Crescita, difesa e migrazioni al centro del vertice di oggi tra Germania-Francia-Italia convocato sulla portaerei Garibaldi a largo dell’isola di Ventotene, laddove nel 1941 fu compilato il “Manifesto per l’Europa”, un sogno federalista a cui i leader intendono ispirarsi per rilanciare l’Unione sul piano economico, della sicurezza e della cooperazione. Il servizio di Gabriella Ceraso. ascolta
Radio Vaticana -L’arrivo dei leader a Capodichino intono alle 16, il trasferimento sull’isola pontina, l’omaggio alla tomba di uno degli europeisti più convinti come Altiero Spinelli qui confinato dal fascismo, quindi il vertice per il rilancio dell’Europa, a cui ciascuno dei tre leader punta. Il senso dell’incontro è qui, ha detto Renzi, stare nei luoghi in cui l’Europa è stata pensata non in palazzi istituzionali e fare come dissero i profeti del 1941: “gettar via vecchi fardelli e tenersi pronti al nuovo”. Dopo la Brexit l’Europa non è finita, avverte Renzi: rispettiamo la scelta fatta, ma vogliamo scrivere il futuro. Poi le priorità: sicurezza interna ed esterna, misure forti per la crescita e la disoccupazione e investimenti di qualità.
Hollande sottolinea la necessità di una Europa più sicura da garantire con più mezzi e più risorse, del rafforzamento di frontiere e coste, della crescita nel coordinamento per la lotta al terrorismo. Anche la cancelliera Merkel insiste sulla necessità di condivisione di dati e sulla maggiore comunicazione tra intelligence. Bene l’accoglienza, afferma, ma la sicurezza così come la libera circolazione non devono essere messe a rischio. E per la sicurezza è importante anche lo sviluppo, aggiunge il presidente francese Hollande. E lo sguardo, anche tedesco, va all’Africa verso la quale, dicono i leader, abbiamo delle responsabilità: l’Ue deve essere più presente attraverso meccanismi di finanziamento e politiche favorevoli per lo sviluppo specie nel Sahel. Capitolo a parte, a cui i leader tengono molto, sono i giovani. Le proposte comuni che emergono parlano di più formazione e incremento di progetti di studio e lavoro. Da Renzi anche l’annuncio che sull’isola di S. Stefano, lo storico carcere diventerà sede di una scuola di formazione per giovani europei e mediterranei.
Un vertice che ha toccato temi alti, che ora però dovranno essere tradotti in provvedimenti concreti. Gabriella Ceraso ha sentito Eleonora Poli, esperta di questioni europee dell’Istituto affari internazionali: ascolta
Radio Vaticana -L’arrivo dei leader a Capodichino intono alle 16, il trasferimento sull’isola pontina, l’omaggio alla tomba di uno degli europeisti più convinti come Altiero Spinelli qui confinato dal fascismo, quindi il vertice per il rilancio dell’Europa, a cui ciascuno dei tre leader punta. Il senso dell’incontro è qui, ha detto Renzi, stare nei luoghi in cui l’Europa è stata pensata non in palazzi istituzionali e fare come dissero i profeti del 1941: “gettar via vecchi fardelli e tenersi pronti al nuovo”. Dopo la Brexit l’Europa non è finita, avverte Renzi: rispettiamo la scelta fatta, ma vogliamo scrivere il futuro. Poi le priorità: sicurezza interna ed esterna, misure forti per la crescita e la disoccupazione e investimenti di qualità.
Hollande sottolinea la necessità di una Europa più sicura da garantire con più mezzi e più risorse, del rafforzamento di frontiere e coste, della crescita nel coordinamento per la lotta al terrorismo. Anche la cancelliera Merkel insiste sulla necessità di condivisione di dati e sulla maggiore comunicazione tra intelligence. Bene l’accoglienza, afferma, ma la sicurezza così come la libera circolazione non devono essere messe a rischio. E per la sicurezza è importante anche lo sviluppo, aggiunge il presidente francese Hollande. E lo sguardo, anche tedesco, va all’Africa verso la quale, dicono i leader, abbiamo delle responsabilità: l’Ue deve essere più presente attraverso meccanismi di finanziamento e politiche favorevoli per lo sviluppo specie nel Sahel. Capitolo a parte, a cui i leader tengono molto, sono i giovani. Le proposte comuni che emergono parlano di più formazione e incremento di progetti di studio e lavoro. Da Renzi anche l’annuncio che sull’isola di S. Stefano, lo storico carcere diventerà sede di una scuola di formazione per giovani europei e mediterranei.
Un vertice che ha toccato temi alti, che ora però dovranno essere tradotti in provvedimenti concreti. Gabriella Ceraso ha sentito Eleonora Poli, esperta di questioni europee dell’Istituto affari internazionali: ascolta
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