Fidatevi di Dio e cambierete il mondo.
Radio Vaticana - Nella Messa conclusiva della Gmg di Cracovia in un Campus Misericordiae gremito di giovani di tutto il mondo, due milioni secondo alcuni media polacchi, Francesco lancia, nella sua omelia, la sfida ai giovani per la costruzione di un mondo di pace e di giustizia. All’Angelus, il Papa ha annunciato che la prossima Gmg si svolgerà a Panama nel 2019. Per la prima volta, dunque, una Giornata Mondiale della Gioventù approderà nel Centroamerica .
Il servizio del nostro inviato a Cracovia, Alessandro Gisotti: ascolta
Gesù fa il tifo per voi, sempre. Gesù vi rialza ogni volta che cadete e vi ama nonostante le vostre debolezze. Con Lui potete cambiare il mondo. E’ l’appello lanciato da Francesco nella Gmg della Misericordia, un evento che ha testimoniato come l’amore e la riconciliazione possano vincere il male che attanaglia tanti popoli del mondo.
Francesco accolto al Campus Misericordiae da una moltitudine di giovani
Francesco arriva al Campus Misericordiae in papamobile, poco prima ha benedetto due case dono della Caritas, una per i poveri l’altra per gli anziani in difficoltà. Un segno che la misericordia è concreta, aiuta il prossimo, come tante volte il Papa ha detto ai giovani negli eventi della Gmg di Cracovia. Sullo sfondo del grande palco, la figura di Gesù Misericordioso, accanto i volti di Santa Faustina Kowalska e San Giovanni Paolo II, patroni di questa Giornata, Santi di questa terra. L’entusiasmo dei giovani è travolgente e contagioso anche per i cardinali e i vescovi presenti come anche per il presidente Duda che non manca di intonare i canti della Gmg e ballare, come fanno anche suore e religiosi assieme ai ragazzi. Ma si vivono anche momenti toccanti come l’invio missionario quando il Papa consegna ad alcuni giovani una lampada segno della luce di Cristo.
Dio ci ama come siamo, per Lui ognuno di noi è importante
Proprio sull’incontro con Gesù è incentrata l’omelia della Messa conclusiva della Gmg. Francesco muove la sua meditazione dall’incontro sorprendente tra Gesù e Zaccheo, il capo dei pubblicani. Zaccheo, ha detto, ha dovuto superare alcuni ostacoli che, sottolinea, possono dire qualcosa anche a noi. Zaccheo era di bassa statura e per questo non riusciva a vedere il maestro. Questa, ha detto, è una tentazione che anche noi possiamo sperimentare: non sentirsi all’altezza, avere una “bassa considerazione” di se stessi. La nostra statura, ammonisce, è però la “nostra identità spirituale”. Dobbiamo sentirci davvero “figli amati da Dio”, altrimenti vivremo “scontenti” rifiutando lo sguardo di Dio che si posa su di noi:
“Dio ci ama così come siamo, e nessun peccato, difetto o sbaglio gli farà cambiare idea. Per Gesù – ce lo mostra il Vangelo – nessuno è inferiore e distante, nessuno insignificante, ma tutti siamo prediletti e importanti: tu sei importante! E Dio conta su di te per quello che sei, non per ciò che hai: ai suoi occhi non vale proprio nulla il vestito che porti o il cellulare che usi; non gli importa se sei alla moda, gli importi tu. Ai suoi occhi vali e il tuo valore è inestimabile”.
Non “affezionatevi” alla tristezza, Gesù vuole che puntiate in alto
“Quando nella vita ci capita di puntare in basso anziché in alto – ha ripreso – può aiutarci questa grande verità: Dio è fedele nell’amarci, persino ostinato”. Il Signore, ha detto il Papa, “fa sempre il tifo” per noi, “sempre ci attende con speranza, anche quando ci rinchiudiamo nelle nostre tristezze, rimuginando continuamente sui torti ricevuti e sul passato”. Affezionarci alla tristezza, avverte, “non è degno della nostra statura spirituale! E’ anzi un virus che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta, che impedisce di riavviare la vita, di ricominciare”. Dio, invece, “è ostinatamente speranzoso” e crede che “possiamo rialzarci e non si rassegna a vederci spenti e senza gioia”.
