Negli ultimi cinque anni e mezzo, la stazione sperimentale di Fukushima per le attività di pesca ha analizzato in modo costante campioni di pesce e molluschi. Per la prima volta dopo anni, i livelli di cesio radioattivo sono scesi sotto la soglia minima.
Tokyo (AsiaNews) - Per la prima volta dopo il disastro nucleare del 2011, i livelli di radiazioni in alcuni campioni di pesci e crostacei della Prefettura di Fukushima, sono risultati al di sotto della soglia minima. Tra l’11 e il 28 novembre, specie come spigole, scorfani e sogliole – la cui vendita è stata vietata dal governo centrale – sono state analizzate e la prefettura governativa ha comunicato che tutti i risultati sono al di sotto della soglia di rilevamento e nessuno dei campioni contiene cesio radioattivo.
Secondo i funzionari della stazione sperimentale di Fukushima per le attività di pesca, il motivo principale è che nel corso degli ultimi cinque anni, la maggior parte delle specie di pesci hanno subito un cambiamento generazionale con la vita marina contaminata che ora sta sparendo. Inoltre il passare del tempo ha aiutato i pesci a disperdere il cesio radioattivo.
La prefettura ha iniziato i test ad aprile 2011, in seguito al disastro nucleare dell’impianto n.1 della centrale nucleare di Fukushima. L’incidente è stato causato da uno tsunami provocato da un terremoto, con gravi danni alla struttura della centrale. A distanza di pochi giorni dal primo incidente, l’impianto n.3 ha subito una seconda esplosione. A fine marzo 2011, il livello di iodio radioattivo fuoriuscito dalla centrale ha contaminato le acque costiere, superando di 1250 volte i normali valori di sicurezza.
Negli ultimi cinque anni e mezzo, 40mila campioni di 186 specie differenti fra pesci e molluschi sono stati sottoposti ad esami. I test iniziali hanno accertato che più del 90% degli esemplari risultavano contaminati da cesio radioattivo e superavano il limite di sicurezza imposto dal governo di 100 becquerel per chilogrammo. In seguito, la percentuale di pesci e molluschi contaminati è diminuita ogni anno.
I test effettuati da aprile dell’anno scorso hanno mostrato che la contaminazione in tutti i campioni era entro il limite imposto dal governo.
Le attività di monitoraggio comprendono molluschi e crostacei provenienti da 30 luoghi diversi, in acque profonde cinque metri e a distanza di centinaia di metri dalla costa, inclusa l’area entro 20chilometri dall’impianto nucleare.
Kazunori Endo, direttore generale della cooperativa dei pescatori Soma Sousou ha dichiarato che “il numero di persone che oggi comprano pesce di Fukushima è molto basso” e che l’industria ittica di Fukushima si è ridotta del 90%.
Tokyo (AsiaNews) - Per la prima volta dopo il disastro nucleare del 2011, i livelli di radiazioni in alcuni campioni di pesci e crostacei della Prefettura di Fukushima, sono risultati al di sotto della soglia minima. Tra l’11 e il 28 novembre, specie come spigole, scorfani e sogliole – la cui vendita è stata vietata dal governo centrale – sono state analizzate e la prefettura governativa ha comunicato che tutti i risultati sono al di sotto della soglia di rilevamento e nessuno dei campioni contiene cesio radioattivo.
Secondo i funzionari della stazione sperimentale di Fukushima per le attività di pesca, il motivo principale è che nel corso degli ultimi cinque anni, la maggior parte delle specie di pesci hanno subito un cambiamento generazionale con la vita marina contaminata che ora sta sparendo. Inoltre il passare del tempo ha aiutato i pesci a disperdere il cesio radioattivo.
La prefettura ha iniziato i test ad aprile 2011, in seguito al disastro nucleare dell’impianto n.1 della centrale nucleare di Fukushima. L’incidente è stato causato da uno tsunami provocato da un terremoto, con gravi danni alla struttura della centrale. A distanza di pochi giorni dal primo incidente, l’impianto n.3 ha subito una seconda esplosione. A fine marzo 2011, il livello di iodio radioattivo fuoriuscito dalla centrale ha contaminato le acque costiere, superando di 1250 volte i normali valori di sicurezza.
Negli ultimi cinque anni e mezzo, 40mila campioni di 186 specie differenti fra pesci e molluschi sono stati sottoposti ad esami. I test iniziali hanno accertato che più del 90% degli esemplari risultavano contaminati da cesio radioattivo e superavano il limite di sicurezza imposto dal governo di 100 becquerel per chilogrammo. In seguito, la percentuale di pesci e molluschi contaminati è diminuita ogni anno.
I test effettuati da aprile dell’anno scorso hanno mostrato che la contaminazione in tutti i campioni era entro il limite imposto dal governo.
Le attività di monitoraggio comprendono molluschi e crostacei provenienti da 30 luoghi diversi, in acque profonde cinque metri e a distanza di centinaia di metri dalla costa, inclusa l’area entro 20chilometri dall’impianto nucleare.
Kazunori Endo, direttore generale della cooperativa dei pescatori Soma Sousou ha dichiarato che “il numero di persone che oggi comprano pesce di Fukushima è molto basso” e che l’industria ittica di Fukushima si è ridotta del 90%.
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