Rischia di allontanarsi per l’ennesima volta la possibilità dei colloqui di pace sulla Siria in programma a fine gennaio in Kazakistan. I ribelli infatti accusano Damasco di violare la tregua in vigore da quattro giorni. Il servizio di Gabriella Ceraso: ascolta
Radio Vaticana - Sembrava condurre ad un’evoluzione positiva della crisi, l’intesa siglata il 29 dicembre scorso, sotto la regia russo-turca e con il via libera dell’Iran. Mosca e Ankara erano riuscite infatti a far accordare Damasco con una dozzina di gruppi ribelli in modo da interrompere le ostilità su entrambi i fronti e pensare finalmente ad una riconciliazione politica primo passo per uscire dal baratro di 6 anni di conflitto e decine di migliaia di morti e sfollati.
Ma ora rischia di saltare tutto di nuovo: la "nostra pazienza è terminata" dicono i ribelli annunciando il "congelamento" dei colloqui di pace di Astana alla fne di questo mese.
Troppe le violazioni da parte del regime e dei suoi alleati soprattutto nelle regioni di Wadi Baraba e Ghouta, nonostante le richieste inoltrate al garante della tregua, cioè la Russia. Solo nelle giornata di ieri 1.300 sono stati i civili costretti a fuggire dalle violenze e dai bombardamenti.
Radio Vaticana - Sembrava condurre ad un’evoluzione positiva della crisi, l’intesa siglata il 29 dicembre scorso, sotto la regia russo-turca e con il via libera dell’Iran. Mosca e Ankara erano riuscite infatti a far accordare Damasco con una dozzina di gruppi ribelli in modo da interrompere le ostilità su entrambi i fronti e pensare finalmente ad una riconciliazione politica primo passo per uscire dal baratro di 6 anni di conflitto e decine di migliaia di morti e sfollati.
Ma ora rischia di saltare tutto di nuovo: la "nostra pazienza è terminata" dicono i ribelli annunciando il "congelamento" dei colloqui di pace di Astana alla fne di questo mese.
Troppe le violazioni da parte del regime e dei suoi alleati soprattutto nelle regioni di Wadi Baraba e Ghouta, nonostante le richieste inoltrate al garante della tregua, cioè la Russia. Solo nelle giornata di ieri 1.300 sono stati i civili costretti a fuggire dalle violenze e dai bombardamenti.
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