venerdì, maggio 06, 2016
Un'intera giornata dedicata all'aiuto degli altri, attraverso beni di prima necessità. 

Radio Vaticana - In 54 supermercati domani, sabato 7 maggio, sarà possibile devolvere parte della spesa alle famiglie in difficoltà. "La povertà è sempre più visibile nei nostri quartieri" ha ribadito Gianni Pizzuti, responsabile dell'area educazione al volontariato della Caritas Diocesana di Roma, aggiungendo che il lavoro che viene fatto negli Empori della solidarietà non è solo materiale ma anche di ascolto per chi vive disagi e problematiche. Valentina Onori lo ha intervistato: ascolta

R. – Questa è un’iniziativa che coinvolgerà circa 500 volontari in 54 supermercati della catena Simply – Ipersimply ed è a favore degli Empori della solidarietà. Questa grande raccolta permetterà a circa 1.600 famiglie di poter usufruire di questo tipo di servizio. Inizierà la mattina alle 8:30, terminerà alle 20:00.

D. - Chi coinvolgerà la raccolta alimentare?

R. - Volontari che provengono da diverse zone della città, della zona della periferia, ma anche del centro, giovani, adulti e anziani. Il tentativo è quello di far partecipare più persone possibili per sensibilizzare al disagio e a forme di povertà che in questo momento incidono negativamente nel nostro tessuto sociale.

D. - Chi beneficerà di questi aiuti?

R. - Tutte le famiglie dei nostri quartieri popolari che non riescono ad arrivare a fine mese e che hanno la possibilità di essere sostenuti anche attraverso questo tipo di aiuto.

D. - Nella pratica, una volta raccolti i beni alimentari e non, come li smisterete?

R. - Arriveranno nei nostri tre magazzini e i volontari li sistemeranno negli scaffali degli Empori.

D. - Quante iniziative di questo tipo fate durante l’anno?

R. - Quattro: due con la catena Simply –Ipersimply, una con il Banco alimentare e l’altra con la catena di supermercati Emmepiù. Copre circa il 70-75% del bisogno che c’è all’interno dei nostri empori. Nell’ultima raccolta che abbiamo fatto in questi 54 supermercati siamo riusciti a raccogliere tremila scatoloni di pasta, pomodoro, tonno, latte e beni a lunga conservazione.

D. - Quanto bisogno c’è di questi aiuti? La vostra percezione sul territorio di Roma …

R. - Aumenta sempre di più. Quando siamo partiti l’Emporio riusciva ad aiutare circa 400 famiglie; ora siamo arrivati a 1.500. Questo è già un dato che permette di capire come la crisi economica incide sulla vita delle nostre famiglie. È un dato allarmante; c’è una forma di povertà che è sempre più visibile all’interno dei nostri quartieri.

D. - La raccolta coinvolge sia generi alimentari che prodotti per l’infanzia. Quanto bisogno c’è di pannolini, omogeneizzati, …?

R. - Anche questo è un dato in aumento. Le famiglie che utilizzano l’Emporio molto spesso hanno più di un bambino. Noi cerchiamo, oltre alle raccolte alimentari, di essere aiutati anche dalle grandi aziende che permettono, attraverso le loro offerte, di sostenere gli Empori.

D. - La risposta è buona da parte di queste famiglie che hanno necessità?

R. - Sì, perché comunque le famiglie che vengono negli Empori a fare la spesa sono seguite dai centri di ascolto. Questa è una parte dell’intervento che viene fatto a loro favore. La famiglia per sei nove mesi, viene sostenuta dal centro di ascolto nelle diverse problematiche che vive.

D. - Nei centri di ascolto come vengono aiutate queste persone?

R. - Attraverso lo sviluppo di alcuni percorsi o di inserimento lavorativo, di integrazione sociale, … Gli aiuti che vengono sviluppati dai centri di ascolto hanno diverse direzioni.

D. - Quali sono le difficoltà più gravi che rilevate?

R. - La difficoltà maggiore è quella del lavoro. Molte di queste famiglie sono entrate in crisi perché hanno perso il lavoro. Quello che si cerca di fare è trovare tutte quelle possibilità che permettono ad una persona della famiglia di trovare lavoro attraverso il contatto con le risorse di un territorio.

D. - Perché è importante questa raccolta alimentare?

R. – Permettere di dare continuità al lavoro che viene svolto all’interno degli empori, permette di continuare in questa forma di aiuto a favore delle famiglie; permette anche di avvicinare molte persone a delle esperienze di volontariato.

D. - Cosa rappresenta il volontariato?

R. - È una grande risorsa che abbiamo per essere attenti agli altri, per sviluppare un lavoro di prossimità e anche dare valore alla dimensione della gratuità.


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