Una gremita Piazza San Pietro ha ospitato 25 mila fedeli, tra cui 70 cinesi. L'accoglienza dei migranti è stato il filo conduttore dell'incontro.
Neanche la pioggia che a tratti ha bagnato la Capitale, ha frenato la volontà dei fedeli di accorrere per l'udienza del mercoledì. Il Santo Padre, in grande spolvero, ha detto con chiarezza che: "L’accoglienza e la solidarietà verso profughi e migranti “è un impegno che coinvolge tutti, nessuno escluso". L'invito è rivolto a tutti, senza alcuna distinzione di genere.
Un solidale aiuto che deve attivare la macchina della fratellanza, in nome di un Cristianesimo che non deve essere di facciata. Papa Bergoglio esorta in modo trasversale tutte le realtà ecclesiali a dare una mano. "Le diocesi, le parrocchie, gli istituti di vita consacrata, le associazioni e i movimenti, come i singoli cristiani, tutti siamo chiamati ad accogliere i fratelli e le sorelle che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalla violenza e da condizioni di vita disumane. Tutti insieme - continua Francesco - siamo una grande forza di sostegno per quanti hanno perso patria, famiglia, lavoro e dignità".
Il rischio è quello di favorire la criminalità o comunque chi vuole speculare sui migranti. Ecco perché il Sommo Pontefice ribadisce: "La chiusura non è una soluzione, anzi finisce col favorire il traffici criminali. L’unica via di soluzione è quella della solidarietà, solidarietà col migrante, col forestiero".
Stoccata a coloro i quali esortano a nazionalismi estremi o comunque a produrre odio etnico: "Oggi il contesto di crisi economica favorisce purtroppo l’emergere di atteggiamenti di chiusura e di non accoglienza. In alcune parti del mondo sorgono muri e barriere. Sembra a volte che l’opera silenziosa di molti uomini e donne che, in diversi modi, si prodigano per aiutare e assistere i profughi e i migranti sia oscurata dal rumore di altri che danno voce a un istintivo egoismo".
di Dario Cataldo
Neanche la pioggia che a tratti ha bagnato la Capitale, ha frenato la volontà dei fedeli di accorrere per l'udienza del mercoledì. Il Santo Padre, in grande spolvero, ha detto con chiarezza che: "L’accoglienza e la solidarietà verso profughi e migranti “è un impegno che coinvolge tutti, nessuno escluso". L'invito è rivolto a tutti, senza alcuna distinzione di genere.
Un solidale aiuto che deve attivare la macchina della fratellanza, in nome di un Cristianesimo che non deve essere di facciata. Papa Bergoglio esorta in modo trasversale tutte le realtà ecclesiali a dare una mano. "Le diocesi, le parrocchie, gli istituti di vita consacrata, le associazioni e i movimenti, come i singoli cristiani, tutti siamo chiamati ad accogliere i fratelli e le sorelle che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalla violenza e da condizioni di vita disumane. Tutti insieme - continua Francesco - siamo una grande forza di sostegno per quanti hanno perso patria, famiglia, lavoro e dignità".
Il rischio è quello di favorire la criminalità o comunque chi vuole speculare sui migranti. Ecco perché il Sommo Pontefice ribadisce: "La chiusura non è una soluzione, anzi finisce col favorire il traffici criminali. L’unica via di soluzione è quella della solidarietà, solidarietà col migrante, col forestiero".
Stoccata a coloro i quali esortano a nazionalismi estremi o comunque a produrre odio etnico: "Oggi il contesto di crisi economica favorisce purtroppo l’emergere di atteggiamenti di chiusura e di non accoglienza. In alcune parti del mondo sorgono muri e barriere. Sembra a volte che l’opera silenziosa di molti uomini e donne che, in diversi modi, si prodigano per aiutare e assistere i profughi e i migranti sia oscurata dal rumore di altri che danno voce a un istintivo egoismo".
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