Strage Erasmus, l'assicurazione propone rimborsi ridotti alle famiglie. I genitori: "Siamo sdegnati"
L'assicurazione propone 52 mila euro di risarcimento per la strage di studentesse Erasmus avvenuta in Spagna lo scorso 20 marzo. Le vittime furono 13, di cui 7 italiane. Il premier: "Un'assurdità insopportabile".
52 mila euro, con decurtazione del 25% rispetto alla somma prevista, già inferiore agli standard assicurativi italiani ed europei, perché le ragazze non indossavano la cintura di sicurezza. Queste le cifre per il risarcimento previsto dall'assicurazione alle vittime del pullman di studenti Erasmus che trovarono la tragica morte lo scorso 20 marzo sulla strada tra Valencia e Barcellona, in Spagna.
"Una proposta che abbiamo rifiutato sdegnati". Alessandro Saracino, il papà di Serena, ha così commentato la proposta di indennizzo. "Hanno impostato la vicenda - spiega l'uomo - come se le ragazze si fossero macchiate di chissà quale colpa. A quanto ne so, invece, le cinture le avevano, ma erano cinture addominali, non a tre punti, e quindi assolutamente inadeguate. Ma in quel Paese i risarcimenti sono irrisori: li hanno innalzati a gennaio nel 2016, ma rispetto ai nostri parametri sono ai confini del ridicolo".
I parenti delle vittime avevano già confermato l'intenzione di devolvere l'intera somma in beneficenza, ma adesso l'accusa dei genitori cade anche sulle indagini e sull'intera organizzazione del sistema Erasmus: "Se siamo tutti in Europa, la sicurezza dei nostri ragazzi dovrebbe essere tutelata allo stesso modo in qualsiasi Paese, in Spagna come in Italia. Mi verrebbe da concludere che l'Erasmus, così com'è oggi, sarebbe da sospendere: è troppo pericoloso".
Un'accusa ribadita anche da Paolo Bonello, padre di Francesca: "Sembra quasi che la colpa dell'incidente sia stata delle ragazze che non indossavano la cintura o di noi genitori che le abbiamo mandate a studiare in Francia".
Secondo Bonello, infatti, l'assicurazione sarebbe partita "dal presupposto che che Francesca e le altre vittime non indossavano la cintura, mentre non è così e l'unica certezza è che l'autista del bus ha ammesso di essere stato colto da un colpo di sonno mentre era alla guida".
"Amarezza e rabbia" sono stati anche i sentimenti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha definito la proposta dell'assicurazione: "Un'assurdità insopportabile per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara".
52 mila euro, con decurtazione del 25% rispetto alla somma prevista, già inferiore agli standard assicurativi italiani ed europei, perché le ragazze non indossavano la cintura di sicurezza. Queste le cifre per il risarcimento previsto dall'assicurazione alle vittime del pullman di studenti Erasmus che trovarono la tragica morte lo scorso 20 marzo sulla strada tra Valencia e Barcellona, in Spagna.
"Una proposta che abbiamo rifiutato sdegnati". Alessandro Saracino, il papà di Serena, ha così commentato la proposta di indennizzo. "Hanno impostato la vicenda - spiega l'uomo - come se le ragazze si fossero macchiate di chissà quale colpa. A quanto ne so, invece, le cinture le avevano, ma erano cinture addominali, non a tre punti, e quindi assolutamente inadeguate. Ma in quel Paese i risarcimenti sono irrisori: li hanno innalzati a gennaio nel 2016, ma rispetto ai nostri parametri sono ai confini del ridicolo".
I parenti delle vittime avevano già confermato l'intenzione di devolvere l'intera somma in beneficenza, ma adesso l'accusa dei genitori cade anche sulle indagini e sull'intera organizzazione del sistema Erasmus: "Se siamo tutti in Europa, la sicurezza dei nostri ragazzi dovrebbe essere tutelata allo stesso modo in qualsiasi Paese, in Spagna come in Italia. Mi verrebbe da concludere che l'Erasmus, così com'è oggi, sarebbe da sospendere: è troppo pericoloso".
Un'accusa ribadita anche da Paolo Bonello, padre di Francesca: "Sembra quasi che la colpa dell'incidente sia stata delle ragazze che non indossavano la cintura o di noi genitori che le abbiamo mandate a studiare in Francia".
Secondo Bonello, infatti, l'assicurazione sarebbe partita "dal presupposto che che Francesca e le altre vittime non indossavano la cintura, mentre non è così e l'unica certezza è che l'autista del bus ha ammesso di essere stato colto da un colpo di sonno mentre era alla guida".
"Amarezza e rabbia" sono stati anche i sentimenti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha definito la proposta dell'assicurazione: "Un'assurdità insopportabile per chi ha tanto sofferto e ha perso una persona cara".
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