No al doping del successo ad ogni costo, solo Gesù dona la vera vita
Un secondo ostacolo che Zaccheo deve vincere è la “vergogna paralizzante”. Una vergogna che si può vincere con l’amore, perché quando una persona si innamora si fanno cose “che non si sarebbero mai fatte”. “Davanti a Gesù – è l’esortazione di Francesco – non si può rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a Lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice messaggino”:
“Cari giovani, non vergognatevi di portargli tutto, specialmente le debolezze, le fatiche e i peccati nella Confessione: Lui saprà sorprendervi con il suo perdono e la sua pace. Non abbiate paura di dirgli ‘sì’ con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente, di seguirlo! Non lasciatevi anestetizzare l’anima, ma puntate al traguardo dell’amore bello, che richiede anche la rinuncia, e un “no” forte al doping del successo ad ogni costo e alla droga del pensare solo a sé e ai propri comodi”.
Non fermatevi, credete in una nuova umanità che rifiuta l’odio
Il terzo ostacolo che Zaccheo ha dovuto affrontare è stata la “folla mormorante”. “Potranno ostacolarvi – ha affermato il Papa – cercando di farvi credere che Dio è distante”, “potranno ridere di voi, perché credete nella forza mite e umile della misericordia”. In queste situazioni, incoraggia il Papa, “non abbiate timore, ma pensate alle parole di questi giorni”:
“'Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia'. Potranno giudicarvi dei sognatori, perché credete in una nuova umanità che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e custodisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate!”.
“Lo sguardo di Gesù – rassicura il Papa – va oltre i difetti e vede la persona; non si ferma al male del passato, ma intravede il bene nel futuro; non si rassegna di fronte alle chiusure, ma ricerca la via dell’unità e della comunione; in mezzo a tutti, non si ferma alle apparenze, ma guarda al cuore”. Quindi, l’esortazione del Papa “a conservare il cuore pulito e di lottare pacificamente per l’onestà e la giustizia”:
“Non fermatevi alla superficie delle cose e diffidate delle liturgie mondane dell’apparire, dal maquillage dell’anima per sembrare migliori. Invece, installate bene la connessione più stabile, quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi. E quella gioia che gratuitamente avete ricevuto da Dio, gratuitamente donatela, perché tanti la attendono!”.
Fidatevi di Dio, portate a casa quello che avete vissuto alla Gmg
La Gmg, “comincia oggi e continua domani, a casa, perché è lì – ha sottolineato – che Gesù vuole” incontrare i ragazzi d’ora in poi. Il Signore, ha detto ancora, “spera che tra tutti i contatti e le chat di ogni giorno ci sia al primo posto il filo d’oro della preghiera! Quanto desidera che la sua Parola parli a ogni tua giornata, che il suo Vangelo diventi tuo, e che sia il tuo navigatore sulle strade della vita!”:
“Fidatevi del ricordo di Dio: la sua memoria non è un disco rigido che registra e archivia tutti i nostri dati, ma un cuore tenero di compassione, che gioisce nel cancellare definitivamente ogni nostra traccia di male. Proviamo anche noi, ora, a imitare la memoria fedele di Dio e a custodire il bene che abbiamo ricevuto in questi giorni”.
La prossima Gmg a Panama nel 2019, la prima volta in Centramerica
All’Angelus, il Papa si è detto sicuro che dal Cielo anche San Giovanni Paolo II ha gioito per questa festa di giovani di tutto il mondo nella sua Cracovia e ha sottolineato che la Gmg è stata “un’ossigenazione spirituale”. Quindi, il momento atteso dell’annuncio della prossima Gmg:
“La Provvidenza di Dio sempre ci precede. Pensate che ha già deciso quale sarà la prossima tappa di questo grande pellegrinaggio iniziato nel 1985 da san Giovanni Paolo II! E perciò vi annuncio con gioia che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù – dopo le due a livello diocesano – sarà nel 2019 a Panama. Con l’intercessione di Maria, invochiamo lo Spirito Santo perché illumini e sostenga il cammino dei giovani nella Chiesa e nel mondo, perché siate discepoli e testimoni della Misericordia di Dio”.
