Lo yogi Adityanath è membro del partito nazionalista indù al governo e candidato ministro per il prossimo rimpasto di gabinetto. Egli ha dichiarato che Madre Teresa sarebbe stata “parte di un complotto per convertire l’India al cristianesimo”. Le istanze separatiste della parte nord orientale del Paese sarebbero colpa del tentativo di conversione al cristianesimo. L’arcivescovo di Ranchi ricorda che la Beata “amava tutti con amore sincero ed era al servizio dei più poveri tra i poveri”.
di Nirmala Carvalho Mumbai
AsiaNews - Madre Teresa “faceva parte del complotto per convertire l’India al cristianesimo” e i gruppi separatisti del nord-est del Paese sarebbero sorti a causa di “incidenti dovuti alle conversioni di massa”. Sono le ultime controverse dichiarazioni dello yogi Adityanath, esponente parlamentare del Bjp [Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù al governo – ndr], su Madre Teresa, che il prossimo 4 settembre verrà proclamata santa da papa Francesco. Ad AsiaNews il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, commenta: “Lasciate che essi dicano quello che vogliono. Dio benedice anche loro”.
Il deputato indù di Gorakhpur, nell’Uttar Pradesh, è intervenuto durante un incontro religioso organizzato lo scorso 18 giugno a Basti, nel suo Stato. Egli ha affermato che i cristiani avrebbero “scelto in modo specifico i dalit per le conversioni” e poi ha invitato gli indù a non elogiare il cristianesimo.
Lo yogi [asceta, mistico] è tra i candidati al seggio ministeriale nel prossimo rimpasto di gabinetto del premier Narendra Modi. Parlando della situazione degli indù nella parte nord orientale dell’India, ha detto: “Voi non avete idea di quello che accade. Dovreste visitare quei luoghi per vedere le condizioni reali”.
A proposito dei commenti del radicale su Madre Teresa, il card. Toppo afferma: “Il mondo intero la acclama come ‘Madre’, dal momento che è stata uno strumento dell’amore di Dio”. Il porporato, che ha conosciuto di persona la fondatrice delle Missionarie della Carità, sostiene che “tutta l’esistenza della Madre è stata guidata dalla passione nel costruire vite umane attraverso il perdono, la guarigione, il rispetto e facendo delle persone veri esseri umani a immagine e somiglianza di Dio”.
L’arcivescovo di Ranchi dichiara: “Madre Teresa era amata da tutti e lei stessa amava tutti con amore genuino, in particolare i più poveri tra i poveri”. Inoltre ricorda che è stato proprio il governo indiano a diffondere i dati sulle religioni in India, che rivelano che i cristiani in tutto il Paese rappresentano il 2,3% della popolazione [27,8 milioni su un totale di 1,2 miliardi di persone].
Il parlamentare del Bjp non è l’unico ad aver rilasciato commenti controversi sulla Beata. Lo scorso anno Mohan Bhagwat, esponente indù di spicco e capo dell’Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh, gruppo nazionalista e paramilitare), ha detto che “il fine principale di Madre Teresa nel servire i poveri era quello di convertire al cristianesimo”. Anche in quell’occasione la reazione di tutta l’India è stata netta: leader religiosi e politici di ogni schieramento hanno affermato che “è una santa”.
A smentire ogni accusa contro la Madre, anche p. Brian Kolodiejchuk, postulatore della sua causa presso la Santa Sede: “Madre Teresa ha offerto cure amorevoli e affettuose a tutti coloro che più erano nel bisogno, i più poveri tra i poveri, a prescindere dalla loro razza, colore, nazionalità, credo. In ogni essere umano lei vedeva un figlio di Dio, creato per cose grandi: da amare e da cui essere amato. […] Rispettava ogni persona, compresi gli atei e gli agnostici”. P. Brian nel suo intervento ha riportato l’esempio di un indù che ha lavorato con Madre Teresa per 23 anni. “Una volta lui le ha domandato se volesse convertirlo – dice – e la sua risposta è stata: ‘Sì io ti converto ad essere un migliore indù, musulmano, protestante, parsi, sikh o buddista. Una volta che hai trovato Dio, sta a te fare ciò che Dio vuole che tu faccia’”.
