Il racconto di Filippo Todaro è un viaggio intimo, un tributo alla memoria, una droga potente per risvegliare le emozioni del passato.
Recensione di Paolo Antonio Magrì
Esistono i libri odorosi? Dopo aver letto “L’odore del rosmarino ed altre Essenze” credo di poter rispondere: sì. Filippo Todaro, scrittore e giornalista calabrese, nella sua opera seconda, utilizza un interessante ed efficace escamotage per creare dei piccoli contenitori di emozioni filtrate dall’olfatto. Todaro si sdoppia nel doppio ruolo di attore e convenuto all’interno di una trama-griglia che lo vede terza persona nella narrazione della voce fuori campo, e prima persona nei continui balzi temporali all’indietro, a caccia di ricordi. Le immagini, le emozioni, gli odori e i sapori ai quali riesce abilmente a far prendere forma, fanno risuonare (“per simpatia” direbbero i musicisti) nel lettore corde spesso colpevolmente insabbiate dalla frenesia e dalla corsa forsennata che ormai opacizza le vite moderne.
La prima associazione di idee che istintivamente mi è scattata nel leggere questo racconto lungo, è stata quella col romanzo di Dan Simmons “Flashback”. Nel mondo distopico-postapocalittico ideato dallo scrittore statunitense gli individui fanno uso di una droga sintetica – il flashback – che consente loro di rivivere momenti di vita passata come se fossero reali. Mi piace considerare l’opera di Filippo Todaro come una indispensabile e piacevole “droga naturale” – un “flashback biologico” – non pericoloso per la salute, ricostituente dell’anima e senza effetti collaterali se non quello dell’arricchimento emotivo.
La sensazione che mi ha lasciato “L’odore del rosmarino ed altre essenze” è che si sia trattato di un passo necessario ed indispensabile per l’autore, un debito alla memoria, da saldare a tutti i costi (a prescindere, poi, dalla rispondenza o meno dal vero di fatti/situazioni/ricordi… ovviamente questo non ci è dato di saperlo). La prosa è leggera e scorrevole, nonostante il lessico forbito, delicata e ben curata. Le descrizioni sono minuziose e quasi tridimensionali, mai pedanti.
FRASE PREFERITA
… la vita, come tutte le vite di tutti gli esseri umani, quindi anche la sua, non va quasi mai come vorresti che andasse, o come ti sei prefigurato che vada. E non sai individuarne “l’errore”, né dove è cominciato. Ti accorgi ad un certo punto, ahimè sempre tardi, che in silenzio ti è cresciuta accanto come un’altra cosa, non tua. È come se fosse andata per la sua strada senza avvertirti e, improvvisamente, non te la ritrovi più dentro, ma di fianco, estranea, quasi nemica. Quasi un anticorpo”.
SCHEDA DEL LIBRO
Autore: Filippo Todaro
Titolo: L'odore del rosmarino e le altre Essenze
Editore: AGE
Pagine: 147
Prezzo: € 12,00
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Recensione di Paolo Antonio Magrì
Esistono i libri odorosi? Dopo aver letto “L’odore del rosmarino ed altre Essenze” credo di poter rispondere: sì. Filippo Todaro, scrittore e giornalista calabrese, nella sua opera seconda, utilizza un interessante ed efficace escamotage per creare dei piccoli contenitori di emozioni filtrate dall’olfatto. Todaro si sdoppia nel doppio ruolo di attore e convenuto all’interno di una trama-griglia che lo vede terza persona nella narrazione della voce fuori campo, e prima persona nei continui balzi temporali all’indietro, a caccia di ricordi. Le immagini, le emozioni, gli odori e i sapori ai quali riesce abilmente a far prendere forma, fanno risuonare (“per simpatia” direbbero i musicisti) nel lettore corde spesso colpevolmente insabbiate dalla frenesia e dalla corsa forsennata che ormai opacizza le vite moderne.
La prima associazione di idee che istintivamente mi è scattata nel leggere questo racconto lungo, è stata quella col romanzo di Dan Simmons “Flashback”. Nel mondo distopico-postapocalittico ideato dallo scrittore statunitense gli individui fanno uso di una droga sintetica – il flashback – che consente loro di rivivere momenti di vita passata come se fossero reali. Mi piace considerare l’opera di Filippo Todaro come una indispensabile e piacevole “droga naturale” – un “flashback biologico” – non pericoloso per la salute, ricostituente dell’anima e senza effetti collaterali se non quello dell’arricchimento emotivo.
Filippo Todaro |
FRASE PREFERITA
… la vita, come tutte le vite di tutti gli esseri umani, quindi anche la sua, non va quasi mai come vorresti che andasse, o come ti sei prefigurato che vada. E non sai individuarne “l’errore”, né dove è cominciato. Ti accorgi ad un certo punto, ahimè sempre tardi, che in silenzio ti è cresciuta accanto come un’altra cosa, non tua. È come se fosse andata per la sua strada senza avvertirti e, improvvisamente, non te la ritrovi più dentro, ma di fianco, estranea, quasi nemica. Quasi un anticorpo”.
SCHEDA DEL LIBRO
Autore: Filippo Todaro
Titolo: L'odore del rosmarino e le altre Essenze
Editore: AGE
Pagine: 147
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