Istruzioni per l'uso su come evitare di far cadere in prescrizione il diritto al rimborso.
WSI - Nuova ondata di ricorsi sono in arrivo nei tribunali italiani contro l’annullamento della rivalutazione delle pensioni. Secondo le stime di Rimborsopensioni.it, al 31 dicembre, data entro cui presentare ricorso per evitare di far cadere in prescrizione il diritto al rimborso, potrebbero essere 6 milioni le persone che si saranno rivolte ai tribunali italiani. Tanti sarebbero infatti i pensionati interessati dalla sospensione della rivalutazione delle pensioni disposta dal Governo Monti con il decreto “Salva Italia” (circa il 36% dei pensionati italiani). Intanto, sono già 5 mila quelli presentati in tutta Italia attraverso Rimborsopensioni.it, che ha prorogato al 15 aprile il termine per aderire alla prossimo ricorso cumulativo per soddisfare il sempre crescente numero di richieste.
Requisiti necessari per richiedere il rimborso degli arretrati e la rivalutazione della propria pensione: tutti i beneficiari di una pensione di importo uguale o superiore a 1.450 euro lordi al mese. Va ricordato che sul blocco dell’indicizzazione, dichiarato incostituzionale dalla Consulta (sentenza 70/2015 Corte Cost.), nel 2015 è intervenuto il governo Renzi, attraverso il D.L. 65/2015, che ha riconosciuto soltanto una parte degli arretrati (“bonus Poletti”) o, in molti casi, niente.
Il ricorso consiste nella richiesta al giudice competente di ritenere la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art 1 comma 1 del d.l. 65/2015, convertito in legge n. 109/2015, e di rinviare la causa alla Corte Costituzionale. Qualora la Consulta dichiari l’illegittimità costituzionale della norma, il giudizio sarà praticamente vinto e si avrà diritto alla ricostituzione della pensione secondo i parametri precedenti al decreto Renzi.
Rimborsopensioni.it è un’iniziativa di G.C.P. Gestione Crediti Pubblici che, avvalendosi della consulenza legale dello Studio Legale Frisani, ha lo scopo di restituire ai pensionati quanto spetta loro a seguito della dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 24, comma 25 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 da parte della Corte Cost. con sentenza n° 70 del 30/04/2015, attraverso ricorsi cumulativi di almeno 50 aderenti. Visitando la piattaforma web www.rimborsopensioni.it è possibile aderire all’iniziativa e scaricare la documentazione utile per presentare ricorso.
WSI - Nuova ondata di ricorsi sono in arrivo nei tribunali italiani contro l’annullamento della rivalutazione delle pensioni. Secondo le stime di Rimborsopensioni.it, al 31 dicembre, data entro cui presentare ricorso per evitare di far cadere in prescrizione il diritto al rimborso, potrebbero essere 6 milioni le persone che si saranno rivolte ai tribunali italiani. Tanti sarebbero infatti i pensionati interessati dalla sospensione della rivalutazione delle pensioni disposta dal Governo Monti con il decreto “Salva Italia” (circa il 36% dei pensionati italiani). Intanto, sono già 5 mila quelli presentati in tutta Italia attraverso Rimborsopensioni.it, che ha prorogato al 15 aprile il termine per aderire alla prossimo ricorso cumulativo per soddisfare il sempre crescente numero di richieste.
Requisiti necessari per richiedere il rimborso degli arretrati e la rivalutazione della propria pensione: tutti i beneficiari di una pensione di importo uguale o superiore a 1.450 euro lordi al mese. Va ricordato che sul blocco dell’indicizzazione, dichiarato incostituzionale dalla Consulta (sentenza 70/2015 Corte Cost.), nel 2015 è intervenuto il governo Renzi, attraverso il D.L. 65/2015, che ha riconosciuto soltanto una parte degli arretrati (“bonus Poletti”) o, in molti casi, niente.
Il ricorso consiste nella richiesta al giudice competente di ritenere la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art 1 comma 1 del d.l. 65/2015, convertito in legge n. 109/2015, e di rinviare la causa alla Corte Costituzionale. Qualora la Consulta dichiari l’illegittimità costituzionale della norma, il giudizio sarà praticamente vinto e si avrà diritto alla ricostituzione della pensione secondo i parametri precedenti al decreto Renzi.
Rimborsopensioni.it è un’iniziativa di G.C.P. Gestione Crediti Pubblici che, avvalendosi della consulenza legale dello Studio Legale Frisani, ha lo scopo di restituire ai pensionati quanto spetta loro a seguito della dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 24, comma 25 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 da parte della Corte Cost. con sentenza n° 70 del 30/04/2015, attraverso ricorsi cumulativi di almeno 50 aderenti. Visitando la piattaforma web www.rimborsopensioni.it è possibile aderire all’iniziativa e scaricare la documentazione utile per presentare ricorso.
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