“Un pugno nello stomaco, credo che aiuti a riflettere, a porci delle domande e chiedere anche noi perdono per i nostri ritardi e per le nostre sottovalutazioni”. Cosi Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, commenta il film ‘Il caso Spotligth’ sui preti pedofili durante l’intervista a Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24.
Il celibato per i preti si può superare
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, intervistato a Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24 alla domanda del conduttore sulla possibilità di superare il celibato, commenta: “Io credo che in prospettiva si, possa essere una possibilità che viene data, di potere scegliere nel continuare a spendersi nel servizio” e a Minoli che domanda se Celibato e castità possano non coincidere Don Ciotti risponde: “possono aprirsi delle strade diverse. In fondo i primi sacerdoti, gli apostoli, erano in gran parte sposati e quindi avevano un’assunzione di responsabilità, ma si erano poi messi in gioco per dare una mano seguendo Gesù”.
Confermo la querela a Maresca
Don Luigi Ciotti, a proposito delle accuse del P.M. napoletano Catello Maresca che ha bollato Libera come un gruppo di estremisti dell’antimafia, ha confermato la querela: “Lo abbiamo fatto dopo un mese e mezzo di attesa, perché aspettavamo un segnale diretto per dire ‘guardate, ho detto delle cose che non corrispondono’, perché non può essere accettato che in tre puntate Panorama insulta noi, veniamo definiti un partito che gestiamo i beni sequestrati in regime di monopolio, in maniera anticoncorrenziale, che siamo una realtà pericolosa e incompatibile e non è possibile accettare questo per la chiarezza e la trasparenza di migliaia di persone”.
Rispetto Franco La Torre ma le sue opinioni non sono condivise da libera
“E’ da 50 anni, da quando io sono impegnato che arrivano gli attacchi, i giochi, le strumentalizzazioni”. Don Luigi Ciotti parla degli attacchi ricevuti e a Minoli che incalza sugli attacchi provenienti dall’interno risponde: “Sapete, su 1600 associazioni se cinque persone prendono delle posizioni bisogna chiedersi anche perché”. Su Franco La Torre, figlio di Pio, ucciso dalla mafia, e sulle accuse precise e circostanziate che fa a Libera, il sacerdote commenta: “Le cose che lui viene a dire non corrispondono alla verità ma io nutro per Franco La Torre un senso di grande rispetto e di grande dignità perché per chi ha avuto delle ferite così profonde merita solo grande rispetto. Le sue opinioni non sono condivise dall’associazione”.
Perché, cosa dice lui? Insiste Minoli e Don Ciotti spiega: “Che noi siamo stati assenti sulla storia della Sagunto a Palermo, che Roma Mafia Capitale, che ci sono all’interno dei dirigenti non in grado di operare, peccato che faceva parte anche lui di questa squadra. Ma è anche vero che noi su questi temi eravamo presenti, l’abbiamo denunciati in modo serio, attento. Ripeto però io ho rispetto per le fatiche delle persone”. E a Minoli che gli chiede se sia vero che l’ha espulso con un sms, Don Ciotti replica: “Io gli ho risposto che ero disponibile a incontrarlo, ho risposto al suo sms”.
Il celibato per i preti si può superare
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, intervistato a Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24 alla domanda del conduttore sulla possibilità di superare il celibato, commenta: “Io credo che in prospettiva si, possa essere una possibilità che viene data, di potere scegliere nel continuare a spendersi nel servizio” e a Minoli che domanda se Celibato e castità possano non coincidere Don Ciotti risponde: “possono aprirsi delle strade diverse. In fondo i primi sacerdoti, gli apostoli, erano in gran parte sposati e quindi avevano un’assunzione di responsabilità, ma si erano poi messi in gioco per dare una mano seguendo Gesù”.
Confermo la querela a Maresca
Don Luigi Ciotti, a proposito delle accuse del P.M. napoletano Catello Maresca che ha bollato Libera come un gruppo di estremisti dell’antimafia, ha confermato la querela: “Lo abbiamo fatto dopo un mese e mezzo di attesa, perché aspettavamo un segnale diretto per dire ‘guardate, ho detto delle cose che non corrispondono’, perché non può essere accettato che in tre puntate Panorama insulta noi, veniamo definiti un partito che gestiamo i beni sequestrati in regime di monopolio, in maniera anticoncorrenziale, che siamo una realtà pericolosa e incompatibile e non è possibile accettare questo per la chiarezza e la trasparenza di migliaia di persone”.
Rispetto Franco La Torre ma le sue opinioni non sono condivise da libera
“E’ da 50 anni, da quando io sono impegnato che arrivano gli attacchi, i giochi, le strumentalizzazioni”. Don Luigi Ciotti parla degli attacchi ricevuti e a Minoli che incalza sugli attacchi provenienti dall’interno risponde: “Sapete, su 1600 associazioni se cinque persone prendono delle posizioni bisogna chiedersi anche perché”. Su Franco La Torre, figlio di Pio, ucciso dalla mafia, e sulle accuse precise e circostanziate che fa a Libera, il sacerdote commenta: “Le cose che lui viene a dire non corrispondono alla verità ma io nutro per Franco La Torre un senso di grande rispetto e di grande dignità perché per chi ha avuto delle ferite così profonde merita solo grande rispetto. Le sue opinioni non sono condivise dall’associazione”.
Perché, cosa dice lui? Insiste Minoli e Don Ciotti spiega: “Che noi siamo stati assenti sulla storia della Sagunto a Palermo, che Roma Mafia Capitale, che ci sono all’interno dei dirigenti non in grado di operare, peccato che faceva parte anche lui di questa squadra. Ma è anche vero che noi su questi temi eravamo presenti, l’abbiamo denunciati in modo serio, attento. Ripeto però io ho rispetto per le fatiche delle persone”. E a Minoli che gli chiede se sia vero che l’ha espulso con un sms, Don Ciotti replica: “Io gli ho risposto che ero disponibile a incontrarlo, ho risposto al suo sms”.
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