Nuova giornata di scontri, in Francia, durante le manifestazioni contro la riforma del lavoro proposta dal governo. 124 fermi tra casseurs e facinorosi, 28 agenti feriti. E' la quarta manifestazione di questo tipo in due mesi.
Sono scoppiati violenti scontri in diverse città della Francia, con molti feriti e decine di arresti, nel corso delle manifestazioni che hanno raccolto almeno 170mila persone contro la proposta di legge del governo sul lavoro. Il Ministro dell'interno Bernard Cazeneuve ha reso noto che 28 uomini delle forze di sicurezza sono rimasti feriti, tre dei quali gravi. Molti feriti e 124 arresti tra i manifestanti.
E' la quarta manifestazione avvenuta negli ultimi due mesi, come forma di protesta contro la riforma formulata dal governo di François Hollande, soprannominata "Legge El Khomri" - dal nome della ministra del lavoro, Myriam El Khomri.
La legge, che martedì arriverà all’Assemblée nationale, è stata definita una sorta di Jobs Act francese.
In particolare, si amplierebbe il ventaglio delle cause di licenziamento senza reintegro del lavoratore indicando le ragioni economiche (calo degli ordini o delle vendite, perdite di esercizio), ma anche modifiche dell’attività dal punto di vista tecnologico o la semplice riorganizzazione aziendale.
Si porrebbero dei limiti ben precisi alla discrezione dei magistrati e all'ammontare dell’indennità (da 3 a 15 mensilità), riducendo al minimo la discrezionalità dei giudici e di rendere meno oneroso possibile il licenziamento.
Si cambierebbero anche le regole sull'orario di lavoro (fino a 60 ore) e sul calcolo degli straordinari, il cui pagamento verrà schiacciato al ribasso sul 10% minimo di retribuzione.
A differenza della situazione italiana, però, i sindacati si sono posti alla testa della protesta di lavoratori e studenti, presentando controproposte ancora prima che la legge arrivasse in parlamento. I cittadini hanno risposto numerosi per far sentire la loro voce, firmando in oltre un milione una petizione online per il ritiro della legge e riempito le piazze di mezza Francia.
Nella giornata di ieri, i disordini più gravi sono avvenuti a Rennes, dove un gruppo di giovani ha tentato di entrare nel centro storico della città, bloccato dalle forze dell'ordine che hanno sparato gas lacrimogeni e caricato. Scene simili anche a Parigi, dove sono stati feriti due poliziotti (di cui uno è grave), Tolosa, Nantes e Marsiglia.
Sono scoppiati violenti scontri in diverse città della Francia, con molti feriti e decine di arresti, nel corso delle manifestazioni che hanno raccolto almeno 170mila persone contro la proposta di legge del governo sul lavoro. Il Ministro dell'interno Bernard Cazeneuve ha reso noto che 28 uomini delle forze di sicurezza sono rimasti feriti, tre dei quali gravi. Molti feriti e 124 arresti tra i manifestanti.
E' la quarta manifestazione avvenuta negli ultimi due mesi, come forma di protesta contro la riforma formulata dal governo di François Hollande, soprannominata "Legge El Khomri" - dal nome della ministra del lavoro, Myriam El Khomri.
La legge, che martedì arriverà all’Assemblée nationale, è stata definita una sorta di Jobs Act francese.
In particolare, si amplierebbe il ventaglio delle cause di licenziamento senza reintegro del lavoratore indicando le ragioni economiche (calo degli ordini o delle vendite, perdite di esercizio), ma anche modifiche dell’attività dal punto di vista tecnologico o la semplice riorganizzazione aziendale.
Si porrebbero dei limiti ben precisi alla discrezione dei magistrati e all'ammontare dell’indennità (da 3 a 15 mensilità), riducendo al minimo la discrezionalità dei giudici e di rendere meno oneroso possibile il licenziamento.
Si cambierebbero anche le regole sull'orario di lavoro (fino a 60 ore) e sul calcolo degli straordinari, il cui pagamento verrà schiacciato al ribasso sul 10% minimo di retribuzione.
A differenza della situazione italiana, però, i sindacati si sono posti alla testa della protesta di lavoratori e studenti, presentando controproposte ancora prima che la legge arrivasse in parlamento. I cittadini hanno risposto numerosi per far sentire la loro voce, firmando in oltre un milione una petizione online per il ritiro della legge e riempito le piazze di mezza Francia.
Nella giornata di ieri, i disordini più gravi sono avvenuti a Rennes, dove un gruppo di giovani ha tentato di entrare nel centro storico della città, bloccato dalle forze dell'ordine che hanno sparato gas lacrimogeni e caricato. Scene simili anche a Parigi, dove sono stati feriti due poliziotti (di cui uno è grave), Tolosa, Nantes e Marsiglia.
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