Dalla Porziuncola di San Francesco in Santa Maria degli Angeli, da tutta la Provincia Serafica dei Frati Minori
e dai nostri Monasteri delle Clarisse, sale incessante a Dio una preghiera per il Sud Sudan e ora anche per Nizza, per la Francia, per l’Europa intera.
Imploriamo misericordia e pace, per i vivi e per i defunti, con l’auspicio che i responsabili della cosa pubblica possano comprendere l’oggettiva gravità della situazione e operino perché abbia fine questa “strage” di innocenti. Accompagniamo i nostri confratelli presenti a Juba (Sud Sudan) e a Nizza con la comunione fraterna, l’affetto e la preghiera.
Le testimonianze riportate da p. Marco Freddi (Juba) ci danno quasi la possibilità di sentire la paura della gente del posto che, per ripararsi, cerca rifugio in chiesa nella speranza che lì possano essere al sicuro più che nelle loro capanne. Ma i nostri frati, che pure accolgono quanti chiedono asilo, sanno che il luogo sacro e l’abito che indossano non sono sufficienti per fermare la violenza che prende la forma dell’odio, della fame, dell’impossibilità di curarsi...
P. Antonio Lanzi, che da anni vive e opera con altri frati di questa Provincia nei due quartieri della città di Nizza, Cimiez e Vallon des Fleurs, e a Falicon, paese dell’entroterra nizzardo, risponde così al nostro Ministro provinciale, p. Claudio Durighetto, che li ha contattati in seguito ai fatti di questa notte:
Caro P. Provinciale, grazie per il messaggio che ci hai inviato questa notte. Davvero: Miserere nostri, Domine!
A te e a tutti i Frati (sto ricevendo tanti msg e non posso rispondere a tutti) chiediamo la preghiera per la Francia e ora anche per la nostra città ferita dall’odio e dalla violenza che, in qualsiasi momento (ne parliamo spesso) sentiamo molto vicino e che può arrivare anche al nostro Monastère.
Noi continuiamo a servire il Signore qui, dove ci ha messi, nella calma serena e nella pace fiduciosa di Cristo risorto, già vittorioso su tutto il male del mondo.
Certo sarà difficile fare l’omelia in questi giorni tenuto conto che questo problema, molto franco-francese, innesta ancora di più un conflitto sociale già tesissimo qui in Francia e ormai insopportabile.
Ora preghiamo per le vittime, e la pietà per i morti innocenti ci fa vedere che Cristo consolerà il suo popolo tanta é la sete di ricerca e di speranza in questo Paese per trovare di nuovo il cammino della pace e della Fede.
Imploriamo misericordia e pace, per i vivi e per i defunti, con l’auspicio che i responsabili della cosa pubblica possano comprendere l’oggettiva gravità della situazione e operino perché abbia fine questa “strage” di innocenti. Accompagniamo i nostri confratelli presenti a Juba (Sud Sudan) e a Nizza con la comunione fraterna, l’affetto e la preghiera.
Le testimonianze riportate da p. Marco Freddi (Juba) ci danno quasi la possibilità di sentire la paura della gente del posto che, per ripararsi, cerca rifugio in chiesa nella speranza che lì possano essere al sicuro più che nelle loro capanne. Ma i nostri frati, che pure accolgono quanti chiedono asilo, sanno che il luogo sacro e l’abito che indossano non sono sufficienti per fermare la violenza che prende la forma dell’odio, della fame, dell’impossibilità di curarsi...
P. Antonio Lanzi, che da anni vive e opera con altri frati di questa Provincia nei due quartieri della città di Nizza, Cimiez e Vallon des Fleurs, e a Falicon, paese dell’entroterra nizzardo, risponde così al nostro Ministro provinciale, p. Claudio Durighetto, che li ha contattati in seguito ai fatti di questa notte:
Caro P. Provinciale, grazie per il messaggio che ci hai inviato questa notte. Davvero: Miserere nostri, Domine!
A te e a tutti i Frati (sto ricevendo tanti msg e non posso rispondere a tutti) chiediamo la preghiera per la Francia e ora anche per la nostra città ferita dall’odio e dalla violenza che, in qualsiasi momento (ne parliamo spesso) sentiamo molto vicino e che può arrivare anche al nostro Monastère.
Noi continuiamo a servire il Signore qui, dove ci ha messi, nella calma serena e nella pace fiduciosa di Cristo risorto, già vittorioso su tutto il male del mondo.
Certo sarà difficile fare l’omelia in questi giorni tenuto conto che questo problema, molto franco-francese, innesta ancora di più un conflitto sociale già tesissimo qui in Francia e ormai insopportabile.
Ora preghiamo per le vittime, e la pietà per i morti innocenti ci fa vedere che Cristo consolerà il suo popolo tanta é la sete di ricerca e di speranza in questo Paese per trovare di nuovo il cammino della pace e della Fede.
Pregate per la Francia, pregate per la nostra città di Nizza, p. Antonio
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