PISA -
La protesta davanti alla festa del Cnr per l'Internet Day. Scontri con la polizia; Renzi: "Incomprensibili". Intanto la legge sulla banda larga tarda ad arrivare.
A Pisa, davanti alla sede del Cnr, dove era in corso la cerimonia per i 30 anni della prima connessione Internet in Italia, si sono verificati momenti di tensione al termine del corteo promosso da centri sociali, sindacati di base e collettivi universitari al quale ha aderito anche l’associazione vittime del Salva banche. Il bilancio degli scontri è di due manifestanti contusi ed un agente colpito a una gamba..
I contatti tra forze dell’ordine e manifestanti si sono verificati quando il corteo ha raggiunto la recinzione dell’area della ricerca del Cnr, blindata da centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta anti sommossa.
Alcune decine di manifestanti, appartenenti all'area antagonista, si sono avvicinati al cordone di poliziotti schierati a protezione della sede del Cnr. Gli agenti hanno allontanato i dimostranti con cariche di alleggerimento (nelle quali è rimasto coinvolto anche un videomaker di Repubblica), a cui ha fatto seguito un fitto lancio di oggetti e ortaggi.
Ristabilitasi la situazione, il corteo ha continuato a dimostrare pacificamente per la città senza ulteriori disordini.
La polemica. Dure le accuse di un manifestante ferito:"E’ successo che oggi per difendere questo teatrino organizzato a Pisa per celebrare il governo Renzi, la polizia ha più volte caricato a freddo il corteo qui in piazza ci sono l’associazione Salva banche, i comitati delle case popolari e gli studenti. E’ un governo ricoperto di scandali e corruzione e il Paese reale deve irrompere in questi teatrini. La polizia ci ha picchiato e caricato per impedirci anche solo di avvicinarci a questi eventi".
"Spiace per gli scontri che si sono registrati questa mattina, sono abbastanza incomprensibili". Ha detto, invece, il premier Matteo Renzi in collegamento video con l'Internet Day. "Stiamo discutendo di come Internet possa aiutare il Paese a creare competitività. E' una di quelle cose su cui non ha proprio senso litigare, anzi bisogna coinvolgere più persone possibili".
Internet e Pisa. Era il 30 aprile 1986, quando il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico del Cnr portò per la prima volta Internet in Italia. Un semplice segnale che confermava la connessione tra Pisa e un computer Roaring Creek, Pennsylvania; col tempo sarebbero arrivate mail, pagine web, forum, chat, blog, social network, poi l’e-commerce, il cloud, Skype, Netflix.
Tante le celebrazioni in tutto il resto del paese, dagli Internet Cafè a Latina ed i poli tecnologici del Friuli, fino alle iniziative universitarie a Napoli e Milano.
Una festa a metà. Oggi,l’Italia è soltanto al 49esimo posto nel mondo per le connessioni a banda larga, mentre trent'anni fa fu la quarta nazione d’Europa a connettersi a Internet. Questo trentennale è anche l'occasione per riflettere dei ritardi nel paese nella realizzazione della fatidica legge sulla banda larga, sbandierata a lungo dal Governo, ma ancora in cantiere.
La procedura per il via libera alle gare è in ritardo rispetto alla tabella di marcia indicata da Renzi; il governo ha mancato l’obiettivo del via all'inizio delle gare che aveva annunciato lo scorso 7 aprile in occasione della presentazione dei piani dell’Enel nella fibra.
Così l’Internet Day, resta una celebrazione incompiuta che anzi stride con la necessità di digitalizzazione del Paese, con i cittadini italiani continuano ad avere una delle peggiori connessioni d’Europa. Intanto, mentre il Paese è in ritardo, gli operatori si stanno organizzando per partecipare alle gare, in attesa del primo bando.
A Pisa, davanti alla sede del Cnr, dove era in corso la cerimonia per i 30 anni della prima connessione Internet in Italia, si sono verificati momenti di tensione al termine del corteo promosso da centri sociali, sindacati di base e collettivi universitari al quale ha aderito anche l’associazione vittime del Salva banche. Il bilancio degli scontri è di due manifestanti contusi ed un agente colpito a una gamba..
I contatti tra forze dell’ordine e manifestanti si sono verificati quando il corteo ha raggiunto la recinzione dell’area della ricerca del Cnr, blindata da centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta anti sommossa.
Alcune decine di manifestanti, appartenenti all'area antagonista, si sono avvicinati al cordone di poliziotti schierati a protezione della sede del Cnr. Gli agenti hanno allontanato i dimostranti con cariche di alleggerimento (nelle quali è rimasto coinvolto anche un videomaker di Repubblica), a cui ha fatto seguito un fitto lancio di oggetti e ortaggi.
Ristabilitasi la situazione, il corteo ha continuato a dimostrare pacificamente per la città senza ulteriori disordini.
La polemica. Dure le accuse di un manifestante ferito:"E’ successo che oggi per difendere questo teatrino organizzato a Pisa per celebrare il governo Renzi, la polizia ha più volte caricato a freddo il corteo qui in piazza ci sono l’associazione Salva banche, i comitati delle case popolari e gli studenti. E’ un governo ricoperto di scandali e corruzione e il Paese reale deve irrompere in questi teatrini. La polizia ci ha picchiato e caricato per impedirci anche solo di avvicinarci a questi eventi".
"Spiace per gli scontri che si sono registrati questa mattina, sono abbastanza incomprensibili". Ha detto, invece, il premier Matteo Renzi in collegamento video con l'Internet Day. "Stiamo discutendo di come Internet possa aiutare il Paese a creare competitività. E' una di quelle cose su cui non ha proprio senso litigare, anzi bisogna coinvolgere più persone possibili".
Internet e Pisa. Era il 30 aprile 1986, quando il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico del Cnr portò per la prima volta Internet in Italia. Un semplice segnale che confermava la connessione tra Pisa e un computer Roaring Creek, Pennsylvania; col tempo sarebbero arrivate mail, pagine web, forum, chat, blog, social network, poi l’e-commerce, il cloud, Skype, Netflix.
Tante le celebrazioni in tutto il resto del paese, dagli Internet Cafè a Latina ed i poli tecnologici del Friuli, fino alle iniziative universitarie a Napoli e Milano.
Una festa a metà. Oggi,l’Italia è soltanto al 49esimo posto nel mondo per le connessioni a banda larga, mentre trent'anni fa fu la quarta nazione d’Europa a connettersi a Internet. Questo trentennale è anche l'occasione per riflettere dei ritardi nel paese nella realizzazione della fatidica legge sulla banda larga, sbandierata a lungo dal Governo, ma ancora in cantiere.
La procedura per il via libera alle gare è in ritardo rispetto alla tabella di marcia indicata da Renzi; il governo ha mancato l’obiettivo del via all'inizio delle gare che aveva annunciato lo scorso 7 aprile in occasione della presentazione dei piani dell’Enel nella fibra.
Così l’Internet Day, resta una celebrazione incompiuta che anzi stride con la necessità di digitalizzazione del Paese, con i cittadini italiani continuano ad avere una delle peggiori connessioni d’Europa. Intanto, mentre il Paese è in ritardo, gli operatori si stanno organizzando per partecipare alle gare, in attesa del primo bando.
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