Attese 100mila persone al Foro Italico, presenti i portavoce nazionali di Camera e Senato, gli europarlamentari, consiglieri regionali e comunali di tutta Italia. Domani l'atteso arrivo di Raggi e Appendino. La kermesse arriva nel momento più complicato.
Alla fine della settimana del No alle Olimpiadi e al culmine del Settembre più complicato per il Movimento, ecco la terza edizione del raduno nazionale pentastellato che si terrà al Foro Italico di Palermo oggi a partire dalla 10 di stamane. Attesa tutta la nomenclatura, dai rappresentati nazionali a quelli locali, l'evento segnerà anche il debutto in prima fila del figlio del fondatore, Davide Casaleggio. Attese domani le sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino.
Tutto sembra cambiato da un anno fa a Imola. Allora si parlò di prospettive, di un Direttorio nazionale in rampa di lancio, tanto da convincere Grillo al passo di lato, in favore dell'incedere giovanile dei Di Maio e Di Battista. Stavolta, sul palco davanti ad elettori ed attivisti il Movimento si presenta sì con due vittorie importanti (a Torino e a Roma), ma anche un vuoto incolmabile (la morte di Gianroberto Casaleggio) ed una sfida ancora tutta da decifrare nella Capitale. I più attesi non sono più solo i membri del Direttorio, anzi ora in discussione, ma il comico genovese, tornato al centro della scena nel bel mezzo delle fatiche romane.
Palermo sarà un termometro per i 5 Stelle, per misurare le tensioni e le ruggini interne emerse nelle ultime settimane. Molti i temi sul piatto, ma quello che convoglierà tutti i quanti sarà sempre quello del governo, ma se un anno fa il punto era quello di riuscire a dimostrare che si sarebbero fatti trovare pronti, ora invece si tratta di fare i conti con un presente frastagliato. Da un lato la sindaca torinese Appendino, che ha avuto in eredità una città ed un modello funzionante. Dall'altra Virginia Raggi, sin dall'elezione in mezzo alla linea di fuoco (anche quello amico) e intorno alla quale è stato proprio Grillo a serrare i ranghi negli ultimi giorni.
"Tagliare i rami secchi", questo si aspettano i molti sostenitori attesi nel capoluogo isolano, ma la linea è inesorabilmente destinata a cambiare, ne va della mentalità governativa che il Movimento deve assumere. La stessa democrazia diretta ed il richiamo alla trasparenza rischiano di trasformarsi in strumento di retorica pubblica, ma sempre più complessa da applicare concretamente nel secondo (o addirittura primo) partito del paese.
Nel programma previsto, molte le agorà tematiche, dall'agricoltura alla gestione del patrimonio comune, fino all'opposizione alle grandi opere e alla sovranità sul territorio con la messa in discussione dei sistemi di accoglienza immigrati. Per chiunque sia interessato al prossimo referendum costituzionale, è prevista un'area dedicata in cui svolgeranno altre agorà dedicate al tema e alla campagna #iodicono. Dalle 18 seguiranno gli interventi sul palco.
Alla fine della settimana del No alle Olimpiadi e al culmine del Settembre più complicato per il Movimento, ecco la terza edizione del raduno nazionale pentastellato che si terrà al Foro Italico di Palermo oggi a partire dalla 10 di stamane. Attesa tutta la nomenclatura, dai rappresentati nazionali a quelli locali, l'evento segnerà anche il debutto in prima fila del figlio del fondatore, Davide Casaleggio. Attese domani le sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino.
Tutto sembra cambiato da un anno fa a Imola. Allora si parlò di prospettive, di un Direttorio nazionale in rampa di lancio, tanto da convincere Grillo al passo di lato, in favore dell'incedere giovanile dei Di Maio e Di Battista. Stavolta, sul palco davanti ad elettori ed attivisti il Movimento si presenta sì con due vittorie importanti (a Torino e a Roma), ma anche un vuoto incolmabile (la morte di Gianroberto Casaleggio) ed una sfida ancora tutta da decifrare nella Capitale. I più attesi non sono più solo i membri del Direttorio, anzi ora in discussione, ma il comico genovese, tornato al centro della scena nel bel mezzo delle fatiche romane.
Palermo sarà un termometro per i 5 Stelle, per misurare le tensioni e le ruggini interne emerse nelle ultime settimane. Molti i temi sul piatto, ma quello che convoglierà tutti i quanti sarà sempre quello del governo, ma se un anno fa il punto era quello di riuscire a dimostrare che si sarebbero fatti trovare pronti, ora invece si tratta di fare i conti con un presente frastagliato. Da un lato la sindaca torinese Appendino, che ha avuto in eredità una città ed un modello funzionante. Dall'altra Virginia Raggi, sin dall'elezione in mezzo alla linea di fuoco (anche quello amico) e intorno alla quale è stato proprio Grillo a serrare i ranghi negli ultimi giorni.
"Tagliare i rami secchi", questo si aspettano i molti sostenitori attesi nel capoluogo isolano, ma la linea è inesorabilmente destinata a cambiare, ne va della mentalità governativa che il Movimento deve assumere. La stessa democrazia diretta ed il richiamo alla trasparenza rischiano di trasformarsi in strumento di retorica pubblica, ma sempre più complessa da applicare concretamente nel secondo (o addirittura primo) partito del paese.
Nel programma previsto, molte le agorà tematiche, dall'agricoltura alla gestione del patrimonio comune, fino all'opposizione alle grandi opere e alla sovranità sul territorio con la messa in discussione dei sistemi di accoglienza immigrati. Per chiunque sia interessato al prossimo referendum costituzionale, è prevista un'area dedicata in cui svolgeranno altre agorà dedicate al tema e alla campagna #iodicono. Dalle 18 seguiranno gli interventi sul palco.
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