Prosegue il lavoro della Protezione civile e dei soccorritori. Sotto accusa l'amministrazione cittadina. Renzi: "Ci sono gli alberghi".
Dopo il devastante terremoto di 6.5 e le oltre 700 repliche da ieri, a Norcia monta la protesta degli abitanti: "Ridateci le tende" è la richiesta che arriva dalla maggior parte delle persone che hanno scelto di rimanere in città pur avendo le case inagibili o non potendo rientrare per la paura o perché all'interno della zona rossa. Renzi è contrario all'idea delle tendopoli: "Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Ci sono gli alberghi".
Dunque, una giornata difficile nella città distrutta dal sisma di domenica, seguendo le parole del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, è stata segnata sin dalla notte dal malcontento contro le amministrazioni. Tutte, a partire da quella comunale, la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Nicola Alemanno.
Molta della popolazione, infatti, nonostante l'invito di ieri da parte del sindaco, non intende andarsene ed ha contestato la sua gestione del dopo sisma a partire dal 24 agosto scorso, il terremoto di Amatrice. "Perché hai fatto togliere le tende, perché ti sei opposto all'installazione di un ospedale da campo?" Urlano fra la folla. Un allevatore, categoria tra le più vessate dal sisma e dal rischio di essere sfollati, accusa: "In una zona a forte rischio sismico questo sindaco si è solo preoccupato di tutelare il turismo. Non ha voluto i container, anche se esiste una piazzola già attrezzata, in zona San Pellegrino. Non ha voluto le tende su pressione degli albergatori".
Anche la palestra adesso risulta inagibile, nonostante fosse stata messa a disposizione e alla mensa ieri è mancato addirittura il pane. La protesta coinvolge l'intera macchina dell'emergenza, che sarebbe partita in ritardo, senza l'organizzazione di un ospedale da campo. Anche i controlli sono in ritardo ed il progetto per i container non è partito. Si difende il vicesindaco Pietro Luigi Altavilla: "Siamo pronti a far ripartire il progetto container, entro dicembre vorremmo portare chi lo richiede nei moduli". Circa i ritardi sui container: "E' stato il commissario Vasco Errani a indicarci marzo 2017 come data di consegna". Sull'ospedale da campo: "Non l'ho chiesto perché una parte in muratura, negli ultimi due mesi, era agibile. E poi quella partita dipende dalla Regione".
Certo la soluzione tendopoli, come da tempo sottolineato dalle istituzioni, risulta impraticabile con l'inverno ormai alle porte, ma lo scaricabarile fra le autorità, quello sì, sembra già essere ben avviato.
Dopo il devastante terremoto di 6.5 e le oltre 700 repliche da ieri, a Norcia monta la protesta degli abitanti: "Ridateci le tende" è la richiesta che arriva dalla maggior parte delle persone che hanno scelto di rimanere in città pur avendo le case inagibili o non potendo rientrare per la paura o perché all'interno della zona rossa. Renzi è contrario all'idea delle tendopoli: "Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Ci sono gli alberghi".
Dunque, una giornata difficile nella città distrutta dal sisma di domenica, seguendo le parole del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, è stata segnata sin dalla notte dal malcontento contro le amministrazioni. Tutte, a partire da quella comunale, la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Nicola Alemanno.
Molta della popolazione, infatti, nonostante l'invito di ieri da parte del sindaco, non intende andarsene ed ha contestato la sua gestione del dopo sisma a partire dal 24 agosto scorso, il terremoto di Amatrice. "Perché hai fatto togliere le tende, perché ti sei opposto all'installazione di un ospedale da campo?" Urlano fra la folla. Un allevatore, categoria tra le più vessate dal sisma e dal rischio di essere sfollati, accusa: "In una zona a forte rischio sismico questo sindaco si è solo preoccupato di tutelare il turismo. Non ha voluto i container, anche se esiste una piazzola già attrezzata, in zona San Pellegrino. Non ha voluto le tende su pressione degli albergatori".
Anche la palestra adesso risulta inagibile, nonostante fosse stata messa a disposizione e alla mensa ieri è mancato addirittura il pane. La protesta coinvolge l'intera macchina dell'emergenza, che sarebbe partita in ritardo, senza l'organizzazione di un ospedale da campo. Anche i controlli sono in ritardo ed il progetto per i container non è partito. Si difende il vicesindaco Pietro Luigi Altavilla: "Siamo pronti a far ripartire il progetto container, entro dicembre vorremmo portare chi lo richiede nei moduli". Circa i ritardi sui container: "E' stato il commissario Vasco Errani a indicarci marzo 2017 come data di consegna". Sull'ospedale da campo: "Non l'ho chiesto perché una parte in muratura, negli ultimi due mesi, era agibile. E poi quella partita dipende dalla Regione".
Certo la soluzione tendopoli, come da tempo sottolineato dalle istituzioni, risulta impraticabile con l'inverno ormai alle porte, ma lo scaricabarile fra le autorità, quello sì, sembra già essere ben avviato.
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