sabato, aprile 23, 2016
Altri episodi di malasanità. Questa volta a Reggio Calabria attuato un vero e proprio piano per sfuggire alla magistratura

Radio24 - Interruzione di gravidanza senza consenso, falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti. Queste le pesanti accuse nei confronti di 11 sanitari, tra medici e infermieri, dei reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia del Presidio ospedaliero "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria.
La guardia di finanza ha eseguito 4 arresti ai domiciliari. Altri sei medici e una ostetrica sono stati sospesi dall'esercizio della professione per 12 mesi. Le fiamme gialle avrebbero scoperto un vero e proprio sistema di copertura degli errori medici, condiviso dall'intero apparato sanitario, che sarebbe stato attuato in diverse occasioni per evitare di far incappare i medici nelle maglie della magistratura. In particolare, gli episodi di malasanità accertati hanno riguardano il decesso di due neonati, le lesioni irreversibili ai danni di un altro bimbo, dichiarato invalido al 100%, diversi traumi causati ad una partoriente, il procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni di parti intime di altre pazienti.

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