Nella terra dei pochi referendum, la petizione chiede l'approvazione di una legge che preveda una seconda consultazione se nella prima l'affluenza è inferiore al 75% e il risultato sotto il 60% di voti. Bruxelles: "Voto bis su indipendenza ipotesi concreta".

Continua, in Gran Bretagna, la fibrillazione politica scatenata dal voto del 24 giugno che ha decretato l'uscita dalla Ue. Dopo che Scozia e Irlanda del Nord hanno già messo sul tavolo le proposte di referendum per l'indipendenza dal Regno, oggi la notizia che la petizione per ripetere il voto di ieri avrebbe già raggiunto oltre il milione di firme nonché il supporto di Bruxelles.

La petizione per una nuova consultazione ha superato il milione di firme, 1.144.214 per la precisione. A confermarlo il sito del governo britannico dove la proposta è stata pubblicata, addirittura andato in tilt a causa dell'enorme numero di collegamenti.

I firmatari chiedono la promulgazione di una nuova legge che prescriva la ripetizione del referendum in caso di un risultato con un margine di vantaggio del "Leave" o del "Remain" inferiore al 60%. E che abbia come condizione minima un'affluenza alle urne non inferiore al 75%.

Una richiesta concreta, dal momento che le petizioni pubblicate sul sito in questione basta superino le 100mila firme per essere prese in considerazione nel dibattito parlamentare.

Intanto la politica torna in pieno fermento. Il laburista Jeremy Corbyn invita il Paese "a unirsi dopo la divisiva campagna sul referendum", e si dice pronto a ricandidarsi alla guida del partito laburista, se la sua leadership fosse messa in discussione.

La fronda interna, però, sembra essere prossima all'interno del partito conservatore, uscito frantumato dalla giornata di ieri e dalle dimissioni "virtuali" del premier Cameron. Il Times, infatti, descrive oggi i malumori tra i tories intorno a Boris Johnson, l'ex sindaco di Londra leader della campagna pro-Brexit, papabile al ruolo di primo ministro e leader del partito.