E’ tornato a casa lunedì scorso dopo essere stato detenuto senza accuse formali per quasi 14 anni nella famigerata prigione aperta dagli americani dopo l’11 Settembre.
Nena News – Il mauritano Mohamedou Ould Slahi, considerato l’uomo più torturato della storia della prigione di Guantanamo, è stato rilasciato lunedì scorso dopo essere stato trattenuto senza accuse formali per quasi 14 anni. Slahi è stato accolto dalla sua famiglia e decine di amici al suo arrivo a casa in un quartiere popolare della capitale Nouakchott. Lo riferisce il sito d’informazione Middle East Eye, uno dei pochi mezzi d’informazione che hanno dato spazio alla vicenda di Slahi, di grande significato per comprendere cosa abbia rappresentato e ancora rappresenti la prigione americana di Guantanamo e le sue conseguenze su persone accusate sommariamente di terrorismo e, in non pochi casi, risultate innocenti.
Slahi è l’autore del libro di memorie “The Guantanamo Diaries” – scritto in prigione nel 2005 ma di cui le autorità Usa hanno autorizzato la pubblicazione solo nel gennaio 2015 – nel quale racconta la sua tragica storia. Arrestato in Mauritania nel 2001, fu portato a Amman da dove, dopo essere rimasto detenuto sette mesi in isolamento, fu trasferito alla base aerea di Bagram in Afghanistan e da lì trasportato a Guantanamo.
Nel suo libro descrive le torture che ha subito nel famigerato Camp Echo della prigione americana: incatenato per ore, talvolta per giorni, in posizioni dolorose, privato del sonno con musica heavy metal in cella a tutto volume, molestato sessualmente.
Nato nel 1970, Slahi andò a studiare, grazie a una borsa di studio, in Germania dove si laureò in ingegneria elettronica all’Università di Duisburg. Non ha mai negato di aver combattuto da giovanissimo, per un periodo di tempo, con i mujahidin in Afghanistan ma a quel tempo erano proprio gli americani a finanziare e armare gli islamisti. Inoltre ha sempre affermato la sua avversione nei confronti di al Qaeda e delle uccisioni di civili innocenti.
Nonostante ciò a Guantanamo fu inserito nel piano di “interrogatori speciali” autorizzato dall’ex Segretario della Difesa Usa Donald Rumsfeld. A Guantanamo Slahi è stato tenuto in isolamento per anni.
Nel 2010 una corte federale Usa stabilì l’illegalità della detenzione di Slahi e ne ordinò il rilascio immediato ma il governo americano presentò ricorso bloccando l’applicazione della sentenza. Sei anni dopo il rilascio. Contro Slahi in tutti questi anni non è mai stata presentata un’accusa formale.
Al momento ci sono ancora 61 prigionieri a Guantanamo, 30 dei quali dovrebbero essere scarcerati in breve tempo. Nena News
Nena News – Il mauritano Mohamedou Ould Slahi, considerato l’uomo più torturato della storia della prigione di Guantanamo, è stato rilasciato lunedì scorso dopo essere stato trattenuto senza accuse formali per quasi 14 anni. Slahi è stato accolto dalla sua famiglia e decine di amici al suo arrivo a casa in un quartiere popolare della capitale Nouakchott. Lo riferisce il sito d’informazione Middle East Eye, uno dei pochi mezzi d’informazione che hanno dato spazio alla vicenda di Slahi, di grande significato per comprendere cosa abbia rappresentato e ancora rappresenti la prigione americana di Guantanamo e le sue conseguenze su persone accusate sommariamente di terrorismo e, in non pochi casi, risultate innocenti.
Slahi è l’autore del libro di memorie “The Guantanamo Diaries” – scritto in prigione nel 2005 ma di cui le autorità Usa hanno autorizzato la pubblicazione solo nel gennaio 2015 – nel quale racconta la sua tragica storia. Arrestato in Mauritania nel 2001, fu portato a Amman da dove, dopo essere rimasto detenuto sette mesi in isolamento, fu trasferito alla base aerea di Bagram in Afghanistan e da lì trasportato a Guantanamo.
Nel suo libro descrive le torture che ha subito nel famigerato Camp Echo della prigione americana: incatenato per ore, talvolta per giorni, in posizioni dolorose, privato del sonno con musica heavy metal in cella a tutto volume, molestato sessualmente.
Nonostante ciò a Guantanamo fu inserito nel piano di “interrogatori speciali” autorizzato dall’ex Segretario della Difesa Usa Donald Rumsfeld. A Guantanamo Slahi è stato tenuto in isolamento per anni.
Nel 2010 una corte federale Usa stabilì l’illegalità della detenzione di Slahi e ne ordinò il rilascio immediato ma il governo americano presentò ricorso bloccando l’applicazione della sentenza. Sei anni dopo il rilascio. Contro Slahi in tutti questi anni non è mai stata presentata un’accusa formale.
Al momento ci sono ancora 61 prigionieri a Guantanamo, 30 dei quali dovrebbero essere scarcerati in breve tempo. Nena News
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