di Nirmala Carvalho Mumbai
AsiaNews - Madre Teresa “faceva parte del complotto per convertire l’India al cristianesimo” e i gruppi separatisti del nord-est del Paese sarebbero sorti a causa di “incidenti dovuti alle conversioni di massa”. Sono le ultime controverse dichiarazioni dello yogi Adityanath, esponente parlamentare del Bjp [Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù al governo – ndr], su Madre Teresa, che il prossimo 4 settembre verrà proclamata santa da papa Francesco. Ad AsiaNews il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, commenta: “Lasciate che essi dicano quello che vogliono. Dio benedice anche loro”.
Il deputato indù di Gorakhpur, nell’Uttar Pradesh, è intervenuto durante un incontro religioso organizzato lo scorso 18 giugno a Basti, nel suo Stato. Egli ha affermato che i cristiani avrebbero “scelto in modo specifico i dalit per le conversioni” e poi ha invitato gli indù a non elogiare il cristianesimo.
Lo yogi [asceta, mistico] è tra i candidati al seggio ministeriale nel prossimo rimpasto di gabinetto del premier Narendra Modi. Parlando della situazione degli indù nella parte nord orientale dell’India, ha detto: “Voi non avete idea di quello che accade. Dovreste visitare quei luoghi per vedere le condizioni reali”.
A proposito dei commenti del radicale su Madre Teresa, il card. Toppo afferma: “Il mondo intero la acclama come ‘Madre’, dal momento che è stata uno strumento dell’amore di Dio”. Il porporato, che ha conosciuto di persona la fondatrice delle Missionarie della Carità, sostiene che “tutta l’esistenza della Madre è stata guidata dalla passione nel costruire vite umane attraverso il perdono, la guarigione, il rispetto e facendo delle persone veri esseri umani a immagine e somiglianza di Dio”.
L’arcivescovo di Ranchi dichiara: “Madre Teresa era amata da tutti e lei stessa amava tutti con amore genuino, in particolare i più poveri tra i poveri”. Inoltre ricorda che è stato proprio il governo indiano a diffondere i dati sulle religioni in India, che rivelano che i cristiani in tutto il Paese rappresentano il 2,3% della popolazione [27,8 milioni su un totale di 1,2 miliardi di persone].
Il parlamentare del Bjp non è l’unico ad aver rilasciato commenti controversi sulla Beata. Lo scorso anno Mohan Bhagwat, esponente indù di spicco e capo dell’Rss (Rashtriya Swayamsevak Sangh, gruppo nazionalista e paramilitare), ha detto che “il fine principale di Madre Teresa nel servire i poveri era quello di convertire al cristianesimo”. Anche in quell’occasione la reazione di tutta l’India è stata netta: leader religiosi e politici di ogni schieramento hanno affermato che “è una santa”.
A smentire ogni accusa contro la Madre, anche p. Brian Kolodiejchuk, postulatore della sua causa presso la Santa Sede: “Madre Teresa ha offerto cure amorevoli e affettuose a tutti coloro che più erano nel bisogno, i più poveri tra i poveri, a prescindere dalla loro razza, colore, nazionalità, credo. In ogni essere umano lei vedeva un figlio di Dio, creato per cose grandi: da amare e da cui essere amato. […] Rispettava ogni persona, compresi gli atei e gli agnostici”. P. Brian nel suo intervento ha riportato l’esempio di un indù che ha lavorato con Madre Teresa per 23 anni. “Una volta lui le ha domandato se volesse convertirlo – dice – e la sua risposta è stata: ‘Sì io ti converto ad essere un migliore indù, musulmano, protestante, parsi, sikh o buddista. Una volta che hai trovato Dio, sta a te fare ciò che Dio vuole che tu faccia’”.
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