Dopo oltre quattro anni di appelli, Mohamed al-'Ajami, conosciuto anche come Ibn al-Dheeb e il "poeta dei gelsomini" è stato rilasciato il 15 marzo 2016 dalle autorità del Qatar.
Amnesty - Mohamed al-'Ajami era stato arrestato il 16 novembre 2011 per fatti risalenti a oltre un anno prima. Nell'agosto 2010, mentre si trovava al Cairo dove stava studiando Letteratura araba, aveva svolto un reading privato nella sua abitazione recitando versi della tradizione poetica Nabati. A sua insaputa, uno dei presenti aveva postato il reading su YouTube, dando luogo a un'enorme diffusione virale.
A seguito di ciò, le autorità del Qatar lo avevano accusato di "incitamento pubblico al rovesciamento del sistema", "sfida pubblica all'autorità dell'Emiro" e "diffamazione pubblica del principe della Corona". Dapprima condannato all'ergastolo nel novembre 2012, al termine di un processo iniquo, tre mesi dopo aveva ottenuto in appello la commutazione della pena a 15 anni di carcere.
Non è ancora chiaro se al momento del rilascio, ad al-'Ajami siano stati imposti limiti o condizioni. Amnesty International auspica che egli possa riprendere a esercitare pienamente il suo diritto alla libertà d'espressione.
Amnesty - Mohamed al-'Ajami era stato arrestato il 16 novembre 2011 per fatti risalenti a oltre un anno prima. Nell'agosto 2010, mentre si trovava al Cairo dove stava studiando Letteratura araba, aveva svolto un reading privato nella sua abitazione recitando versi della tradizione poetica Nabati. A sua insaputa, uno dei presenti aveva postato il reading su YouTube, dando luogo a un'enorme diffusione virale.
A seguito di ciò, le autorità del Qatar lo avevano accusato di "incitamento pubblico al rovesciamento del sistema", "sfida pubblica all'autorità dell'Emiro" e "diffamazione pubblica del principe della Corona". Dapprima condannato all'ergastolo nel novembre 2012, al termine di un processo iniquo, tre mesi dopo aveva ottenuto in appello la commutazione della pena a 15 anni di carcere.
Non è ancora chiaro se al momento del rilascio, ad al-'Ajami siano stati imposti limiti o condizioni. Amnesty International auspica che egli possa riprendere a esercitare pienamente il suo diritto alla libertà d'espressione.
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