Uno studio sostiene che il supporto è crollato da quando i negoziati tra gli Stati Uniti e l'Ue hanno avuto inizio. Ieri circa 25 mila persone hanno manifestato contro gli accordi commerciali fra Usa e Ue. Oggi Obama a Hannover per incontrare la Cancelliera.
Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) negli Stati Uniti e in Germania sta precipitando. Lo rivela uno studio di Bertelsmann Stiftung, tramite un sondaggio condotto da Yougov. Nei due Paesi il il sostegno dei cittadini a favore dell’accordo commerciale transatlantico è fortemente diminuito da quando i negoziati tra Usa e Ue hanno avuto inizio nel luglio 2013.
Il generale scetticismo verso l'accordo, che andrebbe a creare un'area unica di scambio fra le due sponde dell'Atlantico (con pregi e difetti che ciò comporterebbe), ha offuscato le trattative fin da subito: l’indagine mostra che molti tedeschi temono che il Ttip abbasserà gli standard per i prodotti, per la tutela dei consumatori e del mercato del lavoro.
In generale il 17% del popolo tedesco crede che l’accordo commerciale transatlantico sia positivo, calando dal 55% di due anni fa. Lo studio ha riportato anche un drammatico cambiamento nel modo in cui il popolo tedesco percepisce il libero commercio in generale: ora solo il 56% della popolazione ha un atteggiamento favorevole, rispetto all’88% di due anni fa.
Alla ricerca di un'unità nel cordone Nato, oggi Obama ha fatto visita alla fiera dell'industria di Hannover, dove ha incontrato la cancelliera Merkel proprio per rilanciare il Ttip. Non sono, però, mancate le proteste. Nella giornata di ieri, migliaia di persone si sono riversate nella città della Bassa Sassonia per dire no all'accordo, con la partecipazione anche importanti esponenti del mondo politico.
Simone Peter, co-presidente del partito Verde, afferma che il trattato preoccupa non solo i tedeschi e gli europei, ma anche gli americani. “Il nostro messaggio per Obama – dice – è che siamo al fianco della società civile negli Stati Uniti”. Un timore sottolineato dallo stesso Aart de Geus, presidente e amministratore delegato della Bertelsmann Stiftung: "Il supporto per gli accordi commerciali sta svanendo in un Paese che si percepisce come il campione mondiale delle esportazioni. La gente ha paura che il Ttip porterà ad una caduta verso il basso".
Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) negli Stati Uniti e in Germania sta precipitando. Lo rivela uno studio di Bertelsmann Stiftung, tramite un sondaggio condotto da Yougov. Nei due Paesi il il sostegno dei cittadini a favore dell’accordo commerciale transatlantico è fortemente diminuito da quando i negoziati tra Usa e Ue hanno avuto inizio nel luglio 2013.
Il generale scetticismo verso l'accordo, che andrebbe a creare un'area unica di scambio fra le due sponde dell'Atlantico (con pregi e difetti che ciò comporterebbe), ha offuscato le trattative fin da subito: l’indagine mostra che molti tedeschi temono che il Ttip abbasserà gli standard per i prodotti, per la tutela dei consumatori e del mercato del lavoro.
In generale il 17% del popolo tedesco crede che l’accordo commerciale transatlantico sia positivo, calando dal 55% di due anni fa. Lo studio ha riportato anche un drammatico cambiamento nel modo in cui il popolo tedesco percepisce il libero commercio in generale: ora solo il 56% della popolazione ha un atteggiamento favorevole, rispetto all’88% di due anni fa.
Alla ricerca di un'unità nel cordone Nato, oggi Obama ha fatto visita alla fiera dell'industria di Hannover, dove ha incontrato la cancelliera Merkel proprio per rilanciare il Ttip. Non sono, però, mancate le proteste. Nella giornata di ieri, migliaia di persone si sono riversate nella città della Bassa Sassonia per dire no all'accordo, con la partecipazione anche importanti esponenti del mondo politico.
Simone Peter, co-presidente del partito Verde, afferma che il trattato preoccupa non solo i tedeschi e gli europei, ma anche gli americani. “Il nostro messaggio per Obama – dice – è che siamo al fianco della società civile negli Stati Uniti”. Un timore sottolineato dallo stesso Aart de Geus, presidente e amministratore delegato della Bertelsmann Stiftung: "Il supporto per gli accordi commerciali sta svanendo in un Paese che si percepisce come il campione mondiale delle esportazioni. La gente ha paura che il Ttip porterà ad una caduta verso il basso".
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