Il rapporto dell'organizzazione delle Nazioni Unite sulla Condizione dell’infanzia nel mondo 2016: senza interventi adeguati, nei prossimi 15 anni saranno 167 milioni i bambini destinati a vivere in povertà, 750 milioni le bimbe che costrette a sposarsi, 60 milioni i minori esclusi dall'istruzione.
Se non verranno prese misure immediate sono 69 milioni i bambini sotto i 5 anni che moriranno da qui al 2030 (data conclusiva degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) per cause prevenibili, mentre 167 milioni di bambini vivranno in povertà, 750 milioni bambine saranno date in spose contro la loro volontà e più di 60 milioni di bambini saranno esclusi dalla scuola primaria. È l’allarme lanciato oggi dall'Unicef nel rapporto annuale "La Condizione dell’Infanzia nel Mondo 2016".
Un dato che fa rabbrividire e che è figlio delle enormi diseguaglianze sociali. I bambini più poveri hanno il doppio delle probabilità, rispetto a quelli più ricchi, di morire prima del loro quinto compleanno e di soffrire di malnutrizione cronica.
La zona del mondo più difficile per i bambini inoltre è quella dell'Africa Sub Sahariana, dove almeno 247 milioni di bambini, 2 su 3, sono privi di ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere e svilupparsi, e dove circa il 60% dei giovani tra i 20 e i 24 anni, che appartiene al quinto più povero della popolazione, ha meno di quattro anni di scuola alle spalle.
Là, le donne corrono un rischio di mortalità materna pari a 1 su 36, mentre nei Paesi ad alto reddito è pari a 1 su 3.300. Se poi il bambino nasce da una madre non istruita, ha circa 3 possibilità in più di morire prima dei 5 anni. Le ragazze delle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di essere delle spose-bambine rispetto alle ragazze di famiglie più benestanti.
Secondo il rapporto, infatti, proprio il quel pezzo di terra, letteralmente dimenticato dal mondo, si verificheranno la metà delle morti prevenibili di bambini al mondo e vivrà la metà dei minori esclusi dalle scuole primarie.
Sebbene proprio l'istruzione giochi un ruolo fondamentale nel fornire le stesse opportunità a tutti i bambini, dal 2011 il numero di bambini che non frequentano la scuola è aumentato. Circa 124 milioni di bambini oggi non frequentano la scuola primaria e la secondaria inferiore. Parte di costoro, 2 su 5, non sa comunque leggere e scrivere. Eppure, in media, per ogni anno di scuola in più completato da un giovane adulto in un paese, il tasso di povertà di quel paese diminuisce del 9%.
Anche le aree più ricche del mondo, conclude il report, stanno però vivendo un'aumento della povertà monetaria. Al 2014, quasi 77 milioni di bambini vivevano in condizioni di miseria e nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, la percentuale dei bambini che vive in povertà è superiore a quella degli adulti.
Se non verranno prese misure immediate sono 69 milioni i bambini sotto i 5 anni che moriranno da qui al 2030 (data conclusiva degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) per cause prevenibili, mentre 167 milioni di bambini vivranno in povertà, 750 milioni bambine saranno date in spose contro la loro volontà e più di 60 milioni di bambini saranno esclusi dalla scuola primaria. È l’allarme lanciato oggi dall'Unicef nel rapporto annuale "La Condizione dell’Infanzia nel Mondo 2016".
Un dato che fa rabbrividire e che è figlio delle enormi diseguaglianze sociali. I bambini più poveri hanno il doppio delle probabilità, rispetto a quelli più ricchi, di morire prima del loro quinto compleanno e di soffrire di malnutrizione cronica.
La zona del mondo più difficile per i bambini inoltre è quella dell'Africa Sub Sahariana, dove almeno 247 milioni di bambini, 2 su 3, sono privi di ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere e svilupparsi, e dove circa il 60% dei giovani tra i 20 e i 24 anni, che appartiene al quinto più povero della popolazione, ha meno di quattro anni di scuola alle spalle.
Là, le donne corrono un rischio di mortalità materna pari a 1 su 36, mentre nei Paesi ad alto reddito è pari a 1 su 3.300. Se poi il bambino nasce da una madre non istruita, ha circa 3 possibilità in più di morire prima dei 5 anni. Le ragazze delle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di essere delle spose-bambine rispetto alle ragazze di famiglie più benestanti.
Secondo il rapporto, infatti, proprio il quel pezzo di terra, letteralmente dimenticato dal mondo, si verificheranno la metà delle morti prevenibili di bambini al mondo e vivrà la metà dei minori esclusi dalle scuole primarie.
Sebbene proprio l'istruzione giochi un ruolo fondamentale nel fornire le stesse opportunità a tutti i bambini, dal 2011 il numero di bambini che non frequentano la scuola è aumentato. Circa 124 milioni di bambini oggi non frequentano la scuola primaria e la secondaria inferiore. Parte di costoro, 2 su 5, non sa comunque leggere e scrivere. Eppure, in media, per ogni anno di scuola in più completato da un giovane adulto in un paese, il tasso di povertà di quel paese diminuisce del 9%.
Anche le aree più ricche del mondo, conclude il report, stanno però vivendo un'aumento della povertà monetaria. Al 2014, quasi 77 milioni di bambini vivevano in condizioni di miseria e nella maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, la percentuale dei bambini che vive in povertà è superiore a quella degli adulti.
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