Secondo Cnn, duello a Hillary. Il livello dell'ultimo dibattito è calato passo dopo passo fino ad un grottesco testa a testa fra scandali, etichette ed accuse reciproche.
Un Donald Trump sugli scudi ha sparato le sue ultime cartucce nell'ultimo dibattito presidenziale stanotte, in particolare muovendo la sua ultima sfida all'intero sistema: se, infatti, dovesse perdere le elezioni, potrebbe non riconoscere la sconfitta, accusando il sistema di essere truccato. A precisa domanda, il tycoon ha detto: "Vi terrò in suspense". L'avversaria, Hillary Clinton, ha definito la provocazione "orribile", accusandolo di "offendere la democrazia".
Dopo un inizio piuttosto sobrio, i candidati hanno piano piano indossato la corazza per scagliarsi l'uno contro l'altro sulle qualità necessarie per guidare il paese. Ma nell'ultimo terzo del dibattito, si poteva notare quanto il solco sia profondo fra i due, agli antipodi. Non c'è stato un singolo tema in cui si possiamo aver individuato posizioni condivise, dall'economia al commercio, dal terrorismo all'immigrazione, dalla Corte Suprema a temi come la libertà di aborto (qui notevole l'intervento di Hillary) ed il possesso di armi.
Come sempre nel corso di questa campagna, l'ombra del presidente russo Vladimir Putin si è progressivamente allungata dietro i due candidati. Clinton e Trump si sono sfidati su colui che meglio potrebbe guidare i complicati rapporti con lo storico rivale. Hillary ha indicato Donald come un "burattino" del leader russo. Accusa rispedita al mittente, con annesso il riconoscimento a Putin di aver surclassato l'avversaria quando era Segretario di Stato.
L'obiettivo del dibattito era quello di convincere gli ultimi indecisi prima del voto dell'8 Novembre. A spuntarla, secondo gli instant poll della Cnn, sarebbe stata ancora una volta Hillary. Trump dal canto suo sembra sempre rimasto in partita, cercando di mostrare un profilo più posato rispetto alla scorsa settimana. Un'intento al quale, però, non è riuscito ad attenersi del tutto, finendo per ricadere nell'insulto e nelle provocazioni.
Il finale, infatti, è assomigliato più ad una rissa da Saloon che ad un dibattito fra candidati alla Casa Bianca. Il clima dell'auditorium di Las Vegas si è fatto incandescente. Dal battibecco su Putin in poi, qualunque tema, seppur importante, è quasi istantaneamente caduto nella reciproca accusa. Le accuse sui trattati commerciali da parte del miliardario newyorkese chiamano in causa più la presidenza del marito che non l'operato di Hillary. Dopodiché un vecchio cavallo di battaglia: "Sei al potere da 30 anni e non hai combinato nulla di buono, perché dovresti farlo adesso?". Lei che gli ha rinfacciato le due carriere parallele: "Lavoravo al fianco di Obama per la cattura di Bin Laden, tu facevi il conduttore dello show televisivo The Apprentice".
Infine, il peggio del peggio, dagli scandali sessuali allo scandalo mail, il "candidato peggiore della storia" contro "Hillary l'imbrogliona", con l'ultimo affronto alla tradizione, che sarà ciò che maggiormente ricorderemo di quest'ultimo duello: la minaccia di non accettare il risultato finale.
Un Donald Trump sugli scudi ha sparato le sue ultime cartucce nell'ultimo dibattito presidenziale stanotte, in particolare muovendo la sua ultima sfida all'intero sistema: se, infatti, dovesse perdere le elezioni, potrebbe non riconoscere la sconfitta, accusando il sistema di essere truccato. A precisa domanda, il tycoon ha detto: "Vi terrò in suspense". L'avversaria, Hillary Clinton, ha definito la provocazione "orribile", accusandolo di "offendere la democrazia".
Dopo un inizio piuttosto sobrio, i candidati hanno piano piano indossato la corazza per scagliarsi l'uno contro l'altro sulle qualità necessarie per guidare il paese. Ma nell'ultimo terzo del dibattito, si poteva notare quanto il solco sia profondo fra i due, agli antipodi. Non c'è stato un singolo tema in cui si possiamo aver individuato posizioni condivise, dall'economia al commercio, dal terrorismo all'immigrazione, dalla Corte Suprema a temi come la libertà di aborto (qui notevole l'intervento di Hillary) ed il possesso di armi.
Come sempre nel corso di questa campagna, l'ombra del presidente russo Vladimir Putin si è progressivamente allungata dietro i due candidati. Clinton e Trump si sono sfidati su colui che meglio potrebbe guidare i complicati rapporti con lo storico rivale. Hillary ha indicato Donald come un "burattino" del leader russo. Accusa rispedita al mittente, con annesso il riconoscimento a Putin di aver surclassato l'avversaria quando era Segretario di Stato.
L'obiettivo del dibattito era quello di convincere gli ultimi indecisi prima del voto dell'8 Novembre. A spuntarla, secondo gli instant poll della Cnn, sarebbe stata ancora una volta Hillary. Trump dal canto suo sembra sempre rimasto in partita, cercando di mostrare un profilo più posato rispetto alla scorsa settimana. Un'intento al quale, però, non è riuscito ad attenersi del tutto, finendo per ricadere nell'insulto e nelle provocazioni.
Il finale, infatti, è assomigliato più ad una rissa da Saloon che ad un dibattito fra candidati alla Casa Bianca. Il clima dell'auditorium di Las Vegas si è fatto incandescente. Dal battibecco su Putin in poi, qualunque tema, seppur importante, è quasi istantaneamente caduto nella reciproca accusa. Le accuse sui trattati commerciali da parte del miliardario newyorkese chiamano in causa più la presidenza del marito che non l'operato di Hillary. Dopodiché un vecchio cavallo di battaglia: "Sei al potere da 30 anni e non hai combinato nulla di buono, perché dovresti farlo adesso?". Lei che gli ha rinfacciato le due carriere parallele: "Lavoravo al fianco di Obama per la cattura di Bin Laden, tu facevi il conduttore dello show televisivo The Apprentice".
Infine, il peggio del peggio, dagli scandali sessuali allo scandalo mail, il "candidato peggiore della storia" contro "Hillary l'imbrogliona", con l'ultimo affronto alla tradizione, che sarà ciò che maggiormente ricorderemo di quest'ultimo duello: la minaccia di non accettare il risultato finale.
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