Primo guaio molto serio per Renzi. Il ministro per lo Sviluppo Economico avrebbe favorito le imprese del compagno. Rischia anche Maria Elena Boschi.
WSI - Poco dopo la pubblicazione di un’intercettazione telefonica agli atti di un’inchiesta sui rifiuti in Basilicata, la ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi si è dimessa. A spingere alla decisione il ministro è il comportamento da lei tenuto per presumibilmente favorire il suo compagno Gianluca Gemelli, che risulta tra gli indagati, e in particolare nelle trattative per l’approvazione di un emendamento che avrebbe aiutato le attività imprenditoriali del fidanzato. L’emendamento alla legge di Stabilità avrebbe infatti favorito le aziende di Gemelli, indagato dalla procura di Potenza per un presunto giro di traffico e smaltimento illecito di rifiuti. Nelle conversazioni viene citato indirettamente anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che non è indagata.
Secondo i procuratori le imprese del fidanzato di Guidi avrebbero guadagnato due milioni e mezzo in subappalti. Le conversazioni registrate e analizzate dai procuratori riguardano fatti risalenti a novembre 2014. Negli atti dell’indagine si sostiene che Gemelli sia stato favorito nelle sue attività a Tempa Rossa, un centro di estrazione petrolifera in Basilicata. L’emendamento alla finanziaria del 2015 ha facilitato lo sblocco dei lavori nel centro. Secondo la procura di Potenza Gemelli, che il Corriere della Sera descrive come titolare di due società, la Ponterosso Group e la Its srl, aveva interessi commerciali legati all’avanzamento dei lavori per la costruzione dell’impianto nella regione meridionale.
L’intercettazione contenuta nell’ordinanza degli atti dell’inchiesta è la seguente: “Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se… è d’accordo anche Maria Elena la… quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte… Rimetterlo dentro alla legge… con l’emendamento alla legge di Stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa… ehm… dall’altra parte si muove tutto!“.
Beppe Grillo ha chiesto al primo ministro di chiarire davanti all’aula parlamentare la vicenda riguardante Guidi. Si legge sul suo blog: “Renzie e la Boschi – aggiunge – devono presentarsi dinanzi al Parlamento, dire la verità sui favori alle banche, ai petrolieri e alle lobby e andarsene. Nella telefonata intercettata dai pm di Potenza nelle indagini sul traffico illecito di rifiuti, tra la ministra Guidi e il compagno Gemelli, si fa riferimento a un emendamento che era stato tolto dallo ‘Sblocca-Italia’ e che doveva essere reinserito nella legge di Stabilità 2015. ‘Dovremmo riuscire a metterlo dentro al Senato, se Maria Elena (la ministra Boschi, ndr)) è d’accordo’, afferma Guidi nella telefonata. Secondo i pm, l’emendamento avrebbe favorito le aziende di Gemelli, facendogli guadagnare 2,5 milioni di subappalti”.
WSI - Poco dopo la pubblicazione di un’intercettazione telefonica agli atti di un’inchiesta sui rifiuti in Basilicata, la ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi si è dimessa. A spingere alla decisione il ministro è il comportamento da lei tenuto per presumibilmente favorire il suo compagno Gianluca Gemelli, che risulta tra gli indagati, e in particolare nelle trattative per l’approvazione di un emendamento che avrebbe aiutato le attività imprenditoriali del fidanzato. L’emendamento alla legge di Stabilità avrebbe infatti favorito le aziende di Gemelli, indagato dalla procura di Potenza per un presunto giro di traffico e smaltimento illecito di rifiuti. Nelle conversazioni viene citato indirettamente anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che non è indagata.
Secondo i procuratori le imprese del fidanzato di Guidi avrebbero guadagnato due milioni e mezzo in subappalti. Le conversazioni registrate e analizzate dai procuratori riguardano fatti risalenti a novembre 2014. Negli atti dell’indagine si sostiene che Gemelli sia stato favorito nelle sue attività a Tempa Rossa, un centro di estrazione petrolifera in Basilicata. L’emendamento alla finanziaria del 2015 ha facilitato lo sblocco dei lavori nel centro. Secondo la procura di Potenza Gemelli, che il Corriere della Sera descrive come titolare di due società, la Ponterosso Group e la Its srl, aveva interessi commerciali legati all’avanzamento dei lavori per la costruzione dell’impianto nella regione meridionale.
L’intercettazione contenuta nell’ordinanza degli atti dell’inchiesta è la seguente: “Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se… è d’accordo anche Maria Elena la… quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte… Rimetterlo dentro alla legge… con l’emendamento alla legge di Stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa… ehm… dall’altra parte si muove tutto!“.
Beppe Grillo ha chiesto al primo ministro di chiarire davanti all’aula parlamentare la vicenda riguardante Guidi. Si legge sul suo blog: “Renzie e la Boschi – aggiunge – devono presentarsi dinanzi al Parlamento, dire la verità sui favori alle banche, ai petrolieri e alle lobby e andarsene. Nella telefonata intercettata dai pm di Potenza nelle indagini sul traffico illecito di rifiuti, tra la ministra Guidi e il compagno Gemelli, si fa riferimento a un emendamento che era stato tolto dallo ‘Sblocca-Italia’ e che doveva essere reinserito nella legge di Stabilità 2015. ‘Dovremmo riuscire a metterlo dentro al Senato, se Maria Elena (la ministra Boschi, ndr)) è d’accordo’, afferma Guidi nella telefonata. Secondo i pm, l’emendamento avrebbe favorito le aziende di Gemelli, facendogli guadagnare 2,5 milioni di subappalti”.
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