Golpe Turchia, esercito spara intorno al Parlamento. Scenari di guerra civile. Erdogan ora verso Londra
Popolazione spaccata fra sostenitori del golpe e di Erdogan. Il coprifuoco non regge, caos nel paese. Si va verso la guerra civile. Civili armati presidiano con l'esercito l'aeroporto Ataturk di Istanbul.
Spari e scene da guerra civile sui ponti sul Bosforo, che uniscono la parte europea di Istanbul da quella asiatica; un primo bilancio indica almeno 3 feriti. Gli spari potrebbero essere opera dell'esercito contro gruppi di persone che cercherebbero di attraversare il ponte. I posti di blocco e il coprifuoco non stanno dando risultati, così la popolazione si riversa nelle strade e si divide, scontrandosi anche con i carri armati.
Le mitragliatrici farebbero da sottofondo ai carri armati schierati intorno al Parlamento, sostengono diversi testimoni. Sospesi di nuovo tutti i social media e le reti televisive nazionali. Farnesina e uffici esteri internazionali si stanno mobilitando per monitorare la situazione dei connazionali, invitando a trovare rifugio.
Lo scenario che si profila è quello della guerra civile, con la popolazione nelle piazze di Ankara e Istanbul sia a favore dei golpisti che contro: il rischio di scontri anche armati sale di minuto in minuto. Intanto dopo il rifiuto della Germania, il presidente Erdogan si appresterebbe a chiedere asilo alla Gran Bretagna, facendo rotta verso Londra. Altre fonti, invece, riportano un possibile approdo in Qatar via Teheran (Iran).
Spari e scene da guerra civile sui ponti sul Bosforo, che uniscono la parte europea di Istanbul da quella asiatica; un primo bilancio indica almeno 3 feriti. Gli spari potrebbero essere opera dell'esercito contro gruppi di persone che cercherebbero di attraversare il ponte. I posti di blocco e il coprifuoco non stanno dando risultati, così la popolazione si riversa nelle strade e si divide, scontrandosi anche con i carri armati.
Le mitragliatrici farebbero da sottofondo ai carri armati schierati intorno al Parlamento, sostengono diversi testimoni. Sospesi di nuovo tutti i social media e le reti televisive nazionali. Farnesina e uffici esteri internazionali si stanno mobilitando per monitorare la situazione dei connazionali, invitando a trovare rifugio.
Lo scenario che si profila è quello della guerra civile, con la popolazione nelle piazze di Ankara e Istanbul sia a favore dei golpisti che contro: il rischio di scontri anche armati sale di minuto in minuto. Intanto dopo il rifiuto della Germania, il presidente Erdogan si appresterebbe a chiedere asilo alla Gran Bretagna, facendo rotta verso Londra. Altre fonti, invece, riportano un possibile approdo in Qatar via Teheran (Iran).
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