L’arcivescovo della “Grande mela”, elogia il testo papale, chiarendo che è un’esortazione al matrimonio, non sul divorzio.
Timothy Dolan è guida pastorale dell’arcidiocesi di New York, sede metropolitana della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti. Intervenuto in merito al testo pontificio in uscita venerdì prossimo, ha espresso il suo punto di vista. Pur non avendo letto per intero “Amoris Laetitia”, il Cardinale precisa in riferimento ai divorziati cristiani che: “Non sento questo come un problema pastorale urgente”. In realtà, la sua dichiarazione ha un respiro più ampio, in quanto fotografa una situazione netta del territorio metropolitano a lui affidato. Di fatto afferma: “Vorrei ci fossero migliaia di persone davanti alla porta della Chiesa che gridano: “Voglio la Santa Comunione! Vogliamo tornare nella Chiesa!” Vorrei che ci fossero, ma non ci sono.”
Ecco perché il suo auspicio è che del testo scritto da Papa Francesco, non si faccia una strumentalizzazione che eclissi il fondamentale ruolo del matrimonio a favore dell’istituto civile del divorzio.
Dolan ribadisce che le pagine scritte dal Successore di Pietro, esortano al sacramento matrimoniale, puntualizzando che: “La mia preoccupazione principale è che non possiamo permettere che questo tema – dei divorziati risposati – pur importante, eclissi il fatto che il mandato principale e più urgente per la Chiesa è quello di recuperare la bellezza e la nobiltà del sacramento del matrimonio e della vita familiare.”
L’esortazione apostolica, attraverso il pensiero di Papa Bergoglio è il tentativo attraverso cui “la Chiesa sotto l’ispirazione dello Spirito Santo sta sinceramente cercando di essere fedele agli insegnamenti senza tempo di Gesù, e tuttavia cerca di applicarli in un modo misericordioso, comprensibile e gentile.” Di certo, la storia di Timothy Dolan esige rispetto. Dal 2009 è Arcivescovo di New York, nominato dall’allora Papa Benedetto XVI; appena un anno dopo è eletto dai vescovi statunitensi come presidente della Conferenza episcopale; nel concistoro del 2012, lo stesso Papa - adesso emerito - gli conferisce il titolo di Cardinale; nel 2013, durante il Conclave dopo le dimissioni di Papa Ratzinger, è tra i più accreditati al soglio pontificio.
Per tale motivo, le due dichiarazioni hanno un peso non certo indifferente, che dettano una linea precisa all’interno delle istituzioni ecclesiali degli Stati Uniti d’America.
Timothy Dolan è guida pastorale dell’arcidiocesi di New York, sede metropolitana della Chiesa Cattolica negli Stati Uniti. Intervenuto in merito al testo pontificio in uscita venerdì prossimo, ha espresso il suo punto di vista. Pur non avendo letto per intero “Amoris Laetitia”, il Cardinale precisa in riferimento ai divorziati cristiani che: “Non sento questo come un problema pastorale urgente”. In realtà, la sua dichiarazione ha un respiro più ampio, in quanto fotografa una situazione netta del territorio metropolitano a lui affidato. Di fatto afferma: “Vorrei ci fossero migliaia di persone davanti alla porta della Chiesa che gridano: “Voglio la Santa Comunione! Vogliamo tornare nella Chiesa!” Vorrei che ci fossero, ma non ci sono.”
Ecco perché il suo auspicio è che del testo scritto da Papa Francesco, non si faccia una strumentalizzazione che eclissi il fondamentale ruolo del matrimonio a favore dell’istituto civile del divorzio.
Dolan ribadisce che le pagine scritte dal Successore di Pietro, esortano al sacramento matrimoniale, puntualizzando che: “La mia preoccupazione principale è che non possiamo permettere che questo tema – dei divorziati risposati – pur importante, eclissi il fatto che il mandato principale e più urgente per la Chiesa è quello di recuperare la bellezza e la nobiltà del sacramento del matrimonio e della vita familiare.”
L’esortazione apostolica, attraverso il pensiero di Papa Bergoglio è il tentativo attraverso cui “la Chiesa sotto l’ispirazione dello Spirito Santo sta sinceramente cercando di essere fedele agli insegnamenti senza tempo di Gesù, e tuttavia cerca di applicarli in un modo misericordioso, comprensibile e gentile.” Di certo, la storia di Timothy Dolan esige rispetto. Dal 2009 è Arcivescovo di New York, nominato dall’allora Papa Benedetto XVI; appena un anno dopo è eletto dai vescovi statunitensi come presidente della Conferenza episcopale; nel concistoro del 2012, lo stesso Papa - adesso emerito - gli conferisce il titolo di Cardinale; nel 2013, durante il Conclave dopo le dimissioni di Papa Ratzinger, è tra i più accreditati al soglio pontificio.
Per tale motivo, le due dichiarazioni hanno un peso non certo indifferente, che dettano una linea precisa all’interno delle istituzioni ecclesiali degli Stati Uniti d’America.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.