Dalla Sala Stampa Vaticana, la conferenza di presentazione del testo pontificio, in cui si ribadisce la via fondamentale tracciata dal matrimonio ma, contestualmente, si invitato i pastori e chi è in situazione “irregolare” a un discernimento personale e pastorale per l'avvicinamento al dono della grazia.
di Dario Cataldo
Nove capitoli da leggere senza fretta, con calma, da gustare giorno per giorno. In estrema sintesi, l'Amoris Laetitia. L'esortazione apostolica è un trionfo dell'amore, un documento non solo da prendere a modello per scopi didattici ed educativi, ma soprattutto per la costruzione di una società più conviviale, più comprensiva.
Il punto focale è l'istituto sacramentale del matrimonio, della famiglia come contesto formativo globale. In continuazione con l'Evangelii Gaudium, dalla gioia del Vangelo si passa a quella dell'amore. “Dio è amore tra persone”, dichiara il Cardinale Lorenzo Baldisseri, e Papa Francesco non fa altro che approfondire tale concetto nel contesto sponsale, familiare e oltre.
Baldisseri, segretario generale del sinodo dei vescovi, spiega le dinamiche che hanno animato le attività sinodali, tra dibattiti e confronti in “libertà e franchezza in virtù di diverse esperienze all'interno della Chiesa”.
Il concetto è chiaro: c'è un popolo che deve essere accompagnato e fatto crescere, senza faziose prese di posizioni o rigorismi legislativi anacronistici. È questo il sunto delle dichiarazioni del Cardinale Christoph Schonborn, altro prelato tra i presenti.
Si è creata una netta separazione tra chi vive una situazione lecita, all'interno del matrimonio e chi era nel disordine, nell'irregolarità. Continuare in tale status quo, produce l'effetto di allontanare piuttosto che avvicinare alla grazia.
“L'esortazione di Papa Francesco integra tutti, secondo una comprensione del Vangelo”, afferma Schonborn, che aggiunge: “anche i matrimoni “regolari” necessitano di una costante alimentazione sulla scorta della misericordia di Dio”.
La parola chiave è “discernimento” sia personale che pastorale da adottare nelle valutazioni che, caso per caso, saranno proposte ai Vescovi e pastori della Chiesa. Non più rigorismi e astratte norme che allontanano.
Lo stato dei divorziati e risposati non può essere considerato come un “peccato mortale”. Come ben trattato nel capitolo 8 del documento papale, il Vicario di Cristo rivolge la sua sollecitudine alle concrete e molteplici soluzioni da intraprendere che comunque hanno sempre e comunque un unico comune denominatore: il bene dei figli – laddove presenti – e la tutela e salvaguardia del vincolo nuziale.
A tal proposito, sottolinea l'Arcivescovo austriaco come cruciali siano i capitoli 4 e 5, non solo geograficamente, nell'economia del testo, ma soprattutto perché sono “un inno alla carità, in cui si incoraggia a credere nell'amore”.
Altro capitolo basilare è il 7, in cui esce fuori la formazione gesuita di Papa Bergoglio. Protagonista di queste pagine è l'educazione, tanto cara come vincolo per l'acquisizione di una responsabilità personale. “C'è sempre bisogno di una guida, di vigilanza se non esasperata” – chiosa il Cardinale austriaco.
L'esortazione apostolica invita anche coloro che vivono una situazione particolare a sperimentare e aprire gli orizzonti verso la grazia divina, in qualunque situazione si trovino, “la misericordia è la manifestazione più luminosa della grandezza di Dio” ed è gratuita, rivolta a ogni individuo.
Così come l'accesso ai Sacramenti per coloro che sono ritenuti “irregolari” dal punto di vista dottrinale, le pagine del libro pontificio dettano un cammino già intrapreso con il Papa emerito Benedetto XVI, che in un incontro sulle famiglie a Milano, disse che non esistono “semplici ricette” ma valutazioni da fare, in base ai casi.
Diverse sono i riferimenti ai Padri e Dottori della Chiesa; da Sant'Agostino a San Tommaso – per il quale Schonborn intravede uno speciale rimando quando si affronta il tema della felicità come il grande bene che attira. Ma non solo, San Roberto Bellarmino, Santa Teresa di Lisieux , Sant'Ignazio di Loyola e non religiosi come Borges, Mario Benedetti e Martin Luther King.
Numerevoli sono anche le citazioni ai testi della Santa Sede, su tutti il “Catechismo della Chiesa Cattolica”, i documenti del Concilio Vaticano II e di San Giovanni Paolo II – si pensi al Familiaris Consortio, in cui l'argomento “discernimento” è cruciale per trovare la via maestra.
A conclusione anche l'intervento dei coniugi Francesco Miano e Giuseppina De Simone, i quali esprimono grande gioia dell'essere in comunione mediante il matrimonio. Anche da parte solo si ribadisce quanto l'esortazione “Amoris Laetitia” sia un testo non solo per gli addetti ai lavori ma per gli addetti alla vita, che attraverso l'esperienza di ogni giorno, testimoniano l'amore.
