Il Centro italiano di ricerche aerospaziali (Cira), società consortile partecipata dal Cnr, conferma il livello di eccellenza raggiunto dal nostro Paese nella ricerca in ambito spaziale e aeronautico.
di Francesca Gorini
Almanacco della Scienza - CNR - È del suo ricercatore Luca Mazzola, infatti, lo studio relativo allo sviluppo di un nuovo coating multifunzionale ghiacciofobico, ossia un rivestimento che in apparenza sembra una classica livrea (con proprietà estetiche di elevata qualità), ma che possiede l'innovativa proprietà di ridurre drasticamente la formazione, adesione e accrescimento del ghiaccio sulle ali degli aerei, aumentandone l'efficienza durante il volo, riducendone i consumi e accrescendone la sicurezza .
È noto, infatti, che molti dei disastri aerei non causati dall'uomo sono attribuibili alla formazione di ghiaccio su parti critiche del velivolo.
Lo studio è stato premiato a Biarritz (Francia), a conclusione della conferenza Surfair (Surface Finishing in the Aeronautic and Aerospace Industries) 2016, il più importante evento internazionale dedicato alle innovazioni per il settore aeronautico, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo e numerose grandi aziende, (Boeing, Airbus, Bombardier, Dassault, Safran, Eurocryospace, AkzoNobel, Utc Aerospace Systems, Liebherr Aerospace).
Il riconoscimento, di fatto, è all'intera ricerca italiana nel settore dell'aerospazio, in quanto testimonia il livello raggiunto nelle competenze e nel know-how in un ambito nel quale l'Italia ha una tradizione storica, a partire da Umberto Nobile, personalità della storia dell'aeronautica italiana, a Luigi Napolitano, suo allievo e direttore dell'istituto di aerodinamica dell'Università di Napoli Federico II, primo presidente del Cira e consulente per Nasa ed Esa.
Mazzola ha evidenziato che il coating sviluppato è un prodotto totalmente italiano, dalla ricerca alle fasi di progettazione, sperimentazione, realizzazione e testing, attività interamente svolte presso il Cira con finanziamenti pubblici (fondi Miur-Prora). “Il risultato è stato possibile grazie al lavoro in team e all'unione di competenze su questi argomenti e sfruttando le capacità tecnologiche presenti in Italia e in particolare al Cira, dotato di infrastrutture, laboratori all'avanguardia e grandi impianti di testing”, ha affermato il ricercatore.
di Francesca Gorini
Almanacco della Scienza - CNR - È del suo ricercatore Luca Mazzola, infatti, lo studio relativo allo sviluppo di un nuovo coating multifunzionale ghiacciofobico, ossia un rivestimento che in apparenza sembra una classica livrea (con proprietà estetiche di elevata qualità), ma che possiede l'innovativa proprietà di ridurre drasticamente la formazione, adesione e accrescimento del ghiaccio sulle ali degli aerei, aumentandone l'efficienza durante il volo, riducendone i consumi e accrescendone la sicurezza .
È noto, infatti, che molti dei disastri aerei non causati dall'uomo sono attribuibili alla formazione di ghiaccio su parti critiche del velivolo.
Lo studio è stato premiato a Biarritz (Francia), a conclusione della conferenza Surfair (Surface Finishing in the Aeronautic and Aerospace Industries) 2016, il più importante evento internazionale dedicato alle innovazioni per il settore aeronautico, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo e numerose grandi aziende, (Boeing, Airbus, Bombardier, Dassault, Safran, Eurocryospace, AkzoNobel, Utc Aerospace Systems, Liebherr Aerospace).
Il riconoscimento, di fatto, è all'intera ricerca italiana nel settore dell'aerospazio, in quanto testimonia il livello raggiunto nelle competenze e nel know-how in un ambito nel quale l'Italia ha una tradizione storica, a partire da Umberto Nobile, personalità della storia dell'aeronautica italiana, a Luigi Napolitano, suo allievo e direttore dell'istituto di aerodinamica dell'Università di Napoli Federico II, primo presidente del Cira e consulente per Nasa ed Esa.
Mazzola ha evidenziato che il coating sviluppato è un prodotto totalmente italiano, dalla ricerca alle fasi di progettazione, sperimentazione, realizzazione e testing, attività interamente svolte presso il Cira con finanziamenti pubblici (fondi Miur-Prora). “Il risultato è stato possibile grazie al lavoro in team e all'unione di competenze su questi argomenti e sfruttando le capacità tecnologiche presenti in Italia e in particolare al Cira, dotato di infrastrutture, laboratori all'avanguardia e grandi impianti di testing”, ha affermato il ricercatore.
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