Un percorso lungo un anno, ricco di emozioni, di Porte Sante aperte ai confini del mondo e di tanta speranza nella Misericordia di Dio.
Papa Francesco, prossimo a festeggiare gli 80 anni, sembra nel pieno del suo vigore fisico e spirituale. Durante la celebrazione liturgica per la chiusura del Giubileo della Misericordia, ha fatto il punto della situazione: "Quest’anno della misericordia ci ha invitato a riscoprire il centro, a ritornare all’essenziale. Questo tempo di misericordia ci chiama a guardare al vero volto del nostro Re, quello che risplende nella Pasqua, e a riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è accogliente, libera, fedele, povera nei mezzi e ricca nell’amore, missionaria".
Implicito il monito a quanti fanno orecchie da mercante, generano terrore e morte - la Siria è sotto gli occhi di tutti. Nel giorno della solennità di Cristo Re dell’universo, durante la Messa che ha presieduto in piazza San Pietro, la speranza è la stessa che ha accompagnato tutto il suo pontificato. Afferma il Santo Padre: "Chiediamo la grazia di non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono, ma di saper andare oltre il male e le divergenze, aprendo ogni possibile via di speranza".
E ancora: "Come Dio crede in noi stessi, infinitamente al di là dei nostri meriti, così anche noi siamo chiamati a infondere speranza e a dare opportunità agli altri. Perché - conclude il Vescovo di Roma - anche se si chiude la Porta santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il Cuore di Cristo".
di Dario Cataldo
Papa Francesco, prossimo a festeggiare gli 80 anni, sembra nel pieno del suo vigore fisico e spirituale. Durante la celebrazione liturgica per la chiusura del Giubileo della Misericordia, ha fatto il punto della situazione: "Quest’anno della misericordia ci ha invitato a riscoprire il centro, a ritornare all’essenziale. Questo tempo di misericordia ci chiama a guardare al vero volto del nostro Re, quello che risplende nella Pasqua, e a riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è accogliente, libera, fedele, povera nei mezzi e ricca nell’amore, missionaria".
Implicito il monito a quanti fanno orecchie da mercante, generano terrore e morte - la Siria è sotto gli occhi di tutti. Nel giorno della solennità di Cristo Re dell’universo, durante la Messa che ha presieduto in piazza San Pietro, la speranza è la stessa che ha accompagnato tutto il suo pontificato. Afferma il Santo Padre: "Chiediamo la grazia di non chiudere mai le porte della riconciliazione e del perdono, ma di saper andare oltre il male e le divergenze, aprendo ogni possibile via di speranza".
E ancora: "Come Dio crede in noi stessi, infinitamente al di là dei nostri meriti, così anche noi siamo chiamati a infondere speranza e a dare opportunità agli altri. Perché - conclude il Vescovo di Roma - anche se si chiude la Porta santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il Cuore di Cristo".
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