Guglielmo Giannini: giornalista, regista e politico.
Giovedì 17 marzo a Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio 24, l’intervista alla nipote Sabina Ciuffini.
Oggi se sentiamo dare a qualcuno dell’uomo qualunque, pensiamo subito a qualcosa di negativo: quello è un uomo qualunque, uno qualsiasi, uno del quale non è il caso di preoccuparsi troppo. E se una persona viene accusata di qualunquismo, le cose peggiorano ancora di più: un qualunquista è uno al quale non interessa niente di niente. Ma non è stato sempre così.
Era infatti il 27 dicembre 1944 quando Guglielmo Giannini, giornalista e brillante commediografo napoletano, fonda il settimanale “L’Uomo Qualunque”, sotto la cui testata campeggia una vignetta con la scritta “Abbasso tutti” e la presentazione “Questo è il giornale dell’uomo qualunque, stufo di tutti, il cui solo, ardente desiderio, è che nessuno gli rompa le scatole”. Il successo è immediato e genera una corrente politica che porta Giannini a fondare un nuovo partito, il “Fronte dell’Uomo Qualunque” che alle elezioni del 2 giugno 1946 ottiene il 5,3% dei voti e ben 30 seggi in Parlamento. Un’avventura che dura circa due anni, ma lascia un segno indelebile nella storia del nostro Paese.
Tutto tranne che un uomo qualunque come lo intendiamo noi oggi. Nato il 14 ottobre del 1891 a Pozzuoli e cresciuto a Napoli, Guglielmo Giannini era un uomo amabile e irruento, geniale ed eccentrico, che scriveva benissimo pur avendo solo la quinta elementare. Parlava quattro lingue, suonava il piano, la chitarra e il mandolino, ha composto canzoni diventate dei classici, è stato regista di cinema, ha firmato 54 commedie tutte rappresentate e interpretate da attori famosissimi. E’ stato giornalista, fondatore di un settimanale, di un partito e infine parlamentare. Decisamente non quello che lui diceva di essere, un Uomo Qualunque.
Per ricordare la figura di Giannini, giovedì 17 marzo alle 15.30, a il Falco e il Gabbiano su Radio 24, Enrico Ruggeri intervista la nipote Sabina Ciuffini, per molti anni la valletta di Mike Bongiorno nello storico e mitico Rischiatutto e, sempre con Mike, conduttrice del Festival di Sanremo del 1975.
Era infatti il 27 dicembre 1944 quando Guglielmo Giannini, giornalista e brillante commediografo napoletano, fonda il settimanale “L’Uomo Qualunque”, sotto la cui testata campeggia una vignetta con la scritta “Abbasso tutti” e la presentazione “Questo è il giornale dell’uomo qualunque, stufo di tutti, il cui solo, ardente desiderio, è che nessuno gli rompa le scatole”. Il successo è immediato e genera una corrente politica che porta Giannini a fondare un nuovo partito, il “Fronte dell’Uomo Qualunque” che alle elezioni del 2 giugno 1946 ottiene il 5,3% dei voti e ben 30 seggi in Parlamento. Un’avventura che dura circa due anni, ma lascia un segno indelebile nella storia del nostro Paese.
Tutto tranne che un uomo qualunque come lo intendiamo noi oggi. Nato il 14 ottobre del 1891 a Pozzuoli e cresciuto a Napoli, Guglielmo Giannini era un uomo amabile e irruento, geniale ed eccentrico, che scriveva benissimo pur avendo solo la quinta elementare. Parlava quattro lingue, suonava il piano, la chitarra e il mandolino, ha composto canzoni diventate dei classici, è stato regista di cinema, ha firmato 54 commedie tutte rappresentate e interpretate da attori famosissimi. E’ stato giornalista, fondatore di un settimanale, di un partito e infine parlamentare. Decisamente non quello che lui diceva di essere, un Uomo Qualunque.
Per ricordare la figura di Giannini, giovedì 17 marzo alle 15.30, a il Falco e il Gabbiano su Radio 24, Enrico Ruggeri intervista la nipote Sabina Ciuffini, per molti anni la valletta di Mike Bongiorno nello storico e mitico Rischiatutto e, sempre con Mike, conduttrice del Festival di Sanremo del 1975.
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