a fomentare questi episodi perché vogliono attaccare e criticare il governo cinese e la situazione dei diritti umani in patria”.
Infine, il servizio spiega che “data la sua volontà di collaborare e confessare” la polizia “sta considerando la possibilità di cambiare le misure coercitive emesse contro di lui, secondo la legge”.
di John Ai
Wenzhou (AsiaNews) - Un tribunale di Jinhua, nella provincia orientale del Zhejiang, ha condannato 12 fedeli di una chiesa protestante locale a diversi anni di carcere. La sentenza più pesante è stata comminata al pastore Bao Guohua, che dovrà scontare 14 anni di reclusione per “appropriazione indebita, turbamento dell’ordine pubblico, attività commerciali illecite, occultamento di documenti e fatture finanziarie” . Sua moglie Xing Wenxiang è stata riconosciuta colpevole delle stesse accuse e condannata a 10 anni. Gli altri 10 imputati hanno ricevuto pene inferiori.
I media di Stato hanno iniziato una campagna contro Bao Guohua sin dall’agosto 2015. Il Jinhua Daily, giornale locale che risponde alle autorità, ha pubblicato in prima pagina un articolo sulla coppia il 4 agosto: nel testo si accusano i due di sfruttare la chiesa per fare denaro, sottrarne ai fedeli, comprare macchine e proprietà di vario tipo “conducendo una vita lussuosa”.
L’articolo dice inoltre che durante l’ispezione da parte dell’Ufficio affari religiosi di zona alla sua chiesa, il pastore ha chiesto ai revisori dei conti di nascondere documenti e ricevute fiscali. Infine, l’autore sostiene che nonostante la coppia “apparisse austera in pubblico”, la polizia ha trovato durante una perquisizione in casa una stanza segreta piena di contanti e gioielli.
Fino all'arresto, il pastore Bao Guohua guidava la chiesa del Santo amore – nota come Sheng’aitang, affiliata a quella di Jinhua – e aveva assunto 11 avvocati come consulenti per evitare la rimozione della propria croce nel giugno 2015. Dopo la detenzione, alla coppia è stato impedito di vedere i legali da loro assunti. Anche Joseph Gu, pastore della chiesa Chonqyi di Hangzhou, deve affrontare l’accusa di appropriazione indebita: è stato arrestato nel gennaio 2016.
Nel frattempo il noto avvocato Zhang Kai, che ha dedicato se stesso e la sua attività a proteggere le croci delle chiese di Wenzhou, è apparso in televisione per “confessare”. Nel servizio il legale dichiara di “aver voluto fare soldi e divenire famoso”. Per ottenere questo duplice obiettivo Zhang avrebbe provocato “emozione pubblica contro il governo” incitando assemblee illegali.
Zhang, prosegue il servizio, “ha incitato i fedeli a ignorare l’autorità dello Stato per impedire la demolizione degli edifici illegali delle chiese”. Per farlo, avrebbe “in maniera indebita” descritto queste demolizione come “persecuzione religiosa”. Il suo assistente Liu Peng), anche lui in carcere, lo avrebbe inoltre accusato di “aver voluto perseguire i suoi scopi nonostante gli interessi dei propri clienti”. Infine, Zhang Kai sarebbe stato “sostenuto da organizzazioni straniere”.
Nella sua “confessione”, Zhang ha dichiarato: “Questi casi religiosi sono molto sensibili, potevano crearmi in poco tempo molta fama e portare anche un guadagno economico. Anche le nazioni straniere erano interessate, quindi la mia notorietà all’estero è cresciuta”. Egli si è poi “pentito delle sue azioni” e ha aggiunto che “organizzazioni straniere mi hanno incitato a fomentare questi episodi perché vogliono attaccare e criticare il governo cinese e la situazione dei diritti umani in patria”.
Infine, il servizio spiega che “data la sua volontà di collaborare e confessare” la polizia “sta considerando la possibilità di cambiare le misure coercitive emesse contro di lui, secondo la legge”.
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