Radio Vaticana - Nella Messa conclusiva della Gmg di Cracovia in un Campus Misericordiae gremito di giovani di tutto il mondo, due milioni secondo alcuni media polacchi, Francesco lancia, nella sua omelia, la sfida ai giovani per la costruzione di un mondo di pace e di giustizia. All’Angelus, il Papa ha annunciato che la prossima Gmg si svolgerà a Panama nel 2019. Per la prima volta, dunque, una Giornata Mondiale della Gioventù approderà nel Centroamerica .
Il servizio del nostro inviato a Cracovia, Alessandro Gisotti: ascolta
Gesù fa il tifo per voi, sempre. Gesù vi rialza ogni volta che cadete e vi ama nonostante le vostre debolezze. Con Lui potete cambiare il mondo. E’ l’appello lanciato da Francesco nella Gmg della Misericordia, un evento che ha testimoniato come l’amore e la riconciliazione possano vincere il male che attanaglia tanti popoli del mondo.
Francesco accolto al Campus Misericordiae da una moltitudine di giovani
Francesco arriva al Campus Misericordiae in papamobile, poco prima ha benedetto due case dono della Caritas, una per i poveri l’altra per gli anziani in difficoltà. Un segno che la misericordia è concreta, aiuta il prossimo, come tante volte il Papa ha detto ai giovani negli eventi della Gmg di Cracovia. Sullo sfondo del grande palco, la figura di Gesù Misericordioso, accanto i volti di Santa Faustina Kowalska e San Giovanni Paolo II, patroni di questa Giornata, Santi di questa terra. L’entusiasmo dei giovani è travolgente e contagioso anche per i cardinali e i vescovi presenti come anche per il presidente Duda che non manca di intonare i canti della Gmg e ballare, come fanno anche suore e religiosi assieme ai ragazzi. Ma si vivono anche momenti toccanti come l’invio missionario quando il Papa consegna ad alcuni giovani una lampada segno della luce di Cristo.
Dio ci ama come siamo, per Lui ognuno di noi è importante
Proprio sull’incontro con Gesù è incentrata l’omelia della Messa conclusiva della Gmg. Francesco muove la sua meditazione dall’incontro sorprendente tra Gesù e Zaccheo, il capo dei pubblicani. Zaccheo, ha detto, ha dovuto superare alcuni ostacoli che, sottolinea, possono dire qualcosa anche a noi. Zaccheo era di bassa statura e per questo non riusciva a vedere il maestro. Questa, ha detto, è una tentazione che anche noi possiamo sperimentare: non sentirsi all’altezza, avere una “bassa considerazione” di se stessi. La nostra statura, ammonisce, è però la “nostra identità spirituale”. Dobbiamo sentirci davvero “figli amati da Dio”, altrimenti vivremo “scontenti” rifiutando lo sguardo di Dio che si posa su di noi:
“Dio ci ama così come siamo, e nessun peccato, difetto o sbaglio gli farà cambiare idea. Per Gesù – ce lo mostra il Vangelo – nessuno è inferiore e distante, nessuno insignificante, ma tutti siamo prediletti e importanti: tu sei importante! E Dio conta su di te per quello che sei, non per ciò che hai: ai suoi occhi non vale proprio nulla il vestito che porti o il cellulare che usi; non gli importa se sei alla moda, gli importi tu. Ai suoi occhi vali e il tuo valore è inestimabile”.
Non “affezionatevi” alla tristezza, Gesù vuole che puntiate in alto
“Quando nella vita ci capita di puntare in basso anziché in alto – ha ripreso – può aiutarci questa grande verità: Dio è fedele nell’amarci, persino ostinato”. Il Signore, ha detto il Papa, “fa sempre il tifo” per noi, “sempre ci attende con speranza, anche quando ci rinchiudiamo nelle nostre tristezze, rimuginando continuamente sui torti ricevuti e sul passato”. Affezionarci alla tristezza, avverte, “non è degno della nostra statura spirituale! E’ anzi un virus che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta, che impedisce di riavviare la vita, di ricominciare”. Dio, invece, “è ostinatamente speranzoso” e crede che “possiamo rialzarci e non si rassegna a vederci spenti e senza gioia”.