Papa Francesco consegna ai lettori un testo di riflessione e di sintesi tra diverse visioni; il sunto di due esperienze sinodali che tra il 2014 e il 2015 hanno impreziosito il cammino della Chiesa alla sequela di Cristo.
Dario Cataldo
di Dario Cataldo
Nove capitoli da leggere senza fretta, con calma, da gustare giorno per giorno. In estrema sintesi, l'Amoris Laetitia. L'esortazione apostolica è un trionfo dell'amore, un documento non solo da prendere a modello per scopi didattici ed educativi, ma soprattutto per la costruzione di una società più conviviale, più comprensiva.
Il punto focale è l'istituto sacramentale del matrimonio, della famiglia come contesto formativo globale. In continuazione con l'Evangelii Gaudium, dalla gioia del Vangelo si passa a quella dell'amore. “Dio è amore tra persone”, dichiara il Cardinale Lorenzo Baldisseri, e Papa Francesco non fa altro che approfondire tale concetto nel contesto sponsale, familiare e oltre.
Baldisseri, segretario generale del sinodo dei vescovi, spiega le dinamiche che hanno animato le attività sinodali, tra dibattiti e confronti in “libertà e franchezza in virtù di diverse esperienze all'interno della Chiesa”.
Il concetto è chiaro: c'è un popolo che deve essere accompagnato e fatto crescere, senza faziose prese di posizioni o rigorismi legislativi anacronistici. È questo il sunto delle dichiarazioni del Cardinale Christoph Schonborn, altro prelato tra i presenti.
Si è creata una netta separazione tra chi vive una situazione lecita, all'interno del matrimonio e chi era nel disordine, nell'irregolarità. Continuare in tale status quo, produce l'effetto di allontanare piuttosto che avvicinare alla grazia.
“L'esortazione di Papa Francesco integra tutti, secondo una comprensione del Vangelo”, afferma Schonborn, che aggiunge: “anche i matrimoni “regolari” necessitano di una costante alimentazione sulla scorta della misericordia di Dio”.
La parola chiave è “discernimento” sia personale che pastorale da adottare nelle valutazioni che, caso per caso, saranno proposte ai Vescovi e pastori della Chiesa. Non più rigorismi e astratte norme che allontanano.
Lo stato dei divorziati e risposati non può essere considerato come un “peccato mortale”. Come ben trattato nel capitolo 8 del documento papale, il Vicario di Cristo rivolge la sua sollecitudine alle concrete e molteplici soluzioni da intraprendere che comunque hanno sempre e comunque un unico comune denominatore: il bene dei figli – laddove presenti – e la tutela e salvaguardia del vincolo nuziale.
A tal proposito, sottolinea l'Arcivescovo austriaco come cruciali siano i capitoli 4 e 5, non solo geograficamente, nell'economia del testo, ma soprattutto perché sono “un inno alla carità, in cui si incoraggia a credere nell'amore”.
Altro capitolo basilare è il 7, in cui esce fuori la formazione gesuita di Papa Bergoglio. Protagonista di queste pagine è l'educazione, tanto cara come vincolo per l'acquisizione di una responsabilità personale. “C'è sempre bisogno di una guida, di vigilanza se non esasperata” – chiosa il Cardinale austriaco.
L'esortazione apostolica invita anche coloro che vivono una situazione particolare a sperimentare e aprire gli orizzonti verso la grazia divina, in qualunque situazione si trovino, “la misericordia è la manifestazione più luminosa della grandezza di Dio” ed è gratuita, rivolta a ogni individuo.
Così come l'accesso ai Sacramenti per coloro che sono ritenuti “irregolari” dal punto di vista dottrinale, le pagine del libro pontificio dettano un cammino già intrapreso con il Papa emerito Benedetto XVI, che in un incontro sulle famiglie a Milano, disse che non esistono “semplici ricette” ma valutazioni da fare, in base ai casi.
Diverse sono i riferimenti ai Padri e Dottori della Chiesa; da Sant'Agostino a San Tommaso – per il quale Schonborn intravede uno speciale rimando quando si affronta il tema della felicità come il grande bene che attira. Ma non solo, San Roberto Bellarmino, Santa Teresa di Lisieux , Sant'Ignazio di Loyola e non religiosi come Borges, Mario Benedetti e Martin Luther King.
Numerevoli sono anche le citazioni ai testi della Santa Sede, su tutti il “Catechismo della Chiesa Cattolica”, i documenti del Concilio Vaticano II e di San Giovanni Paolo II – si pensi al Familiaris Consortio, in cui l'argomento “discernimento” è cruciale per trovare la via maestra.
A conclusione anche l'intervento dei coniugi Francesco Miano e Giuseppina De Simone, i quali esprimono grande gioia dell'essere in comunione mediante il matrimonio. Anche da parte solo si ribadisce quanto l'esortazione “Amoris Laetitia” sia un testo non solo per gli addetti ai lavori ma per gli addetti alla vita, che attraverso l'esperienza di ogni giorno, testimoniano l'amore.
Papa Francesco consegna ai lettori un testo di riflessione e di sintesi tra diverse visioni; il sunto di due esperienze sinodali che tra il 2014 e il 2015 hanno impreziosito il cammino della Chiesa alla sequela di Cristo.
Dario Cataldo
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