Duro colpo per Cosa Nostra. La Polizia di Stato di Catania ha sequestrato beni per oltre 15 milioni di euro riconducibili a Roberto Vacanti della Famiglia Santapaola.
Maxi operazione ai danni di Roberto Vacanti di 53 anni, esponente di spicco della Mafia catanese e nipote del capomafia storico, Benedetto Santapaola. Sequestrati beni immobili e mobili intestati a prestanome, ma riconducibili alla famiglia Santapaola-Ercolano, nonché un vasto parcheggio nell'area aeroportuale di Fontanarossa e molte aziende che gestiscono parcheggi, impianti sportivi, ristoranti, stabilimenti balneari e società del settore edilizio.
Ritenuto la "mente imprenditoriale e riciclatore del denaro del clan", Vacanti, ha dimostrato negli anni doti manageriali nel reimpiego di capitali illeciti. Marito di Irene Santapaola, la nipote del più conosciuto Nitto, dopo il matrimonio avrebbe assunto un ruolo di primo piano all'interno di Cosa Nostra.
Nello specifico sarebbe stato il "capo e promotore" di un gruppo a sui ordini che avrebbe "controllato" attività economiche e commerciali usati "come lavanderia" per ripulire ciò che dalle attività criminali doveva essere smacchiato.
Il provvedimento emesso dal Tribunale, su iniziativa del Questore di Catania, è stato eseguito dalla squadra mobile e divisione della polizia anticrimine di Catania.
Maxi operazione ai danni di Roberto Vacanti di 53 anni, esponente di spicco della Mafia catanese e nipote del capomafia storico, Benedetto Santapaola. Sequestrati beni immobili e mobili intestati a prestanome, ma riconducibili alla famiglia Santapaola-Ercolano, nonché un vasto parcheggio nell'area aeroportuale di Fontanarossa e molte aziende che gestiscono parcheggi, impianti sportivi, ristoranti, stabilimenti balneari e società del settore edilizio.
Ritenuto la "mente imprenditoriale e riciclatore del denaro del clan", Vacanti, ha dimostrato negli anni doti manageriali nel reimpiego di capitali illeciti. Marito di Irene Santapaola, la nipote del più conosciuto Nitto, dopo il matrimonio avrebbe assunto un ruolo di primo piano all'interno di Cosa Nostra.
Nello specifico sarebbe stato il "capo e promotore" di un gruppo a sui ordini che avrebbe "controllato" attività economiche e commerciali usati "come lavanderia" per ripulire ciò che dalle attività criminali doveva essere smacchiato.
Il provvedimento emesso dal Tribunale, su iniziativa del Questore di Catania, è stato eseguito dalla squadra mobile e divisione della polizia anticrimine di Catania.
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