Secondo la sindaca "è da irresponsabili dire sì a questa candidatura". Il No definitivo arriva dopo il mancato incontro con la delegazione olimpica formata da Malagò, Pancalli e Bianchedi. Attese le eventuali mosse del Coni: "Mancanza di rispetto".
"Non abbiamo mai cambiato idea, abbiamo rafforzato la nostra posizione. Ci viene chiesto di assumere altri debiti, noi non ce la sentiamo". La conferenza stampa di Virginia Raggi, trasmessa in streaming anche sul blog di Beppe Grillo, arriva nel giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere l'incontro con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Un incontro che è saltato nel pomeriggio, lasciando stizzita la delegazione olimpica.
Davanti alla stampa, la Raggi ha così dato la sua versione: "Avevamo avuto un appuntamento con Malagò. Ho avuto un contrattempo, ho avuto qualche minuto di ritardo. Mi spiace che il presidente, proprio mentre stavo entrando in Campidoglio, abbia deciso di andare via". Non sembra, però, che un incontro avrebbe potuto in alcun modo cambiare la decisione della sindaca, che da tempo pareva definitiva: "Stiamo ancora pagando i debiti per gli espropri di Roma 1960".
"Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e contro lo sport - ha proseguito - ma non vogliamo che lo sport venga usato come pretesto per una nuova colata di cemento in città. Diciamo No alle Olimpiadi del mattone. Vengono fatte tante promesse in occasione delle Olimpiadi. Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di Nuoto, ci siamo ritrovati con impianti abbandonati, inutilizzati che restano come scheletri e gusci vuoti". La posizione si pone in linea con le critiche che da tempo vengono mosse contro le Olimpiadi in molti paesi: "sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti". Sogni che in molte occasioni si sono tramutati in incubi.
Mentre la sindaca ha appena concluso la conferenza, gira una prima bozza della mozione preparata dai 5 Stelle per ritirare il sostegno alla candidatura della capitale, che verrà discussa già dalla prossima settimana: "Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi, che non sussistano le condizioni per proseguire nella candidatura della Città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024".
Attesa ora la reazione del comitato olimpico e del Coni. La pluriolimpica della scherma Valentina Vezzali parla di una "resa a mani alzate", ma tornano a circolare dei retroscena circa la possibilità di Malagò di portare avanti il processo di candidatura scavalcando la sindaca. Prima che qualsiasi trama possa anche soltanto essere ipotizzata, però, il presidente del Coni dovrà parlare col premier Renzi, appena tornato dagli Usa, che già lo scorso 4 Settembre aveva avvisato: "Se la sindaca Raggi dirà no alle Olimpiadi nessuno di noi si metterà in testa strani marchingegni per bypassarla, perché rispettiamo il popolo che ha eletto un sindaco e al sindaco onori e oneri".
Dal Foro Italico, è appena arrivata la versione di Giovanni Malagò, che per la sindaca riserva parole amare: "Avrebbe dovuto dedicare al mondo dello sport un po' più di attenzione e rispetto". Poi la notizia della conferenza stampa indetta per le 15,30: "Per educazione e rispetto istituzionale siamo andati anche se un'ora per affrontare questi temi è un po' poco". Sulla candidatura: "Mi dispiace che il sindaco Raggi non ricordi, e non voglio pensare che l'abbia fatto in malafede, che Roma si è candidata solo dopo che il Cio ha cambiato le regole delle candidature, con la riduzione dei costi".
Le ultime parole, il presidente Coni, le ha spese per la mozione della Giunta sul "No": "È imbarazzante, consiglio alla sindaca Raggi di non presentarla". In particolare, "La mozione parla di città che non sono mai state candidate. Bisogna sapere prima di cosa si parla, sennò si fanno brutte figure. Come si fa a non saperlo? Amburgo non è stata mai candidata, Boston neanche, è imbarazzante". Sul confronto con le Olimpiadi del 1960: "Una falsità assoluta.[...] Questa è demagogia, populismo".
"Non abbiamo mai cambiato idea, abbiamo rafforzato la nostra posizione. Ci viene chiesto di assumere altri debiti, noi non ce la sentiamo". La conferenza stampa di Virginia Raggi, trasmessa in streaming anche sul blog di Beppe Grillo, arriva nel giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere l'incontro con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Un incontro che è saltato nel pomeriggio, lasciando stizzita la delegazione olimpica.
Davanti alla stampa, la Raggi ha così dato la sua versione: "Avevamo avuto un appuntamento con Malagò. Ho avuto un contrattempo, ho avuto qualche minuto di ritardo. Mi spiace che il presidente, proprio mentre stavo entrando in Campidoglio, abbia deciso di andare via". Non sembra, però, che un incontro avrebbe potuto in alcun modo cambiare la decisione della sindaca, che da tempo pareva definitiva: "Stiamo ancora pagando i debiti per gli espropri di Roma 1960".
"Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e contro lo sport - ha proseguito - ma non vogliamo che lo sport venga usato come pretesto per una nuova colata di cemento in città. Diciamo No alle Olimpiadi del mattone. Vengono fatte tante promesse in occasione delle Olimpiadi. Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di Nuoto, ci siamo ritrovati con impianti abbandonati, inutilizzati che restano come scheletri e gusci vuoti". La posizione si pone in linea con le critiche che da tempo vengono mosse contro le Olimpiadi in molti paesi: "sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti". Sogni che in molte occasioni si sono tramutati in incubi.
Mentre la sindaca ha appena concluso la conferenza, gira una prima bozza della mozione preparata dai 5 Stelle per ritirare il sostegno alla candidatura della capitale, che verrà discussa già dalla prossima settimana: "Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi, che non sussistano le condizioni per proseguire nella candidatura della Città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024".
Attesa ora la reazione del comitato olimpico e del Coni. La pluriolimpica della scherma Valentina Vezzali parla di una "resa a mani alzate", ma tornano a circolare dei retroscena circa la possibilità di Malagò di portare avanti il processo di candidatura scavalcando la sindaca. Prima che qualsiasi trama possa anche soltanto essere ipotizzata, però, il presidente del Coni dovrà parlare col premier Renzi, appena tornato dagli Usa, che già lo scorso 4 Settembre aveva avvisato: "Se la sindaca Raggi dirà no alle Olimpiadi nessuno di noi si metterà in testa strani marchingegni per bypassarla, perché rispettiamo il popolo che ha eletto un sindaco e al sindaco onori e oneri".
Dal Foro Italico, è appena arrivata la versione di Giovanni Malagò, che per la sindaca riserva parole amare: "Avrebbe dovuto dedicare al mondo dello sport un po' più di attenzione e rispetto". Poi la notizia della conferenza stampa indetta per le 15,30: "Per educazione e rispetto istituzionale siamo andati anche se un'ora per affrontare questi temi è un po' poco". Sulla candidatura: "Mi dispiace che il sindaco Raggi non ricordi, e non voglio pensare che l'abbia fatto in malafede, che Roma si è candidata solo dopo che il Cio ha cambiato le regole delle candidature, con la riduzione dei costi".
Le ultime parole, il presidente Coni, le ha spese per la mozione della Giunta sul "No": "È imbarazzante, consiglio alla sindaca Raggi di non presentarla". In particolare, "La mozione parla di città che non sono mai state candidate. Bisogna sapere prima di cosa si parla, sennò si fanno brutte figure. Come si fa a non saperlo? Amburgo non è stata mai candidata, Boston neanche, è imbarazzante". Sul confronto con le Olimpiadi del 1960: "Una falsità assoluta.[...] Questa è demagogia, populismo".
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