BULLISMO, a Melog su Radio 24 il racconto dei ragazzi: “I genitori dei bulli non ci vogliono credere”
“In tutte le scuole è diventato la quotidianità. Gli insegnanti lo sottovalutano”.
Radio 24 e Radio Immaginaria insieme per dare voce agli adolescenti sul tema del bullismo:
ogni sabato a ‘Si può fare’ le testimonianze dei ragazzi nella rubrica autogestita "CACCIABULLI".
“In tutte le scuole il bullismo è diventata la quotidianità. Dalle elementari alle medie alle superiori mi è sempre capitato di vedere scene di bullismo. Gli insegnanti sanno che c’è ma lo sottovalutano. Pensano che mettendo una nota ad un ragazzo che fa qualcosa di sbagliato si chiuda un capitolo di bullismo”. Parla così ai microfoni di “Melog” di Gianluca Nicoletti su Radio 24 Sara, studentessa al 4° anno del liceo scientifico, che, con altri suoi coetanei, ha dato vita ad una web radio, Radio Immaginaria, con l’obiettivo di parlare in modo semplice e diretto ai ragazzi di uno dei fenomeni che più frequentemente sale alla ribalta, quello del bullismo .
Nicoletti ha ospitato a Melog alcuni rappresentanti di questa web Radio, con cui Radio 24 ha avviato una collaborazione proprio per raccontare i problemi legati al bullismo dal punto di vista di chi lo vive concretamente a scuola. Un fenomeno che riguarda anche i genitori, spesso incapaci di cogliere i segnali lanciati dai figli, o a volte preoccupati ma senza armi per poter essere di supporto ai propri ragazzi. E, talvolta, anche sorpresi di scoprire nel proprio figlio un bullo. “Se pensi “mio figlio è un bullo” un genitore nemmeno ci vuole credere”, rimarca Benedetta, una delle ragazze di Radio Immaginaria ospite di Melog su Radio 24.
“Mi sono accorta che mio figlio, che andava alle medie e andava molto volentieri a scuola, invece tutte le mattine si scuriva in volto. Mi accorgevo che non era più socievole in casa, era piuttosto aggressivo. Ha cominciato a riportare il materiale rotto, le righe, i quaderni strappati, le matite spezzate. Cominciavo a capire qualche cosa ma lui non me lo voleva dire. Prima di dirmelo sono passati dei mesi. La scuola non si era accorta di nulla”. Racconta così la propria esperienza una mamma ai microfoni di Radio 24. “La scuola è il luogo dove si insegna la cultura - dice Elisa, studentessa universitaria, anche lei parte del progetto Radio Immaginaria, il bullismo riporta un poco alla bestialità.
Ecco perché è nella scuola che dovremmo far nascere quegli uomini che non hanno la forza bruta, ma la forza della cultura”.
La collaborazione tra Radio 24 e Radio Immaginaria ha preso il via sabato 14 maggio all’interno di “Si può fare”, il programma condotto da Alessio Maurizi con Carlo Gabardini e in onda dalle 7,30 alle 10: "Cacciabulli" - questo il nome dell’iniziativa ospitata ogni sabato all’interno del programma - ha proprio l’obiettivo di dare voce agli adolescenti sul tema del bullismo, aiutando nel contempo i loro genitori a capire quale è il modo di pensare ed il punto di vista dei ragazzi. I giovani speaker di Radio Immaginaria saranno chiamati ad intervenire su Radio 24 anche su altri temi che riguardano il mondo dei ragazzi, si tratti di un fatto di cronaca o di un tema della politica. Questo progetto è solo il primo passo di una collaborazione che si svilupperà con altre iniziative per facilitare il dialogo tra adolescenti ed adulti.
“In tutte le scuole il bullismo è diventata la quotidianità. Dalle elementari alle medie alle superiori mi è sempre capitato di vedere scene di bullismo. Gli insegnanti sanno che c’è ma lo sottovalutano. Pensano che mettendo una nota ad un ragazzo che fa qualcosa di sbagliato si chiuda un capitolo di bullismo”. Parla così ai microfoni di “Melog” di Gianluca Nicoletti su Radio 24 Sara, studentessa al 4° anno del liceo scientifico, che, con altri suoi coetanei, ha dato vita ad una web radio, Radio Immaginaria, con l’obiettivo di parlare in modo semplice e diretto ai ragazzi di uno dei fenomeni che più frequentemente sale alla ribalta, quello del bullismo .
Nicoletti ha ospitato a Melog alcuni rappresentanti di questa web Radio, con cui Radio 24 ha avviato una collaborazione proprio per raccontare i problemi legati al bullismo dal punto di vista di chi lo vive concretamente a scuola. Un fenomeno che riguarda anche i genitori, spesso incapaci di cogliere i segnali lanciati dai figli, o a volte preoccupati ma senza armi per poter essere di supporto ai propri ragazzi. E, talvolta, anche sorpresi di scoprire nel proprio figlio un bullo. “Se pensi “mio figlio è un bullo” un genitore nemmeno ci vuole credere”, rimarca Benedetta, una delle ragazze di Radio Immaginaria ospite di Melog su Radio 24.
“Mi sono accorta che mio figlio, che andava alle medie e andava molto volentieri a scuola, invece tutte le mattine si scuriva in volto. Mi accorgevo che non era più socievole in casa, era piuttosto aggressivo. Ha cominciato a riportare il materiale rotto, le righe, i quaderni strappati, le matite spezzate. Cominciavo a capire qualche cosa ma lui non me lo voleva dire. Prima di dirmelo sono passati dei mesi. La scuola non si era accorta di nulla”. Racconta così la propria esperienza una mamma ai microfoni di Radio 24. “La scuola è il luogo dove si insegna la cultura - dice Elisa, studentessa universitaria, anche lei parte del progetto Radio Immaginaria, il bullismo riporta un poco alla bestialità.
Ecco perché è nella scuola che dovremmo far nascere quegli uomini che non hanno la forza bruta, ma la forza della cultura”.
La collaborazione tra Radio 24 e Radio Immaginaria ha preso il via sabato 14 maggio all’interno di “Si può fare”, il programma condotto da Alessio Maurizi con Carlo Gabardini e in onda dalle 7,30 alle 10: "Cacciabulli" - questo il nome dell’iniziativa ospitata ogni sabato all’interno del programma - ha proprio l’obiettivo di dare voce agli adolescenti sul tema del bullismo, aiutando nel contempo i loro genitori a capire quale è il modo di pensare ed il punto di vista dei ragazzi. I giovani speaker di Radio Immaginaria saranno chiamati ad intervenire su Radio 24 anche su altri temi che riguardano il mondo dei ragazzi, si tratti di un fatto di cronaca o di un tema della politica. Questo progetto è solo il primo passo di una collaborazione che si svilupperà con altre iniziative per facilitare il dialogo tra adolescenti ed adulti.
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