giovedì, maggio 26, 2016
Cinque morti e 560 persone tratte in salvo. L’ennesimo naufragio di ieri a una ventina di miglia dalla costa libica avrebbe potuto avere un bilancio ben più drammatico senza il tempestivo intervento della Marina Militare italiana. La questione migranti sarà uno dei temi cardine del G7 di oggi in Giappone., dove l’Unione europea chiederà maggiore sostegno ai Grandi del pianeta. Francesca Sabatinelli: ascolta

Radio Vaticana - Un peschereccio carico di persone, troppe per non capovolgersi, è stato l’immediato intervento del pattugliatore Bettica e della fregata Bergamini a consentire il salvataggio di 562 migranti. Cinque le salme recuperate, resta però da accertare se nel barcone, rapidamente affondato, non vi fossero altre persone rimaste chiuse nella stiva. Si sta assistendo ad un nuovo picco di partenze, negli ultimi tre giorni sono state oltre seimila le persone recuperate a largo della Libia.

“Finché questo paese non sarà stabilizzato - ha detto l’ammiraglio italiano Credendino, a capo dell’operazione Eunavformed - non si potranno bloccare i trafficanti”. E l’attenzione nelle ultime ore si è spostata anche sui minori non accompagnati che arrivano sulle coste siciliane, ieri a Palermo ne sono sbarcati 250, mentre a Lampedusa la Guardia costiera portava una piccola di nove mesi, rimasta sola dopo la morte della mamma durante la traversata. Bisogna fare di più per i migranti, è l’appello dei vertici dell’Ue che chiedono supporto al G7, apertosi oggi a Ise-Shime. Mentre il premier italiano Renzi propone che il prossimo vertice del 2017 si tenga in Sicilia.


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