venerdì, dicembre 02, 2016
Lunedì si conoscerà risultato del piano di conversione dei bond e della caccia dell'AD Morelli agli investitori. Padoan: facciamo il possibile per le banche, alzando la voce dietro le quinte.

WSI - Tra domenica e lunedì Mps conoscerà il suo futuro. Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Radiocor, il giorno successivo al referendum costituzionale sarà convocato il Cda della banca. All’ordine del giorno ci sarà il risultato della conversione volontaria dei bond subordinati che si conclude oggi. Lunedì mattina il consiglio della banca presieduta da Alessandro Falciai con i suoi advisor avrà tutti gli elementi per poter proseguire o meno l’operazione di aumento di capitale da 5 miliardi, la terza in tre anni. I manager conosceranno infatti l’esito del referendum costituzionale e sapranno se l’AD Marco Morelli è riuscito a convincere altri investitori a lungo termine a partecipare al piano di salvataggio. Mps spera in un intervento del Qatar.

Indiscrezioni di stampa non smentite danno per imminente la firma di un pre accordo con il fondo sovrano Qatar Investment Authority che potrebbe diventare uno dei nuovi azionisti di riferimento della banca che deve reperire 5 miliardi per far fronte ai costi, pari a 3,8 miliardi, derivanti dal deconsolidamento di 9,6 miliardi di crediti in sofferenza come dettaglia il documento di offerta pubblica di acquisto volontaria dei bond. Intanto ha siglato un accordo preliminare con Attestor e terrà un vertice con George Soros. Dalla conversione dei bond subordinati, sempre secondo quanto risulta a Radiocor, che cita fonti finanziarie, “stanno arrivando risposte positive sulla scia della decisione di convertire presa da Generali a inizio settimana.

Il gruppo di Trieste è il maggiore creditore con 400 milioni di euro di bond subordinati. Intanto il capo del Tesoro Pier Carlo Padoan ha voluto rassicurare i mercati in vista di un weekend di tensioni. Secondo lui il suo governo sta facendo il massimo possibile sulle banche “dati i vincoli di regole” europee. Tuttavia, come dimostra la situazione traballante di Mps, evidentemente non è stato sufficiente a rassicurare mercati e investitori. Per esempio è emerso che nemmeno successivamente alla maxi operazione di smaltimento delle sofferenze Mps avrà i parametri in linea con quelli delle rivali italiane.

Banche, Padoan: “abbiamo fatto il possibile” 
Parlando in un’intervista concessa a una trasmissione televisiva della Rai l’ex funzionario Ocse ha aggiunto che “l’Europa oggi concede ai governi molto meno di quello che concedeva fino al 2013, quindi le possibilità di intervento degli stati per ricapitalizzare le banche sono molto più limitate”. Secondo Padoan non è vero che c’è una difficoltà a reperire sul mercato i capitali privati per ricapitalizzare le banche italiane. “Sul mercato i soldi si trovano”, ha precisato. Però per Mps sembra più difficile, viste le difficoltà incontrate a trovare anchor investor disposti a comprare equity in una banca travagliata dai conti in dissesto in un periodo di incertezza anche sul futuro politico italiano.

A chi gli ha chiesto se condivide l’idea di una parziale nazionalizzazione degli istituti alle prese con piani di ristrutturazione Padoan dice: “Non sono d’accordo a fare misure che non sono permesse dall’Europa”. Il ministro, inoltre, a chi obietta che il governo italiano sulle banche non abbia alzato abbastanza la voce in Europa, replica: “La voce si può alzare dietro le quinte o in platea; noi lo stiamo facendo dietro le quinte”.


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