La sera del 30 maggio ad Idlib (qui la notizia ripresa da Ansa), sono state diffuse notizie di ripetuti raid aerei russi sull'ospedale pubblico (che avrebbe causato 27 morti e 200 feriti) che in realtà non è stato mai colpito.
di Patrizio Ricci
In Siria sono ormai rimasti integri solo pochi ospedali (due su tre sono fortemente danneggiati), segno che la guerra non li risparmia. Che anche gli ospedali vengano colpiti è quantomeno criminale dato che in tale contesto servono più che mai e considerato che è veramente inumano infierire su soggetti già duramente provati.
Su questo punto ogni persona ragionevole è daccordo ma da qui a dire che russi e governativi abbiano come obiettivi 'prediletti' ospedali e mercati (come sembra si vorrebbe dar ad intendere con la frequente diffusione di 'false flag'), ci vuole una bella dose di pregiudizio e malafede.
Molto spesso nella guerra siriana, assistiamo a ripetuti episodi di notizie date come buone e poi rivelatesi false: è evidente che si vogliono usare i fatti di guerra a scopo 'utilitaristico' per disinformare, per alimentare la gara a chi è più crudele e per poi poter accusare chi più ha violato 'i diritti umani'.
D'altra parte la Comunità Internazionale non ha la coscienza a posto ed è notorio che parteggia attivamente. Ne è un esempio eloquente il rinnovo delle sanzioni verso il governo (e quindi verso la maggior parte del popolo siriano sotto la sua giurisdizione) ma non verso i ribelli. E nel caso degli attacchi agli ospedali, la Comunità Internazionale non ha mai investigato seriamente sulla presenza di infrastrutture militari posizionate nelle vicinanze dei nosocomi per farsene 'scudo'.
Da parte sua, il Ministero della Difesa russo ha presentato i dati di monitoraggio oggettivi tali da confutare che quelli diffusi erano falsi. Infatti ha confutato con dati alla mano che non ci sono stati sorvoli della Ruaf su Idlib quel giorno: "L'aviazione russa non ha svolto nessuna missione bellica nella provincia di Idlib, tantomeno raid aerei" - ha detto il portavoce di parte russa Maggiore Generale Igor Konashenkov. Ed ha aggiunto: “Chiediamo di trattare più criticamente qualsiasi storia terribile”".
Anche in questo caso, sono state prese per buone le notizie diffuse dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Come è noto, si tratta di un unico individuo (residente nei pressi di Londra) che attinge le notizie dalla Siria tramite referenti locali, precisamente i 'comitati locali dei ribelli' (LCC) che ad Idlib sono appunto al Nusra e cioè al Qaeda.
Quindi il National Hospital non è stato mai colpito; sono giunte conferme da più fonti, tra le quali un fotografo di AFP che è sul posto e la corrispondente della CNN Clarissa Ward. L'obiettivo, un palazzo nei pressi dell'ospedale (appena dietro di esso) centrato da un missile è probabile che fosse adibito a posto di comando di al Nusra. I ribelli di Idlib lo confermano indirettamente sul loro account twitter.
Sì, la realtà siriana è comunque cruda ma la retorica umanitaria usata a scopo di disinformazione di guerra rende ancora più brutale l’orizzonte già funesto, e allontana la pace: purtroppo si direbbe che è quest’ultimo, l’unico obiettivo di chi si dice ‘scioccato’ e ‘preoccupato’ per le sofferenze del popolo siriano.
di Patrizio Ricci
In Siria sono ormai rimasti integri solo pochi ospedali (due su tre sono fortemente danneggiati), segno che la guerra non li risparmia. Che anche gli ospedali vengano colpiti è quantomeno criminale dato che in tale contesto servono più che mai e considerato che è veramente inumano infierire su soggetti già duramente provati.
Su questo punto ogni persona ragionevole è daccordo ma da qui a dire che russi e governativi abbiano come obiettivi 'prediletti' ospedali e mercati (come sembra si vorrebbe dar ad intendere con la frequente diffusione di 'false flag'), ci vuole una bella dose di pregiudizio e malafede.
Molto spesso nella guerra siriana, assistiamo a ripetuti episodi di notizie date come buone e poi rivelatesi false: è evidente che si vogliono usare i fatti di guerra a scopo 'utilitaristico' per disinformare, per alimentare la gara a chi è più crudele e per poi poter accusare chi più ha violato 'i diritti umani'.
D'altra parte la Comunità Internazionale non ha la coscienza a posto ed è notorio che parteggia attivamente. Ne è un esempio eloquente il rinnovo delle sanzioni verso il governo (e quindi verso la maggior parte del popolo siriano sotto la sua giurisdizione) ma non verso i ribelli. E nel caso degli attacchi agli ospedali, la Comunità Internazionale non ha mai investigato seriamente sulla presenza di infrastrutture militari posizionate nelle vicinanze dei nosocomi per farsene 'scudo'.
Da parte sua, il Ministero della Difesa russo ha presentato i dati di monitoraggio oggettivi tali da confutare che quelli diffusi erano falsi. Infatti ha confutato con dati alla mano che non ci sono stati sorvoli della Ruaf su Idlib quel giorno: "L'aviazione russa non ha svolto nessuna missione bellica nella provincia di Idlib, tantomeno raid aerei" - ha detto il portavoce di parte russa Maggiore Generale Igor Konashenkov. Ed ha aggiunto: “Chiediamo di trattare più criticamente qualsiasi storia terribile”".
Anche in questo caso, sono state prese per buone le notizie diffuse dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Come è noto, si tratta di un unico individuo (residente nei pressi di Londra) che attinge le notizie dalla Siria tramite referenti locali, precisamente i 'comitati locali dei ribelli' (LCC) che ad Idlib sono appunto al Nusra e cioè al Qaeda.
Quindi il National Hospital non è stato mai colpito; sono giunte conferme da più fonti, tra le quali un fotografo di AFP che è sul posto e la corrispondente della CNN Clarissa Ward. L'obiettivo, un palazzo nei pressi dell'ospedale (appena dietro di esso) centrato da un missile è probabile che fosse adibito a posto di comando di al Nusra. I ribelli di Idlib lo confermano indirettamente sul loro account twitter.
Sì, la realtà siriana è comunque cruda ma la retorica umanitaria usata a scopo di disinformazione di guerra rende ancora più brutale l’orizzonte già funesto, e allontana la pace: purtroppo si direbbe che è quest’ultimo, l’unico obiettivo di chi si dice ‘scioccato’ e ‘preoccupato’ per le sofferenze del popolo siriano.
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