No al doping del successo ad ogni costo, solo Gesù dona la vera vita
Un secondo ostacolo che Zaccheo deve vincere è la “vergogna paralizzante”. Una vergogna che si può vincere con l’amore, perché quando una persona si innamora si fanno cose “che non si sarebbero mai fatte”. “Davanti a Gesù – è l’esortazione di Francesco – non si può rimanere seduti in attesa con le braccia conserte; a Lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice messaggino”:
“Cari giovani, non vergognatevi di portargli tutto, specialmente le debolezze, le fatiche e i peccati nella Confessione: Lui saprà sorprendervi con il suo perdono e la sua pace. Non abbiate paura di dirgli ‘sì’ con tutto lo slancio del cuore, di rispondergli generosamente, di seguirlo! Non lasciatevi anestetizzare l’anima, ma puntate al traguardo dell’amore bello, che richiede anche la rinuncia, e un “no” forte al doping del successo ad ogni costo e alla droga del pensare solo a sé e ai propri comodi”.
Non fermatevi, credete in una nuova umanità che rifiuta l’odio
Il terzo ostacolo che Zaccheo ha dovuto affrontare è stata la “folla mormorante”. “Potranno ostacolarvi – ha affermato il Papa – cercando di farvi credere che Dio è distante”, “potranno ridere di voi, perché credete nella forza mite e umile della misericordia”. In queste situazioni, incoraggia il Papa, “non abbiate timore, ma pensate alle parole di questi giorni”:
“'Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia'. Potranno giudicarvi dei sognatori, perché credete in una nuova umanità che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e custodisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate!”.
“Lo sguardo di Gesù – rassicura il Papa – va oltre i difetti e vede la persona; non si ferma al male del passato, ma intravede il bene nel futuro; non si rassegna di fronte alle chiusure, ma ricerca la via dell’unità e della comunione; in mezzo a tutti, non si ferma alle apparenze, ma guarda al cuore”. Quindi, l’esortazione del Papa “a conservare il cuore pulito e di lottare pacificamente per l’onestà e la giustizia”:
“Non fermatevi alla superficie delle cose e diffidate delle liturgie mondane dell’apparire, dal maquillage dell’anima per sembrare migliori. Invece, installate bene la connessione più stabile, quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi. E quella gioia che gratuitamente avete ricevuto da Dio, gratuitamente donatela, perché tanti la attendono!”.
Fidatevi di Dio, portate a casa quello che avete vissuto alla Gmg
La Gmg, “comincia oggi e continua domani, a casa, perché è lì – ha sottolineato – che Gesù vuole” incontrare i ragazzi d’ora in poi. Il Signore, ha detto ancora, “spera che tra tutti i contatti e le chat di ogni giorno ci sia al primo posto il filo d’oro della preghiera! Quanto desidera che la sua Parola parli a ogni tua giornata, che il suo Vangelo diventi tuo, e che sia il tuo navigatore sulle strade della vita!”:
“Fidatevi del ricordo di Dio: la sua memoria non è un disco rigido che registra e archivia tutti i nostri dati, ma un cuore tenero di compassione, che gioisce nel cancellare definitivamente ogni nostra traccia di male. Proviamo anche noi, ora, a imitare la memoria fedele di Dio e a custodire il bene che abbiamo ricevuto in questi giorni”.
La prossima Gmg a Panama nel 2019, la prima volta in Centramerica
All’Angelus, il Papa si è detto sicuro che dal Cielo anche San Giovanni Paolo II ha gioito per questa festa di giovani di tutto il mondo nella sua Cracovia e ha sottolineato che la Gmg è stata “un’ossigenazione spirituale”. Quindi, il momento atteso dell’annuncio della prossima Gmg:
“La Provvidenza di Dio sempre ci precede. Pensate che ha già deciso quale sarà la prossima tappa di questo grande pellegrinaggio iniziato nel 1985 da san Giovanni Paolo II! E perciò vi annuncio con gioia che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù – dopo le due a livello diocesano – sarà nel 2019 a Panama. Con l’intercessione di Maria, invochiamo lo Spirito Santo perché illumini e sostenga il cammino dei giovani nella Chiesa e nel mondo, perché siate discepoli e testimoni della Misericordia di Dio”.
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